Automotive: imprese a Governo, rischi da phase-out motori Ice
02 Febbraio 2022 - 12:15PM
MF Dow Jones (Italiano)
Sei associazioni che rappresentano la filiera industriale
automotive, nonché le imprese produttrici e distributrici di fuels
rinnovabili e low carbon , liquidi e gassosi (unem, Federmetano,
NGV Italia, Assogasmetano, Anigas, Anfia, Confapi), hanno inviato
una lettera congiunta al presidente del Consiglio, ai ministri
competenti e al rappresentante permanente d'Italia presso l'Unione
europea avvertendo sui rischi, occupazionali ed economici, che si
corrono mettendo con l'annunciato phase-out dei motori a
combustione interna.
Nella lettera si fa presente come nella definizione delle
strategie per il raggiungimento degli obiettivi, non si possa
prescindere dal fatto che il parco circolante europeo di auto e
veicoli commerciali sarà costituito al 2030 ancora da oltre il 70%
di mezzi equipaggiati con motori a combustione interna (Ice), in
particolar modo con riferimento al trasporto pesante, e che bisogna
necessariamente sostenere, parallelamente allo sviluppo di un
ecosistema per la mobilità elettrica, una strategia europea per i
combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio per far sì
che l'importante contributo di decarbonizzazione richiesto al
settore dei trasporti su strada, possa efficacemente
realizzarsi.
Una realistica transizione energetica del parco circolante al
2030, sia a livello italiano che europeo, si legge nella lettera,
non può che realizzarsi definendo target di mercato che valorizzino
anche il contributo che i combustibili rinnovabili e a basso
contenuto carbonico sono in grado di assicurare già nel breve
periodo, garantendo allo stesso tempo che il tessuto industriale
possa affrontare la transizione in maniera meno violenta. Le
filiere industriali che le scriventi associazioni rappresentano,
prosegue, oltre a costituire eccellenze a livello globale e ad
essere da anni asset strategici per il nostro Paese, hanno tutte le
capacità innovative, tecnologiche e professionali per contribuire
in maniera vincente alle sfide che i cambiamenti, ma la complessità
di queste sfide e delle rivoluzioni che derivano dalla transizione
energetica, ci porta a ribadire con forza l'impossibilità di
considerare tutto risolvibile con il contributo di un'unica
tecnologia, tra l'altro ancora in evoluzione dal punto di vista
dello sviluppo tecnologico e non ancora matura a livello di
ecosistema di mercato in quasi nessun paese europeo.
La lettera conclude rimarcando che un quadro normativo e
regolamentare inclusivo, neutrale, chiaro e stabile, derivante da
una strategia di decarbonizzazione non basata solo
sull'elettrificazione, ma aperta ad una varietà di tecnologie,
comporterà anche notevoli benefici sociali e positive implicazioni
occupazionali.
liv
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February 02, 2022 06:00 ET (11:00 GMT)
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