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Banca Mps (BMPS)

- Modificato il 25/10/2017 14:25
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
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301 di 769 - 26/2/2018 10:32
rob73gfr N° messaggi: 2576 - Iscritto da: 19/3/2014
tutti quelli che han girato su mps devono avere il cagotto x almeno 5 anni.. e dopo solo dopo soffrire di incontinenza x altri 5
302 di 769 - 26/2/2018 14:09
Vinko84 N° messaggi: 886 - Iscritto da: 20/8/2014
Quotando: giola - Post #300 - 25/Feb/2018 11:11Mps,Padoan: Stato resterà anni in banca Lo Stato resterà "alcuni anni in MpS" e "dare un numero sarebbe sbagliato e controproducente per i mercati". Lo dice il ministro dell'Economia Padoan, parlando a Siena ai sindacati. Lo Stato deve rimanere il tempo necessario "per mettere MpS in condizione di essere una banca che sta in piedi in modo profittevole per Siena e per l' Italia", spiega Padoan. 6q-bmhttp://www.rainews.it/

Cosa dici si potrebbe tentare una entrata
303 di 769 - 27/2/2018 15:09
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, lo Stato sogna fusione in polo bancario

Il mondo della politica delinea due destini diversi per la banca senese: mano pubblica per anni da una parte e aggregazioni dall'altra

di Rosario Murgida

Ai piani alti delle istituzioni romane sembra esserci un po' di confusione sul destino di Banca del Monte dei Paschi di Siena tra ministri oltremodo realisti e funzionari abbastanza sognatori.

Domenica scorsa il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in un colloquio con i sindacati a Siena, ha infatti affermato che lo Stato resterà in Mps "per alcuni anni" e ha aggiunto che "dare un numero sarebbe sbagliato e controproducente per i mercati". Sarà anche sbagliato ma da mesi si sa la data di scadenza per la presenza dello Stato tra gli azionisti. Le autorità europee hanno infatti imposto l'uscita dal capitale nel 2021, una volta completato un piano di rilancio, tra l'altro, di difficile realizzazione anche alla luce degli ultimi dati di bilancio pubblicati dalla banca.

"E' la domanda ad essere posta in modo sbagliato: non quanto resterà lo Stato in Mps, ma quanto deve rimanere lo Stato per mettere Mps in condizione di essere una banca che sta in piedi in modo profittevole per Siena e per l'Italia", ha quindi affermato il ministro in risposta a precise sollecitazioni da parte dei rappresentanti dei lavoratori.

Di sicuro ci vorranno diversi anni così come è certa la difficoltà per lo Stato di recuperare quanto finora investito: sulla base dell'andamento attuale delle azioni Mps i "contribuenti" possono già contabilizzare una perdita potenziale di 3 miliardi di euro circa.

I corsi azionari potrebbero però ricevere una spinta al rialzo nel caso le aspettative del mercato su un coinvolgimento nella prossima fase di aggregazioni nel settore bancario si concretizzassero. Da mesi circolano ipotesi di varia natura che assegnano, per esempio, a Mps un ruolo da pivot nel processo di consolidamento soprattutto delle banche di medie dimensioni già oggi al centro di speculazioni e indiscrezioni. Gli analisti di Equita hanno proposto un polo con ben cinque istituti: Mps, Banco Bpm, Bper, Carige e Creval sotto il cappello di una holding sul modello Iccrea.

Si tratta di un'ipotesi certamente suggestiva, seppur di difficile realizzazione, che però sembra già arrivata sui tavoli dei funzionari ministeriali anche se in forme che non potranno che essere diverse come dimostrato dalle recenti indiscrezioni su Ubi. Ieri il capo della segreteria tecnica del ministero dell'Economia, Fabrizio Pagani, ha infatti anticipato la possibilità che Mps si fonda con un'altra banca con un ruolo non certo passivo e già nel 2018.

