Moda: il lusso anticipa la crypto revolution (MFF)
01 Giugno 2022 - 09:09AM
MF Dow Jones (Italiano)
La moda si apre alle criptovalute. Anche l'industria del lusso
sta seguendo sempre più velocemente l'evoluzione tecnologica,
entrando nel mondo rivoluzionario della crittografia, della
blockchain, degli Nft, del Metaverse e, ora, anche delle crypto. Il
pioniere in questo senso è stato Hublot, brand di orologi che fa
capo a Lvmh, in tempi non sospetti. Per celebrare i 10 anni di
Bitcoin, nel 2018 aveva lanciato un orologio in edizione limitata
acquistabile solo con la moneta digitale. Poi è stato il turno di
Philipp Plein, che dallo scorso agosto ha dato il via libera ai
pagamenti in 15 forme di criptovalute, tra cui Bitcoin ed
Ethereum.
A fine marzo scorso Off-white, brand fondato dallo stilista
Virgil Abloh, ha annunciato che i suoi flagship store di Parigi,
Londra e Milano accetteranno pagamenti in cyipto (vedere MFF del 31
marzo 2022). Ma il grande passo avanti è stato fatto da Gucci: la
griffe di punta del colosso Kering ha iniziato ad accettare in via
definitiva i pagamenti in cripotovalute (vedere MFF del 6 maggio
2022). Si tratta della prima maison di un colosso di settore a
sdoganare i pregiudizi nei confronti delle criptocurrency. Il
programma pilota, lanciato a maggio, è attivo in un numero limitato
di negozi: Gucci Wooster a New York, Rodeo Drive a Los Angeles,
Miami Design District, Phipps Plaza ad Atlanta e The Shops at
Crystals a Las Vegas. Nei prossimi mesi dovrebbe poi essere esteso
a tutte le boutique a gestione diretta in Nord America.
«Credo si debba partire un po' da lontano, riconoscendo che la
moda si basa da sempre su di una lettura del cosidetto zeitgeist»,
ha spiegato a MFF Marco Ruffa, esperto di settore e head of fashion
di Luxochain. «Mai come oggi lo spirito del tempo è arrivato a
includere una forma di rivoluzione nel mercato valutario e
finanziario». Il mercato retail di piccoli risparmiatori e
investitori è particolarmente sensibile al tema crypto e oggi
particolarmente sottoposto a sollecitazioni. D'altra parte, ha
evidenziato Ruffa, si deve considerare che la clientela target dei
brand del lusso ha sicuramente diversificato il proprio portafoglio
acquistando criptovalute o facendo investimenti nel mondo Nft. Ciò
comunque ha portato a incrementare notevolmente il numero
complessivo di crypto wallet attivi.
«Da non trascurare inoltre l'esercito dei nuovi criptomilionari,
ovvero nerd e appassionati di tecnologia che anni fa hanno fatto la
propria scommessa e oggi si ritrovano capitali di tutto rispetto
che gli consentono di poter soddisfare un crescente bisogno di
acquisto di beni e servizi di lusso», ha chiarito. L'insieme di
questi due fenomeni è chiaro che trovi un punto di convergenza
nelle boutique delle griffe più rinomate. «Non a caso sono stati
scelti mercati e città molto specifiche sia da Philip Plein
(anticipatore) che da Gucci», ha fatto notare l'esperto.
I due marchi si sono concentrati laddove grazie all'economia dei
dati è possibile identificare una maggior presenza di clienti con
potenziale da esprimere grazie a un sistema di pagamenti nativo in
criptovaluta. «Il pagamento diretto wallet to brand ha il vantaggio
per i possessori di crypto di alleggerire la liquidità e al tempo
stesso non comporta all'utente l'onerosa conversione verso monete
fiat, ovvero euro o dollari per capirci», ha spiegato.
lde
MF-DJ NEWS
0108:53 giu 2022
(END) Dow Jones Newswires
June 01, 2022 02:54 ET (06:54 GMT)
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