Dopo l'assemblea di fine marzo che ha sancito una tregua tra Vivendi e il fondo Elliott, il Cda di Tim torna riunirsi in tarda mattinata.

A ospitare il vertice è la sede torinese di via Reiss Romoli, che da circa 30 anni ospita il Lap, un centro ad alta ingegnerizzazione interamente dedicato a testare piattaforme, terminali e servizi di nuova generazione. Prima dell'inizio dei lavori è prevista una visita dei consiglieri ai laboratori.

Tra gli argomenti all'ordine del giorno, in Cda dovrebbero essere trattati sia alcune tematiche di governance sia il dossier Persidera.

Su quest'ultimo fronte, in particolare, va ricordato che Telecom ha deciso da tempo di vendere la società dei mux, non ritenendola più strategica. La partita procede tuttavia a rilento poiché Gedi - azionista al 30% di Persidera, mentre Tim controlla il restante 70% - già lo scorso anno aveva esercitato il proprio diritto di veto rispedendo al mittente una proposta congiunta che era stata avanzata da Rai Way e da F2i. A sua volta, Tim aveva poi rigettato un'ulteriore proposta della sola Rai Way, che si era offerta di rilevare un differente perimetro limitato all'infrastruttura ed escludendo dunque i multiplex per i quali avrebbe seriamente rischiato di incappare nei paletti imposti dall'antitrust.

A differenza di quanto fatto da Tim, negli anni il gruppo editoriale che fa capo alla famiglia De Benedetti non ha mai svalutato la propria partecipazione in Persidera e valorizza l'intero asset poco oltre i 300 milioni di euro. Un valore a cui nessuna delle offerte pervenute si è mai neppure avvicinato. L'ultima proposta in ordine di tempo, di poco migliorativa rispetto a quella precedente, è quella presentata dalla sola F2i che ha messo sul piatto 240 milioni di euro garantendosi un periodo di trattative in esclusiva.

Sullo sfondo, non è poi escluso che l'a.d. Luigi Gubitosi aggiorni il Consiglio sullo stato dell'arte delle trattative che il gruppo ha in corso con Vodafone e con OpenFiber per individuare sinergie di vario genere in grado di portare nei prossimi mesi all'individuazione di percorsi comuni per condividere investimenti strategici e accelerare sul fronte del 5g.

Per quanto riguarda la partita allo studio con la società partecipata pariteticamente da Enel e da Cassa Depositi e Prestiti, secondo quanto scriveva Repubblica nel fine settimana, gli advisor dell'ex incumbent avrebbero suggerito una fusione per incorporazione di OF in Tim. Un'ipotesi quest'ultima che potrebbe spuntare il placet sia di Elliott e Cdp sia del primo socio Vivendi (23,94%).

ofb

 

(END) Dow Jones Newswires

May 06, 2019 04:37 ET (08:37 GMT)

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