Al momento, però, non ci sono dossier caldi ma resta un fatto incontrovertibile. Il settore bancario italiano, ha spiegato Pagani, ha bisogno di un consolidamento. "Ci sono troppe banche. La Bce continua a chiedere questo consolidamento. In questo senso Mps potrebbe avere un ruolo. Penso che questo potrebbe avverarsi quest'anno". Peccato che ci sia la presenza ingombrante nell'azionariato dello Stato da una parte e dall'altra la continua ombra della Bce e delle autorità comunitarie. Insomma tra sogni e realtà il rischio è che nessuno sappia quale forma dare alla nuova Mps tornata sotto il controllo pubblico.
6rq84
http://www.finanzareport.it/
304 di 769 - 28/2/2018 17:09
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, Pagani: ancora troppo presto per M&A

Lo ha ribadito il capo della segreteria tecnica del ministero dell'Economia, negando che siano in corso colloqui per eventuali operazioni di aggregazione. Ma la porta rimane aperta per il futuro. Titolo Mps in rosso in borsa

di Marco Sasso

Consolidamento bancario? Per il Monte dei Paschi di Siena è ancora troppo presto. Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministero dell'Economia, ha ribadito quest'oggi a margine di un convegno di Confindustria che non è ancora giunto il momento per l'istituto senese per eventuali operazioni di aggregazione e che "non ci sono colloqui in corso".

"Il consolidamento del settore bancario è auspicabile e questo lo abbiamo detto da tempo", ha comunque sottolineato Pagani. "Credo che sia sostanzialmente condiviso dai manager e dalle associazioni bancarie. Il Monte può essere alle condizioni giuste un protagonista di questo consolidamento, ma è ancora troppo presto".

L'istituto senese si trova ancora in una fase di ristrutturazione dopo aver avuto il via libera a un aiuto di Stato che ha consentito al Tesoro di entrare nel capitale con una quota vicina al 70%. Il Mef, come ricordato in più occasioni dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, uscirà a valle della ristrutturazione che richiederà anni.

Ma il tema del consolidamento continua sempre a ruotare attorno a Mps . Risalgono a febbraio, infatti, le indiscrezioni relative a un possibile interesse di Ubi Banca per Mps , rumors smentiti però prontamente dall'ad di Ubi, Victor Massiah, lo scorso 9 febbraio. "Il passo definitivo per l'incorporazione delle tre banche lo faremo nelle prossime settimane, ma non è questo che ci fermerebbe in caso di opportunità" per eventuali nuove aggregazioni, tuttavia "al momento non abbiamo alcun dossier aperto", aveva affermato il consigliere delegato.

Più in generale, aveva aggiunto, "sarà inevitabile un ulteriore momento di consolidamento per il sistema bancario italiano" dove si creeranno, "come negli altri grandi Paesi europei 3-4 grandi banche leader, ma questo può avvenire in un anno o in cinque, nessuno lo sa", dunque il punto "non è se avverrà, ma quando e come". Intanto a Piazza Affari il titolo Mps prosegue in ribasso dell'1,86% a quota 3,17 euro.
6s6gq
https://www.milanofinanza.it
305 di 769 - 28/2/2018 17:20
1giacomofofo N° messaggi: 701 - Iscritto da: 29/6/2016
tutti parlano bene il titolo giù perchè.......
306 di 769 - 28/2/2018 17:44
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, per Padoan la grana Atlante

Anomalie nella gestione della maxi-cartolarizzazione di sofferenze della banca senese. Intanto il titolo tocca i minimi storici in Borsa

di Rosario Murgida

Spunta un nuovo problema per Pier Carlo Padoan, il ministro dell'Economia candidato dal Pd a Siena. Ed è un problema che riguarda Banca del Monte dei Paschi e il fondo Atlante.

Secondo una ricostruzione de Il Fatto Quotidiano, Quaestio e il suo fondo Atlante II sarebbero i veri beneficiari del maxi smaltimento di crediti deteriorati effettuato recentemente dalla banca su imposizione della Bce. Il quotidiano parla di un affare di circa 200 milioni di euro per il gestore del fondo promosso due anni fa dall'economista Alessandro Penati per aiutare le banche italiane nella gestione delle sofferenze.

