Nissan: Schillaci, vi spiego l'auto elettrica (Mi.Fi.)
11 Giugno 2018 - 8:59AM
MF Dow Jones (Italiano)
Primo non giapponese nella storia dell'auto a essere
responsabile per il mercato nipponico di una casa del Sol Levante,
il 54enne Daniele Schillaci è probabilmente (con il presidente di
Seat Luca De Meo) il manager italiano che fuori da Fca ha fatto più
strada nel settore automobilistico. Nato in Sicilia ma cresciuto a
Liegi, Schillaci si è laureato in ingegneria al Politecnico di
Milano - «era mia volontà laurearmi in Italia. Con mio padre
venimmo due giorni nel capoluogo lombardo e decidemmo insieme che
il Politecnico sarebbe stato l'ateneo giusto». Di lì è iniziata una
scalata partita in Renault nel 1993, proseguita in Fiat (nel 2001)
come responsabile dell'unità Alfa Romeo in Italia e poi in Toyota,
dove è arrivato nel 2002 issandosi nel giro di 13 anni fino alla
carica di senior vice president esecutivo. Nel 2015 il passaggio in
Nissan come responsabile del global marketing e dal 2016 inoltre è
il direttore globale veicoli elettrici e di tutte le vetture a zero
emissioni. In virtù di questo ruolo Schillaci è il principale
portavoce della Nissan Intelligent Mobility, la visione di Nissan
per lo sviluppo dell'elettrificazione e della connettività. In
questo contesto, data l'importanza strategica che riveste il
settore per la casa nipponica, Schillaci è nei fatti uno dei numero
due di Carlos Ghosn, il manager a capo dell'intera alleanza Renault
-Nissan-Mitsubishi, che nel 2017 è diventata il primo produttore di
auto al mondo con 10,6 milioni di veicoli immatricolati. Mf/Milano
Finanza lo ha incontrato durante una recente visita a Milano.
Domanda. Ingegner Schillaci, come vede dal suo osservatorio
privilegiato il futuro del settore automobilistico?
Risposta. Mi sembra evidente che si vada verso un'industria
sempre più connessa, autonoma e pulita. E quindi verso un futuro
molto elettrico.
D. Ci sarà bisogno di grossi investimenti quindi?
R. Sicuramente. Questo è il motivo per cui il nostro presidente
Ghosn sta accelerando sull'accentramento di alcune funzioni
all'interno dell'alleanza Renault -Nissan-Mitsubishi come per
esempio quella degli acquisti. L'obiettivo è di portare il livello
delle sinergie fra le tre case dagli attuali 5 miliardi a 10
miliardi nel 2022.
D. Per poi avere maggiori mezzi per investire in nuove
tecnologie?
R. Esatto. L'obiettivo è quello.
D. In questo quadro quali sono le case meglio piazzate in questa
fase di transizione?
R. Si tratta di una corsa che sta imponendo una grossa impennata
negli investimenti. Quindi chi è avanti come noi parte da una
posizione di vantaggio.
D. Nel 2017 voi siete stati la casa che ha venduto di pi?? nel
mondo. Quindi siete in questo gruppo di testa?
R. Le tre case che hanno superato la soglia dei 10 milioni di
vetture immatricolate fanno tutte parte di questo gruppo (quindi
oltre all'alleanza Renault -Nissan- Mitsubishi ci sono Volkswagen e
Toyota, ndr). Poi metterei anche Gm, vista la sua presenza forte
negli Usa. Inoltre bisogna attendersi l'emergere a livello
internazionale di due o tre case cinesi.
D. Lei è anche nel cda di Nissan-Dongfeng, la joint venture per
lo sviluppo dell'auto elettrico in Cina. Quindi conosce bene quel
mercato. Quali ritiene possano essere le case che emergeranno?
R. Sicuramente in Cina esistono già player molto avanti
tecnicamente e non parlo solo di Dongfeng (tra i principali soci di
Peugeot-Citroen, ndr), ma anche di Geely, Saic e altri.
D. Come vede invece il futuro delle altre case occidentali al di
fuori del gruppo di testa?
R. Ovviamente mi riferivo a case che vorranno coprire l'intera
gamma del mercato. Per chi invece si vuole concentrare su
determinate fasce come per esempio il mercato premium o delle
trendy car le possibilità ci saranno.
D. Quale sarà la chiave di successo nel mercato dei prossimi
anni?
R. Io penso che essere smart sia la parola d'ordine. Le case
dovranno offrire soluzioni per la mobilità che incontrino i bisogni
dei cittadini di oggi. A parte alcuni segmenti di mercato premium o
luxury i clienti oggi non danno più molta importanza all'apparenza
ma vogliono spostarsi senza perdere la possibilità di essere
connessi e di lavorare durante il tragitto. Chi risponderà meglio a
queste esigenze avrà la vittoria in mano.
D. Ci spiega che cos'è la Nissan Intelligent Mobility?
R. La strategia si basa su tre pilastri: guida autonoma,
elettrificazione e connettività. Quando si parla di guida autonoma
quasi tutti pensano a un futuro molto impersonale, in cui gli
esseri umani delegheranno il controllo ai veicoli. Invece la
tecnologia va esattamente nella direzione opposta, perché sfrutta i
segnali del nostro cervello per rendere la guida ancora più
emozionante. Tramite la Nissan Intelligent Mobility vogliamo
realizzare un mondo migliore, all'insegna di una maggiore
autonomia, di una maggiore elettrificazione e di una maggiore
connettività.
D. Quali sono i cardini di questa strategia?
R. Il principale è rappresentato dalla tecnologia ProPilot, un
sistema di guida autonoma che consentirà alle auto di muoversi in
maniera indipendente, regolando da sole sterzo, accelerazione e
frenata durante la marcia in autostrada su corsia singola, sia in
condizioni di traffico intenso sia ad alte velocità.
D. Avete già dei veicoli sulle strade?
R. Nissan ha già introdotto la tecnologia ProPilot su quattro
modelli in Giappone e negli Usa e altri sono in arrivo. È un
ulteriore esempio di come Nissan Intelligent Mobility stia già
contribuendo a diffondere tecnologie in grado di creare un mondo
migliore.
D. Parlando di guida autonoma quanto è ancora lontano il giorno
in cui potremo sederci comodamente sul nostro veicolo facendo
colazione e questo ci porterà da solo sul luogo di lavoro?
R. Questo è un discorso molto complesso. In primo luogo c'è da
risolvere un problema assicurativo e legislativo che dipende
soltanto in parte dal settore automobilistico.
D. E in seconda istanza?
R. In seconda istanza, entrando nel tecnico bisogna distinguere
i vari piani. Se per guida autonoma intendiamo i cosiddetti
robo-taxi che magari girano su percorsi prefissati in città, allora
la soluzione non è lontana. Se invece pensiamo alla soluzione da
sogno, quella per cui l'auto ci viene a prendere sottocasa e ci
porta al lavoro e durante il tragitto possiamo fare ciò che
vogliamo, allora, anche per i motivi che enunciavo prima, è
difficile dare una tempistica precisa. Di certo la direzione da
intraprendere è quella.
red/fch
(END) Dow Jones Newswires
June 11, 2018 02:44 ET (06:44 GMT)
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