La Banca centrale giapponese ha rivisto al ribasso le stime di inflazione, ma ha confermato sia i tassi che l'attuale framework della politica monetaria basato sul target di rendimento del decennale nipponico intorno allo 0%.

Ora l'Istituto si aspetta che il Sol Levante raggiunga l'obiettivo dell'indice dei prezzi al consumo al 2% non più nell'anno fiscale 2017, ma nel 2018.

Il fatto che la BoJ sia rimasta ferma dimostra il cambiamento di approccio di Kuroda, dal bazooka a un atteggiamento più pragmatico che in in parte riflette anche la crescente incapacità delle Banche centrali a livello mondiale di alimentare la crescita.

A detta di diversi economisti ora la palla passa al Governo. Sarà Shinzo Abe, con nuove riforme strutturali, a dover dare un nuovo impulso alla ripresa del Giappone.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

 

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November 01, 2016 03:19 ET (07:19 GMT)

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