"Nell'operazione sulle banche popolari venete, ispirata dal Tesoro, Penati ha perso molto", 3,5 miliardi di euro. "E ha avuto la possibilità di rifarsi proprio grazie al Tesoro, nuovo azionista di controllo di Mps", scrive il giornale ripercorrendo la storia recente della banca senese, dal fallimento dell'aumento di capitale organizzato da Jp Morgan fino al salvataggio orchestrato dallo Stato con l'ausilio delle autorità europee, tra cui quella Bce che impone la cessione, o meglio la svendita visti i tempi ristretti, di crediti deteriorati per 26 miliardi di euro.

"Il patrimonio di vigilanza (Cet1) di Mps può assorbire un massimo di perdite pari alla cessione dei 26 miliardi di sofferenze a un prezzo del 21% del loro valore nominale messo a bilancio. Che diviene subito il prezzo massimo che Mps può spuntare sul mercato: una posizione perdente in partenza", prosegue il Fatto spiegando come, dopo l'uscita di scena di Elliott e Fortress dal tavolo delle trattative, inizino "le pressioni su Quaestio affinché accetti il 21%, un prezzo più alto della media di mercato ma sufficiente per garantire un rendimento adeguato a un investitore non aggressivo. Quaestio accetta e avvia una selezione degli "special servicer", cioè di chi farà il recupero dei crediti, ma chiede e ottiene anche la cessione della piattaforma di Mps per la gestione delle sofferenze ("Juliett")" ad un prezzo di 52 milioni, la metà rispetto ai 105 milioni concordati quasi un anno prima con Cerved.

"Poi però - si sottolinea nell'articolo - Quaestio Sgr affida a Juliette (ribattezzata "Sirio") il 50% dei 26 miliardi di sofferenze revocando alcune quote affidate ad altri servicer (un altro 35% va a Dobank, investitore di Atlante). Molti osservatori hanno storto il naso. In questo modo le commissioni che Sirio incasserà per la gestione delle sofferenze, stimate in circa 500 milioni di euro, andranno per metà agli azionisti di Quaestio Sgr che attraverso Atlante II ha rilevato le sofferenze. Insomma il gestore del fondo da un lato dovrebbe verificare le performance di recupero dei crediti e dall'altro gode dei profitti fatti dal "servicer" che fa capo a lui, in un potenziale conflitto d'interessi a danno dei quotisti di Atlante II, su cui pesano le commissioni".

"Chi rischia di perderci è invece Mps. La cessione delle sofferenze avviene attraverso una "cartolarizzazione", i crediti vengono cioè trasformati in titoli. Quelli meno pregiati (detti mezzanine e junior) vengono rilevati da Atlante; quelli di maggior qualità (senior) potranno invece beneficiare della Garanzia pubblica e rimarranno in pancia a Mps. La loro quantità è data dalla qualità del servicer scelto, valutato dalle agenzie di rating. Sirio non ha buone performance e quindi la banca rischia un'ulteriore perdita", avverte il quotidiano chiedendo, tra le righe, spiegazioni sulle "anomali di questa storia" allo stesso Padoan.

La notizia rappresenta l'ennesimo colpo per la banca, oggi penalizzata anche in Borsa dove ha toccato i minimi storici con un ribasso dell'1,7% a 3,17 euro.


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307 di 769 - 03/3/2018 12:55
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, abbassa il prezzo della maxi vendita di Npl?

Il Cda conferma i risultati finanziari di un 2017 chiuso in profondo rosso. Intanto il titolo sempre vicino ai minimi storici.

di Rosario Murgida

Banca Monte dei Paschi di Siena conferma i risultati preliminari pubblicati ad inizio febbraio senza riservare, come era in parte ovvio, alcuna sorpresa. Sorprese che potrebbero invece emergere dall'operazione di cartolarizzazione di crediti deteriorati da oltre 26 miliardi di euro.

"Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato oggi il progetto di bilancio d'esercizio della Banca e consolidato del Gruppo Montepaschi al 31 dicembre 2017, confermando i risultati preliminari già approvati dal Consiglio stesso e resi noti al mercato il 9 febbraio scorso", si legge in una nota pubblicata ieri sera.

