Haruhiko Kuroda a distanza di tre settimane dalla nomina ha annunciato un piano di allentamento quantitativo che ha lasciato sbalorditi perfino gli avvezzi banchieri americani, prevedendo il raddoppio della base monetaria entro due anni nella ferrea decisione di portare l'inflazione al 2%.

La BoJ, scrive MF-Milano Finanza, ha dunque risposto a tono alla politica monetaria ultraespansiva della Fed, cogliendo l'importante opportunita' di poterne sperimentare l'efficacia nella rivitalizzazione della domanda interna e costringendo quindi la Bce ad un possibile taglio dei tassi. Quindi, l'immobilismo della Bce sul fronte di simili iniziative non puo' che fare della moneta unica, e quindi delle attivita' finanziarie denominate in euro, l'obiettivo principale degli investimenti esteri nel mirino degli investitori istituzionali del Sol Levante.

Negli ultimi giorni la maggiore perdita di terreno dello yen nei confronti dell'euro (-8,5%) rispetto al dollaro (-7%) indica infatti che l'impossibilita' dell'Eurotower di intraprendere simili politiche non convenzionali e' destinata a mantenere viva la forza della moneta unica, che sarebbe gia' volata su quotazioni impossibili se periodicamente non emergessero situazioni di tensione sui debiti sovrani dell'Unione monetaria o sui relativi sistemi bancari. red/bca

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