Wall Street And Fiuciar$ 😎🏦💸🗽🪠🚽🛁🫧 (SP500)
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11/11/2024 10:22
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DIMITRI LONG
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21 di 179
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14/11/2024 08:17
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DIMITRI LONG
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- Leggi anche: Così Donald Trump vuole mettere le mani sulla Fed
Per ora Susie Willes, che ha guidato la campagna elettorale, diventa (la prima donna) chief of staff del nuovo presidente. Stephen Miller, che ha guidato la politica dell’immigrazione del presidente in passato, è il nuovo vice capo di gabinetto e non avrà bisogno di un’approvazione del senato per il suo nuovo incarico. Tom Homan, che ha guidato in passato ad interim il dipartimento per l’immigrazione diventa «zar dei confini» ovvero un incarico atipico ma non strettamente ministeriale. L’ex congressman di Long Island, fedelissimo di Trump, Lee Zeldin sarà invece responsabile dell’Epa, l’ente per la protezione dell’ambiente. E ieri pomeriggio, invece, Trump ha nominato come ambasciatore in Israele l’ex senatore pastore battista e governatore dell’Arkansas Mike Huckabee, peraltro padre dell’ex portavoce di Trump durante la sua prima presidenza.
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14/11/2024 08:28
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DIMITRI LONG
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Cosa succede all’Antitrust Usa Capitolo centrale riguarda la Federal Trade Commission, ossia l’Antitrust Usa: dal giugno 2021 è presieduta da Lina Khan, professore associato di legge alla Columbia Law School, eletta sotto l'amministrazione Biden, che si è distinta come baluardo contro lo strapotere delle big tech Usa. Trump la vorrà sostituire? Ai nomi e alle voci vanno aggiunte due importanti considerazioni tecniche. Ogni nomina ai dicasteri chiave, e anche per gli ambasciatori, richiede l’approvazione del Senato Usa mentre per ruoli atipici come lo zar dell’immigrazione questo potrebbe non essere necessario. Al tempo stesso per ogni membro del Senato o del Congresso che entra nell’amministrazione Trump si assottiglia la maggioranza repubblicana.
- Leggi anche: Stati Uniti, ecco cosa può fare Donald Trump nel suo primo giorno di mandato
Al Senato il rischio è minore, anche se Trump non avrà in ogni caso i due terzi dei senatori come richiedono le riforme più significative. Ovvero la scelta del senatore della Florida Marco Rubio come segretario al Tesoro, assottiglia la maggioranza repubblicana al Senato fino a che non verrà eletto un sostituto, anche se il seggio appare sicuro per il partito di Trump. Alla Camera, invece, il quadro è più complicato: lo spoglio elettorale non è stato ancora concluso, e l’eventuale vittoria dei repubblicani - più probabile di quella dei democratici - si tradurrebbe in una maggioranza molto stretta. In quel caso l’uscita annunciata di Elise Stefanik e Mike Waltz, rispettivamente come ambasciatrice Usa all’Onu e come consigliere per la sicurezza nazionale, potrebbe creare problemi ai repubblicani. E in ogni caso, date che le regole cambiano di stato in stato, ci vorranno 3-4 mesi per l’elezione di un sostituto anche se i due seggi vacanti a New York e in Florida appaiono saldamente in mano a successori repubblicani.