La banca senese, alla prese con un difficile piano di rilancio affidato all'amministratore delegato Marco Morelli, ricorda anche di aver chiuso il 2017 con una perdita netta consolidata di 3,5 miliardi di euro, a causa, tra le altre cose, di circa 4 miliardi di euro di rettifiche non ricorrenti connesse all'operazione di cessione, tramite cartolarizzazione, di un insieme di esposizioni creditizie classificate a sofferenza.

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 dicembre 2017 il Common Equity Tier 1 Ratio si è attestato al 14,8%, rispetto all'8,2% di fine 2016, e il Total Capital Ratio è risultato pari al 15%, a fronte del 10,4% registrato a fine dicembre 2016.

E proprio sul fronte patrimoniale spuntano indiscrezioni di stampa su una modifica al prezzo di cessione del maxi-pacchetto di sofferenze in fase di cartolarizzazione. Per quanto l'iter stia procedendo secondo i tempi indicati dalla Bce, la banca avrebbe deciso di ridurre di qualche punto percentuale il prezzo di vendita rispetto al 21% del valore nominale originariamente concordato con i vari soggetti coinvolti, a partire da Atlante.

La riduzione, seppur leggera, è stata determinata da una modifica del perimetro di asset da smaltire: non più 26,1 miliardi, bensì 24,6 miliardi per effetto dell'esclusione di 1,3 miliardi di prestiti ai Confidi caratterizzati dalla mancanza delle necessarie garanzie.

Intanto il titolo viene scambiato sempre sui minimi storici. A Piazza Affari, complice l'intonazione negativa dell'intero mercato borsistico italiano, termina infatti in ribasso del 2,56% a 3,12 euro.

6t7o4
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308 di 769 - 05/3/2018 15:01
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps: Padoan rieletto, ma titolo a picco

L'incertezza post-elettorale penalizza ancora le azioni della banca senese con un nuovo record negativo in Borsa

di Rosario Murgida

Nuovi minimi storici per il titolo di Banca del Monte dei Paschi di Siena, all'indomani di un voto che fa temere negoziati difficili e tempi lunghi secondo gli analisti per la formazione di una maggioranza. Le azioni della banca senese hanno aggiornato i record negativi dal ritorno in Borsa segnando a Piazza Affari un valore di 3 euro durante le prime battute di una seduta penalizzata anche dall'esito delle elezioni.

Sui corsi azionari pesano da settimane le incertezze legate all'ultima tornata elettorale ma oggi è tutto il comparto bancario a pagare le conseguenze delle elezioni sul futuro del Parlamento italiano e quindi del governo.

La vittoria dei 5 Stelle, l'affermazione della Lega all'interno della coalizione di centrodestra e la debacle del Pd a sinistra rendono quasi impossibile la formazione di un governo che non sia di transizione con le ovvie conseguenze sul sentiment degli investitori. La Borsa non sta crollando e lo spread non si sta allargando più di tanto perché l'esito delle elezioni era già dato per certo da buona parte degli esperti e degli osservatori internazionali. Per rimanere nel gergo tecnico, l'esito era ormai dato per scontato.

Su Mps, però, l'incertezza è amplificata da altri fattori come il peso dello Stato nell'azionariato e le difficoltà del piano di rilancio. La banca senese, ha anche perso, in parte, lo scudo rappresentato dall'ormai ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il protagonista del suo salvataggio. Padoan è comunque riuscito a spuntarla nel collegio senese con il 36,2% dei voti a suo favore, contro il 32,5% dello sfidante leghista Claudio Borghi.

Ovviamente il titolo Mps non ne beneficia visto che il Pd è ormai destinato all'opposizione nel prossimo Parlamento. Le azioni trattano al momento in ribasso del 2,98% a 3,03 euro.
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309 di 769 - 13/3/2018 15:11
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps: lascia Cfo Mele, andrà da Passera

Il direttore finanziario presenta le dimissioni a pochi giorni dall'assemblea degli azionisti, convocata per il 12 aprile. L'ex Nomura sembra destinato al progetto Spaxs di Corrado Passera

di Rosario Murgida

Banca del Monte dei Paschi di Siena perde il suo direttore finanziario a poche settimane dall'approvazione di conti in profondo rosso.

