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Eni in calo a Piazza Affari dopo la cessione del 2,8% da parte del Mef

Il titolo della società energetica perde terreno in seguito al collocamento di una parte del capitale, che ha fruttato al Mef circa 1,4 miliardi di euro. A Wall Street nuovi record per S&P 500 e Nasdaq

Autore: Antonio Cardarelli, Financialounge.com
16/05/2024

Eni in calo a Piazza Affari dopo la cessione del 2,8% da parte del Mef
In una giornata piatta per il Ftse Mib di Milano, spicca il calo registrato dal titolo Eni (-2,6%) dopo la cessione di una parte del capitale da parte del Mef. Sempre a Piazza Affari salgono le azioni Snam (+1,8%) dopo la pubblicazione dei conti. Avvio contrastato per le altre principali Borse europee.

IL MEF FA CASSA CON ENI

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato di aver ceduto oltre 91 milioni di azioni ordinarie Eni (pari a circa il 2,8%) incassando un controvalore di circa 1,4 miliardi di euro. Il corrispettivo, pagato da investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali esteri attraverso un Accelerated book building, è stato di 14,855 euro per azione, con uno sconto dell’1,7% rispetto al prezzo di chiusura del 15 maggio. Dopo questa operazione la partecipazione del Mef nella società scende dal 4,8% al 2% del capitale sociale.

NUOVI RECORD A WALL STREET

Ieri a Wall Street seduta in rialzo per gli indici principali dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione di aprile, in linea con le attese e leggermente sotto l’aumento del mese precedente. S&P 500 e Nasdaq hanno aggiornato i record, con l’indice più ampio che ha superato per la prima volta i 5.300 punti. Sempre a Wall Street da registrare lo sgonfiamento dei “meme stocks” dopo i forti rialzi dei giorni precedenti. Dopo il dato sull’inflazione gli analisti vedono la possibilità che la Federal Reserve possa procedere con due tagli da 25 punti base dei tassi di interesse entro l’anno.

TOKYO BENE NONOSTANTE IL PIL

Chiusura in rialzo per la Borsa di Tokyo nonostante la contrazione dell’economia giapponese nel primo trimestre (-2% su base annuale, peggio rispetto al -1,5% previsto dagli economisti). L'indice Nikkei ha guadagnato l'1,4% a 38.920 punti. A guidare i guadagni sono stati, tra gli altri, i titoli dell'elettronica. Sul mercato cinese bene Hong Kong (+1,8% a poco dalla chiusura) mentre i dazi americani pesano su Shanghai, che viaggia poco sopra la parità.

VALUTE E PETROLIO

Sul valutario, l'euro è fermo sul dollaro a 1,087 mentre il dollaro/yen è a 154,23). È in lieve rialzo il petrolio, nonostante ieri l'Aie abbia tagliato le previsioni sulla domanda nel 2024. Il Wti giugno è scambiato a 78,95 dollari (+0,41%) e il Brent luglio a 83 (+0,29%). È quasi fermo il valore del gas naturale, che ad Amsterdam è scambiato a 29,59 euro al MWh (-0,38%).

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