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14/11/2024 08:29
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DIMITRI LONG
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È il momento di essere cauti? Questo significa che gli investitori comuni dovrebbero essere prudenti? Forse sì, ma questo ci dice di più su Berkshire stessa. Buffett e il suo defunto socio, Charlie Munger, non hanno superato di 140 volte il rendimento del mercato azionario grazie a un timing di mercato perfetto. Una delle frasi più famose di Munger è la sua prima regola del compounding: «Non interromperlo inutilmente». Gli investitori che seguono Berkshire con attenzione sperano di poter replicare un po’ della sua magia nei loro portafogli, prestando molta attenzione a cosa sta comprando e vendendo, ma meno a quando lo fa. Tuttavia, l’apparentemente sempre ottimista e paziente Buffett è già stato cauto in passato, come quando chiuse la sua partnership di grande successo nel 1969, ritenendo che il mercato fosse troppo gonfiato, o accumulò grandi somme in contanti prima della crisi finanziaria globale – denaro che impiegò poi in modo opportunistico. «È consapevole del fatto che i mercati oscillano e raggiungono estremi», afferma Adam J. Mead, gestore di fondi del New Hampshire e studioso di Buffett, autore di The Complete Financial History of Berkshire Hathaway. - Leggi anche: La Berkshire Hathaway vale oltre 1.000 miliardi di dollari. Warren Buffett vende altre azioni di BofA, ecco quanto ha guadagnato
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14/11/2024 08:30
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DIMITRI LONG
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Valutazioni presenti e rendimenti futuri Valori elevati delle azioni non significano necessariamente che si è alla vigilia di un crollo o di un mercato ribassista. Piuttosto, è utile considerare cosa le valutazioni di oggi suggeriscono sui rendimenti dei prossimi anni, che includeranno periodi sia buoni sia cattivi. David Kostin, stratega di Goldman Sachs, ha recentemente previsto che il rendimento dell'S&P 500 per il prossimo decennio si attesterà intorno al 3% annuo, meno di un terzo della media storica del dopoguerra. La previsione di Kostin è stata accolta con scetticismo in un momento di grande ottimismo degli investitori, ma è coerente con altre proiezioni. Il colosso della gestione patrimoniale Vanguard ha recentemente previsto per i titoli USA di grandi dimensioni un intervallo di rendimento annuo del 3%-5%, e per i titoli growth solo lo 0,1%-2,1% su un decennio. Anche il rapporto prezzo-utili ciclicamente aggiustato del professor Robert Shiller suggerisce un rendimento medio annuo di circa lo 0,5% dopo l'inflazione, in linea con la previsione di Kostin.
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14/11/2024 08:31
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DIMITRI LONG
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L’«Indicatore Buffett» E poi c’è il semplice «Indicatore Buffett», che l'Oracolo di Omaha ha definito «probabilmente la migliore misura singola per valutare dove si trovano le valutazioni in un dato momento». Questo indicatore, che rapporta il valore totale delle azioni quotate all’economia statunitense, è attualmente intorno al 200%, un livello più elevato rispetto al picco della bolla tecnologica. - Leggi anche: Warren Buffett: la quota miliardaria in BofA è ora puro profitto. Le 7 azioni acquistate nel secondo trimestre e le migliori per gli investitori value
Il momento dei T-bond Con i Treasury che ora offrono rendimenti superiori a quelli previsti per le azioni, potrebbe sembrare che Buffett abbia ritirato il maggior numero possibile di fiches dal tavolo poiché il mercato azionario non offre molto potenziale di crescita. Tuttavia, ha dichiarato pubblicamente che sarebbe entusiasta di poter spendere quei fondi. «Quello che ci piacerebbe davvero fare è acquistare grandi aziende», ha detto Buffett all'assemblea annuale di Berkshire del 2023. «Se potessimo acquistare un’azienda per 50, 75 o 100 miliardi di dollari, lo faremmo». Con Berkshire che ora vale 1.000 miliardi di dollari, ci vorrebbe un affare di quelle dimensioni per fare la differenza. Mead spiega che un'acquisizione paragonabile a quella della Burlington Northern Santa Fe nel 2010 o dell'assicuratore General Re nel 1998 sarebbe oggi valutata intorno ai 100 miliardi di dollari. - Leggi anche: Warren Buffett punta al Tesoro Usa: ha in mano il 3% dei T-bill. Ecco la strategia dell’oracolo di Omaha
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Modificato il 14/11/2024 08:33
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DIMITRI LONG
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The Wall Street Journal
Warren Buffett sa qualcosa che noi non sappiamo? di Spencer Jakab (The Wall Street Journal)
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14/11/2024 08:34
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DIMITRI LONG
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Berkshire Hathaway ha accumulato 325 miliardi di liquidità. Un comportamento simile a quello avuto prima della crisi finanziaria. Ma questa volta il motivo è un altro | Ecco come investirà Warren Buffett con Donald Trump presidente Usa
Dovremmo preoccuparci se l'investitore più seguito al mondo non si sente a suo agio nell'investire? Quando Warren Buffett, che ha scherzato dicendo che il suo periodo di detenzione preferito per un’azione è «per sempre», continua a mantenere ingenti somme investite in aziende americane, si tratta di un messaggio forte. Tuttavia, anche lui non ha mai tenuto così tanti soldi «fuori dal tavolo» ben 325 miliardi di dollari in contanti ed equivalenti, principalmente sotto forma di titoli di Stato Usa.