Francesco Mele ha infatti presentato le sue dimissioni ieri e il Cda ha nominato in sua sostituzione Andrea Rovellini, attuale chief risk officer della banca senese. Entrato nel 2016 in Mps proveniente da quella Nomura coinvolta nella costruzione del famigerato derivato noto come Alexandria, Mele ha assunto un ruolo fondamentale negli ultimi anni di sofferenza per l'istituto toscano, traghettato insieme all'amministratore delegato Marco Morelli fuori dalle secche solo grazie al decisivo contributo dello Stato.

Il dirigente, ringraziato da Morelli e dal Cda per "per il fondamentale contributo fornito in una fase caratterizzata da operazioni di natura straordinaria e di alta complessità della Banca", sembra ora destinato a mantenere un piede nel settore bancario. Le ultime indiscrezioni di stampa lo danno infatti prossimo a partecipare al progetto bancario lanciato dall'ex numero uno di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, con la sua Spaxs, alle prese con trattative avanzate per l'acquisizione di un piccolo istituto da trasformare in un nuovo polo del credito di caratura nazionale. Negli ultimi giorni è spuntato il nome di Banca Interprovinciale, piccola banca commerciale modenese con cinque filiali nelle province di Bologna e Modena, di costituzione relativamente recente (è nato nel 2008) e di proprietà di una pletora di imprenditori e privati emiliani.

Per Mps l'uscita di Mele potrebbe rappresentare un duro colpo per il piano di rilancio essendo quello del direttore finanziario un ruolo fondamentale in qualsiasi organizzazione alle prese con difficoltà analoghe a quelle della banca senese. Mps ha chiuso il 2017 in profondo rosso e senza segnali di rinascita rischia di dover affrontare nuovi diktat da parte delle autorità europee.

Il piano di salvataggio prevede infatti misure automatiche di contenimento dei costi qualora per due trimestri consecutivi non vengano rispettati gli obiettivi di risanamento. E molte cose fanno pensare che tale possibilità non sia remota al punto che Morelli avrebbe avviato un'analisi della struttura dei costi per individuare nuove aree di intervento.

Maggiori dettagli potrebbero emergere in occasione della prossima assemblea degli azionisti, convocata per il 12 aprile con all'ordine del giorno non solo l'approvazione dei conti del 2017, ma anche la discussione sulla relazione sulla remunerazione nonché le delibere del caso su un programma di di utilizzo delle azioni proprie a servizio del pagamento di buonuscite a favore di personale del gruppo bancario.
6wzyo
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310 di 769 - 18/3/2018 10:26
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, tornano le voci su cessione servizi IT

L'operazione è stata smentita ma le indiscrezioni non si fermano e riemergono all'indomani dell'analoga mossa di Carige

di Rosario Murgida

Banca del Monte dei paschi di Siena cederà o no i servizi informatici? Nonostante le smentite dei vertici davanti i rappresentanti dei lavoratori tornano di nuovo a circolare voci sulla vendita delle attività di Information & Communication Technology, un'area che molte banche stanno ormai esternalizzando sempre di più per concentrarsi sul core-business tradizionale.

Le prime indiscrezioni, che hanno generato grande preoccupazioni tra i lavoratori, sono comparse verso la fine di dicembre e si sono infittite a inizio gennaio, ma sono state poi smentite nel corso di un incontro tra i sindacati e i responsabili del Consorzio Operativo. I manager hanno messo in chiaro come la cessione della divisione responsabile dei sistemi informativi e dei relativi servizi non rientrasse negli impegni presi con le autorità europee per il via libera al salvataggio di Stato né all'interno del piano di ristrutturazione e come i servizi informatici fossero strategici e nevralgici per le attività aziendali.

Da allora, però, non sono bastate le smentite a frenare continue indiscrezioni di stampa su un'operazione che i sindacati non vogliono assolutamente. Le ultime voci parlano di un interesse di fondi di private equity per la piattaforma IT di Mps. Si tratta nello specifico di due realtà già presenti in un modo o in un altro nel campo dei servizi informatici.

