# Bce: Lagarde, prematuro parlare di tagli ai tassi ma disinflazione va avanti - FOCUS
25 Gennaio 2024 - 5:18PM
MF Dow Jones (Italiano)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Francoforte, 25 gen - Tassi
fermi e impegno a mantenere una posizione restrittiva per tutto il
tempo necessario ma anche segnali importanti che il processo di
disinflazione sta procedendo e che non si registrano per il momento
effetti di secondo ciclo dal temuto rialzo delle retribuzioni che
invece sta dando segnali di raffreddamento. E' quanto è emerso
dalla riunione odierna del consiglio direttivo Bce e dalla
conseguente conferenza stampa della presidente Christine Lagarde.
Sollecitata a più riprese sulla tempistica di un eventuale primo
taglio dei tassi, Lagarde ha sottolineato come in consiglio vi sia
stato consensus fra i governatori che sia del tutto prematuro
discutere di questa ipotesi e che prima andranno attesi nuovi dati,
in particolare quelli sulle retribuzioni visto che il 40% dei
lavoratori in Germania deve ancora rinnovare il proprio contratto
di lavoro scaduto a fine anno. Lagarde ha tuttavia sottolineato che
si sta registrando già ora una decelerazione della crescita dei
salari e che quello che ora preme verificare è che in ogni caso la
crescita delle retribuzioni sia assorbita dalle aziende mediante
minori profitti e non dia invece adito a un ciclo vizioso di rialzi
che porterebbe a effetti di secondo ciclo che per il momento non si
vedono. Il trend dell'inflazione di fondo, ha aggiunto la
presidente, prosegue invece il proprio trend al ribasso nonostante
momentanei effetti base e a questo si aggiunge un'economia che con
ogni probabilità ha registrato una fase di stagnazione nel quarto
trimestre 2023. "I dati in arrivo continuano a segnalare debolezza
nel breve termine -- ha aggiunto Lagarde -. Tuttavia, alcuni
indicatori segnalano una ripresa della crescita in un prossimo
futuro". Nel complesso i rischi per la crescita rimangono orientati
al ribasso e la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente
rappresentano le principali fonti di rischio geopolitico. "Ciò
potrebbe comportare -- ha detto Lagarde - che le imprese e le
famiglie diventino meno fiduciose riguardo al futuro e che il
commercio globale subisca interruzioni. La crescita potrebbe
tuttavia essere maggiore se l'aumento dei redditi reali implicasse
un aumento della spesa superiore al previsto, o se l'economia
mondiale crescesse più fortemente del previsto". Le tensioni
geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, rientrano peraltro
anche sui rischi al rialzo per l'inflazione e potrebbero spingere i
prezzi dell'energia e dei trasporti nel breve termine e ostacolare
il commercio globale. Lagarde infine è stato sollecitata in un paio
di occasioni sul sondaggio interno dai dipendenti Bce che ha
rivelato un alto grado di insoddisfazione nei suoi confronti. Dopo
aver sottolineato di guardare ai vari sondaggi che dimostrano il
grande orgoglio dei dipendenti della banca centrale di lavorare per
un'istituzione al servizio dei cittadini europei e con un chiaro
mandato di assicurare la stabilità dei prezzi, Lagarde ha aggiunto
che quello che è importante "è guidare questa istituzione piena di
gente di grande talento in modo che possa assolvere alla propria
missione. Per il resto io sono irrilevante".
Corrado Poggi
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