Per comprendere l'entità di questa somma, basta pensare che permetterebbe a Berkshire di scrivere un assegno, con soldi avanzati, per tutte le società quotate negli Stati Uniti, tranne le 25 società più preziose: icone come Walt Disney, Goldman Sachs, Pfizer, General Electric o AT&T. Oltre ad accumulare dividendi e interessi nel suo bilancio, il conglomerato ha venduto massicciamente due delle sue partecipazioni maggiori, Apple e Bank of America, negli ultimi mesi. Inoltre, per la prima volta in sei anni, ha smesso di acquistare ulteriori azioni di Berkshire Hathaway, l’azienda che conosce meglio.
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14/11/2024 08:41
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DIMITRI LONG
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Trump si assicura il controllo del Congresso mentre i repubblicani ottengono la maggioranza alla Camera I repubblicani hanno ottenuto la maggioranza alla Camera, dando al partito di Donald Trump il pieno controllo del Congresso degli Stati Uniti e ampia libertà di promuovere un programma radicale nella prossima legislatura che parte a gennaio 2025. Il verdetto della Camera arriva una settimana dopo che Trump ha ottenuto una chiara vittoria contro Kamala Harris nella corsa alla presidenza e significa che quando si insedierà a gennaio il suo partito controllerà la Camera e il Senato. Questo darà a Trump una notevole libertà di portare avanti il suo programma legislativo, compresi i piani per rinnovare ed espandere i tagli fiscali. Il risultato della Camera, arrivato dopo oltre una settimana di scrutinio in California e in altri stati, è un duro colpo per i democratici, che saranno in minoranza sia al Senato che alla Camera e non saranno in grado di guidare importanti commissioni per controllare l’operato dell'amministrazione Trump.
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14/11/2024 08:42
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DIMITRI LONG
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Cina in rosso con Trump che controlla il Congresso. Pechino emette un bond in dollari coperto 20 volte L’Asia viaggia in rosso, giovedì 14 novembre, gli stimoli economici di Pechino non convincono i mercati, mentre gli investitori temono i dazi di Donald Trump contro la Cina. Che intanto emette un raro bond in dollari che va a ruba | La Cina mostra il nuovo caccia «invisibile» nella corsa per eguagliare gli Stati Uniti Asia in rosso, giovedì 14 novembre, alle ore 7:30 italiane il Nikkei cede lo 0,45%, l’Hang Seng l’1,8%, Shanghai l’1,35%, mentre sono in calo sia l’oro (-0,95% a 2.562 dollari per oncia) che il petrolio Wti americano (-0,65% a 67,99 dollari il barile). E’ ancora super dollaro con la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa, l’euro cede lo 0,13% a 1,055, lo yen lo 0,25% a 155,88, mentre i futures sul Nasdaq viaggiano in calo dello 0,23%. - Leggi anche: Clima, alla Cop29 di Baku la Cina si prepara a diventare paladina dell’ambiente. Mentre Trump si sfila dall’Accordo di Parigi
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14/11/2024 08:42
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DIMITRI LONG
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Cina in rosso in mancanza di nuovi catalizzatori Il sentiment resta cauto in Cina, gli investitori continuano a soppesare il potenziale impatto delle politiche commerciali del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e della nomina di politici anti-cinesi in economia. A questo si aggiunga che le ultime misure di sostegno di Pechino per rafforzare l'economia in difficoltà non sono riuscite a impressionare i mercati. Nonostante il ministero delle finanze abbia illustrato mercoledì incentivi fiscali sulle compravendite immobiliari e fondiarie, il mercato è rimasto deluso e vende, giovedì, molto tech. I costi del debito in dollari della Cina si allineano a quelli degli Stati Uniti La Cina ha collocato sul mercato un bond allo stesso costo degli Stati Uniti nella sua prima emissione di obbligazioni governative in dollari degli ultimi 3 anni. Il ministero delle finanze cinese ha emesso debito a 3 e 5 anni con rendimenti equivalenti a quelli dei titoli del Tesoro statunitensi (il T bond a 3 anni rende il 4,28%, quello a 5 il 4,32%), in un'emissione da 2 miliardi di dollari avvenuta in Arabia Saudita. L'emissione cinese ha registrato, secondo il FT, lo spread più stretto di sempre rispetto ai titoli del Tesoro Usa, mentre la domanda per i 2 miliardi di dollari di debito ha superato i 40 miliardi, significa che è stata coperta 20 volte.