Da una parte figura l'inglese Apax con la sua partecipata Engineering e dall'altra il Fondo Strategico Italiano con Cedacri, mentre sarebbe ormai fuori dalla partita Bc Partners, interessata a partecipare a un'operazione dal valore probabile di mezzo miliardo di euro con quella Ibm che ha ormai firmato con Carige l'ennesimo accordo di outsourcing in campo bancario. I sindacati in questo caso hanno ottenuto garanzie per i 136 dipendenti coinvolti, come l'applicazione del contratto del credito nella newco con Ibm, che sarà anche iscritta all'Abi.

Dunque qualcosa bolle in pentola in quel di Siena anche perchè le nuove indiscrezioni spuntano proprio dopo l'accordo, comunque non ancora ufficializzato, tra la banca ligure e la multinazionale Usa. Il rischio che arrivino nuove smentite è alto, così come elevate sono le probabilità che la cessione vada in porto. Del resto si parla di attività che gli istituti, a torto o a ragione, non reputano ad alto valore aggiunto e preferiscono esternalizzare.

Non è comunque una partita che sembra eccitare gli animi degli investitori forse perchè data ormai per scontata alla luce di quanto avvenuto in passato con altre esternalizzazioni a colossi del settore informatico.
6yfa-
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311 di 769 - 19/3/2018 15:25
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
ANCHE LA SOGLIA PSICOLOGIA DEI 3 € HA CEDUTO...


6yqws
312 di 769 - Modificato il 20/3/2018 15:03
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, prima volta sotto i 3 euro in Borsa

il titolo aggiorna i minimi storici, pesano le preoccupazioni per l'andamento del primo trimestre

di Stefano Neri

Per la prima volta dal ritorno in Borsa, avvenuto nello scorso autunno a un prezzo di 4,1 euro, le azioni di Banca Mps sono scese sotto i 3 euro, aggiornando anche i minimi storici che erano stati toccati nelle scorse settimane.

A pesare sono le preoccupazioni per l'andamento del primo trimestre, riemerse nei giorni scorsi dopo la partenza a sorpresa del Cfo Mele, mentre secondo le ultime indiscrezioni l'istituto senese potrebbe presto cedere la piattaforma IT nonostante l'ipotesi sia stata in passato esclusa dal management.

Al suo rientro agli scambi, il 25 ottobre 2017, Mps debuttò a 4,1 euro e chiuse a quota 4,55 euro ad azione, arrivando a superare, nei giorni successivi, i 4,7 euro. Nei giorni precedenti al ritorno in Piazza Affari, l'istituto senese aveva pronosticato una quotazione a 4,28 euro, già inferiore ai 6,49 euro pagati dallo Stato per ricapitalizzare la banca, controllata al 68,2% dal Tesoro.

http://www.finanzareport.it/

6z36h
313 di 769 - 20/3/2018 15:27
gabrielegiarrusso76 N° messaggi: 23 - Iscritto da: 23/9/2012
Target 2,68
314 di 769 - 20/3/2018 15:49
1giacomofofo N° messaggi: 701 - Iscritto da: 29/6/2016
di chi scusa
315 di 769 - 20/3/2018 15:50
sandocan1 N° messaggi: 5905 - Iscritto da: 19/11/2016
Di mps......io dico sotto i 2€
316 di 769 - 20/3/2018 15:53
6oliver N° messaggi: 1209 - Iscritto da: 08/4/2017
Non seguite Kabir bedi mi raccomando.. usate la vostra testa e vostre Analisi... buon proseguimento
317 di 769 - 20/3/2018 15:54
portobello N° messaggi: 2253 - Iscritto da: 13/2/2008
a 2 entrare massicciamente
forse
:-)
318 di 769 - 20/3/2018 17:42
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, nuovo tonfo sui minimi storici

Il mercato non crede all'esecuzione del piano di rilancio, perdita per lo Stato oltre i 3 miliardi

Banca Mps non si risolleva in Borsa all'indomani di una seduta che ha visto il titolo scendere per la prima volta sotto la soglia psicologica dei 3 euro. Senza l'accorpamento nel rapporto di 1 a 100, risalente a novembre 2016 e ai tentativi (poi naufragati) di mandare in porto l'aumento di capitale, si tratterebbe in realtà di 0,03 euro.