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15/11/2024 10:18
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DIMITRI LONG
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Fiuciars Wall Street in netto ribasso...ma Piazza Degli Affari se ne batte il belino
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Modificato il 15/11/2024 13:06
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DIMITRI LONG
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Esuberanza da Trump Trade non durerà per tre motivi. Ecco cosa consiglia Morgan Stanley agli investitori per il 2025 Storia di Titta Ferraro Esuberanza da Trump Trade non durerà per tre motivi. Ecco cosa consiglia Morgan Stanley agli investitori per il 2025 L’euforia a Wall Street è tangibile e i numeri sono lì a testimonialo. Già nelle settimane precedenti alle elezioni Usa il Trump Trade era sulla bocca di tutti e aveva sospinto i mercati. Il rally è continuato post-elezioni, ma forse è arrivato il momento di riflettere se non ci si è spinti troppo in alto troppo velocemente e riflettere sui potenziali rischi all’orizzonte.
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15/11/2024 13:07
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DIMITRI LONG
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Wall Street senza freni, +26% per l’S&P 500 total return L’ultima gamba del rally, in scia alla vittoria di Donald Trump alle elezioni, accompagnata dalla maggioranza repubblicana alla Camera e al Senato, ha ingrossato la serie di record della Borsa di New York. Per l’indice S&P 500 siano arrivati a 51 record aggiornati da inizio anno. Da inizio anno l’azionario a stelle e strisce ha aggiunto quasi un quarto di valore. Anzi se si guarda all’S&P 500 Total Returns, che include anche i dividendi (circa l’1,5% è il dividend yield dell’indice) si va oltre il 26%. Stessa identica performance del 2023. Forse è il caso di interrogarsi, guardando al prossimo futuro, se qualcosa potrebbe mettere i bastoni tra le ruote a questa esuberanza rialzista. C’è chi vede nelle mosse di Warren Buffett, che alla fine del terzo trimestre deteneva una liquidità record di oltre 320 miliardi di dollari, un segnale di sfiducia verso mercati azionari che viaggiano a valutazioni troppo alte.
Gli elementi di rischio, in prospettiva, non mancano. Dalle valutazioni azionarie elevate alle misure di politica inflazionistica come i dazi che presto Trump potrebbe mettere in campo. Le elezioni statunitensi sono state caratterizzate da una vittoria di Trump e i mercati azionari hanno festeggiato questi risultati, sulla base delle aspettative di una riduzione delle tasse e di una regolamentazione più allentata. Gli investitori hanno così continuato a premere sul cosiddetto “Trump trade”, puntando sulle azioni a bassa capitalizzazione, i titoli finanziari e le criptovalute. Contestualmente, gli investitori obbligazionari hanno tirato il freno con prezzi in discesa e facendo salire i rendimenti dei Treasury a 10 anni di ben 19 punti base nella sola giornata del 6 novembre (il giorno dopo le elezioni). Un chiaro sentore delle preoccupazioni degli investitori obbligazionari per i tagli fiscali che arriveranno durante il secondo mandato di Trump e dalla potenziale pressione sul carico di debito del paese. Il dollaro statunitense di pari passo si è apprezzato non poco rispetto alle altre valute.
I mercati azionari riusciranno a cavalcare l’attuale slancio fino alla fine dell’anno? “È certamente possibile”, asseriscono gli strategist di Morgan Stanley, il cui Global Investment Committee non raccomanda però di inseguire queste tendenze in modo aggressivo nel 2025. “Piuttosto, continuiamo a porre l’accento sull’equilibrio e sulla diversificazione, sulla base di tre preoccupazioni relative alla recente esuberanza del mercato azionario”. Ecco di seguito i tre rischi messi sotto i riflettori da Morgan Stanley in un report di questi giorni.
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15/11/2024 13:08
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DIMITRI LONG
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Iscritto da: 04/10/2024
1. Valutazioni azionarie eccessive “Gli investitori dovranno fare i conti con valutazioni azionarie elevate, soprattutto con l’aumento dei tassi d’interesse. Anche se la Federal Reserve ha tagliato i tassi di riferimento, i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi sono aumentati nelle ultime settimane, poiché gli investitori hanno soppesato i rischi legati all’inflazione e all’aumento del debito e dei deficit statunitensi. L’aumento dei tassi spesso pesa sulle valutazioni azionarie, aumentando i costi di finanziamento delle società e frenando la spesa dei consumatori. Ciò potrebbe frenare la redditività societaria, rendendo anche gli utili futuri meno attraenti”. In particolare, sottolinea Morgan Stanley , la forte crescita di base dell’economia ha spinto a un aumento del tasso dei Treasury a 10 anni corretto per l’inflazione a circa il 2%, un livello un tempo associato a multipli prezzo-utili a termine intorno a 17x. “Attualmente, questo rapporto è pari a 23x, il che a nostro avviso potrebbe rendere le azioni vulnerabili. Le azioni diventano anche meno attraenti in quanto i multipli allungati e i tassi più elevati hanno ridotto il cosiddetto premio per il rischio azionario – o il rendimento extra che un investitore può aspettarsi per il possesso di azioni rispetto ai Treasury privi di rischio – a meno di 30 punti base, rispetto a una media a lungo termine di circa 275 punti base”.