Oggi le vendite sono proseguite, aggiornando più volte il minimo storico fino ad attestarsi a 2,81 euro, con una flessione nel finale di -1,9% a 2,88.

Dopo i conti in perdita del 2017, per quanto attesi, e i ricavi in continuo calo trimestre dopo trimestre, i timori per la banca guidata da Marco Morelli si concentrano ora sull'andamento del primo trimestre. Non giovano nemmeno le ultime notizie provenienti da Siena come le improvvise dimissioni del Cfo Mele, prontamente sostituito con una scelta interna, e le indiscrezioni sulla possibile cessione della piattaforma IT, . Quest'ultima ipotesi era stata smentita dal management, che vorrebbe evitare di ridurre gli organici, considerandoli appena sufficienti per mettere in pratica il piano di rilancio.

Ma se i prossimi dati dovessero deludere, questi potrebbero far scattare nuovi tagli dei costi, in virtù degli accordi presi in Europa per il salvataggio pubblico della banca.

In proposito, si torna a fare i conti sulla perdita potenziale dello Stato, valutata ora sopra i 3 miliardi, con gli attuali livelli ben distanti dal prezzo di carico per il Tesoro. L'investimento pubblico in Mps è avvenuto la scorsa estate in due tranche: la prima da 3,85 miliardi, per compare azioni a 6,49 euro, e la seconda da un altro miliardo e mezzo, per acquistare a 8,65 euro le quote degli ex possessori di bond.

L'obiettivo dell'amministratore delegato Morelli è "recuperare la posizione commerciale" che la banca aveva qualche anno fa, ma come lui stesso ha spiegato nei giorni scorsi "sarà un percorso molto lento".
NEWS_44962.jpg
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319 di 769 - 20/3/2018 18:04
vitopap N° messaggi: 336 - Iscritto da: 19/7/2006
A 2,80 e rimbalzata vediamo
320 di 769 - 21/3/2018 15:32
GIOLA N° messaggi: 30488 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #318 - 20/Mar/2018 16:42Mps, nuovo tonfo sui minimi storici

Il mercato non crede all'esecuzione del piano di rilancio, perdita per lo Stato oltre i 3 miliardi

Banca Mps non si risolleva in Borsa all'indomani di una seduta che ha visto il titolo scendere per la prima volta sotto la soglia psicologica dei 3 euro. Senza l'accorpamento nel rapporto di 1 a 100, risalente a novembre 2016 e ai tentativi (poi naufragati) di mandare in porto l'aumento di capitale, si tratterebbe in realtà di 0,03 euro.

Oggi le vendite sono proseguite, aggiornando più volte il minimo storico fino ad attestarsi a 2,81 euro, con una flessione nel finale di -1,9% a 2,88.

Dopo i conti in perdita del 2017, per quanto attesi, e i ricavi in continuo calo trimestre dopo trimestre, i timori per la banca guidata da Marco Morelli si concentrano ora sull'andamento del primo trimestre. Non giovano nemmeno le ultime notizie provenienti da Siena come le improvvise dimissioni del Cfo Mele, prontamente sostituito con una scelta interna, e le indiscrezioni sulla possibile cessione della piattaforma IT, . Quest'ultima ipotesi era stata smentita dal management, che vorrebbe evitare di ridurre gli organici, considerandoli appena sufficienti per mettere in pratica il piano di rilancio.

Ma se i prossimi dati dovessero deludere, questi potrebbero far scattare nuovi tagli dei costi, in virtù degli accordi presi in Europa per il salvataggio pubblico della banca.

In proposito, si torna a fare i conti sulla perdita potenziale dello Stato, valutata ora sopra i 3 miliardi, con gli attuali livelli ben distanti dal prezzo di carico per il Tesoro. L'investimento pubblico in Mps è avvenuto la scorsa estate in due tranche: la prima da 3,85 miliardi, per compare azioni a 6,49 euro, e la seconda da un altro miliardo e mezzo, per acquistare a 8,65 euro le quote degli ex possessori di bond.

L'obiettivo dell'amministratore delegato Morelli è "recuperare la posizione commerciale" che la banca aveva qualche anno fa, ma come lui stesso ha spiegato nei giorni scorsi "sarà un percorso molto lento".
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