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15/11/2024 13:11
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DIMITRI LONG
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Iscritto da: 04/10/2024
2. Gli obiettivi di utile sono ambiziosi Le stime sugli utili societari per il 2025 fissano una crescita degli utili al 15%. “Tale prospettiva sembra sempre più in contrasto con l’attuale ritmo di crescita degli utili a una cifra – argomenta MS – e con una crescita della produttività più debole del previsto”. Certo, settori come l’energia tradizionale e la finanza potrebbero vedere aumentare le stime degli utili grazie alla maggiore chiarezza normativa dopo l’elezione di Trump. Tuttavia, i tassi più elevati e il rafforzamento del dollaro Usa rappresentano ostacoli sostanziali per le multinazionali statunitensi, aumentando potenzialmente i costi di finanziamento e rendendo i loro prodotti e servizi più costosi all’estero. In aggiunta, la casa d’affari Usa sottolinea come il settore manifatturiero statunitense potrebbe anche essere vulnerabile se i nuovi dazi aumentassero il costo dell’importazione dei materiali, aumentando i costi di produzione per alcune aziende.
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15/11/2024 13:11
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DIMITRI LONG
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Iscritto da: 04/10/2024
3. I rischi sulla tempistica delle politiche trumpiane Un ultimo fattore da considerare è l’ordine e la tempistica dell’attuazione delle politiche da parte dell’Amministrazione Trump. “La sequenza delle politiche a Washington sarà fondamentale per garantire che gli sforzi che stimolano la crescita, come la deregolamentazione e la riduzione delle tasse, non siano completamente compensati da azioni dirompenti e inflazionistiche, come i dazi che aumentano i prezzi negli Stati Uniti o i freni all’immigrazione che rallentano la crescita della forza lavoro e la disinflazione salariale. Queste ultime iniziative potrebbero interessare le industrie chiave dei servizi, le piccole imprese e le aziende legate all’agrobusiness statunitense”, aggiunge Morgan Stanley .
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15/11/2024 13:12
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DIMITRI LONG
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Iscritto da: 04/10/2024
Prendere profitto o ribilanciare? La somma di questi rischi con le attuali valutazioni elevate del mercato azionario e il sentiment esuberante deve mettere in guardia gli investitori. Una via, per gli investitori tattici prudenti, è quella di prendere in considerazione l’idea di prendere profitti nell’S&P 500. “Le opportunità di investimento esistono soprattutto nelle large cap value e mid cap growth.
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Modificato il 15/11/2024 13:15
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DIMITRI LONG
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Iscritto da: 04/10/2024
Vediamo anche opportunità nei mercati emergenti con l’aumento della volatilità valutaria”, argomenta Morgan Stanley, invece gli investitori a lungo termine dovrebbero prendere in considerazione il ribilanciamento dei portafogli e perseguire la massima diversificazione tra azioni e obbligazioni, nonché in asset reali, hedge fund e investimenti privati.
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16/11/2024 00:31
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DIMITRI LONG
N° messaggi: 4203 -
Iscritto da: 04/10/2024
USA, produzione industriale e manifatturiera ottobre calano come previsto Economia,Macroeconomia15 novembre 2024 - 15.54 - Ancora in calo la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di ottobre. Secondo i dati publbicati dalla Federal Reserve, si è registrata una variazione negativa dello 0,3% su base mensile, dopo il -0,5% del mese precedente, ma in linea con le attese degli analisti. Su base annua si registra una variazione negativa dello 0,29% dopo il -0,73% precedente. La produzione manifatturiera registra un calo dello 0,5%, in linea con il consensus, che si confronta con il -0,3% di settembre (dato rivisto da un preliminare -0,3%). Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è scesa al 77,1%, risultando in linea con le stime degli analisti, rispetto al 77,4% del mese precedente.
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18/11/2024 09:36
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DIMITRI LONG
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Iscritto da: 04/10/2024
News 18/11/2024 NYSE: ecco le 7 società che trainano mercato azionario -Sette società trainano il mercato azionario più grande del mondo. Sono i "Magnifici 7": Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla. Da sole costituiscono oltre il 30% del valore dell'S&P 500 e la loro quotazione ha raggiunto livelli vertiginosi. Per assicurarsi un'azione di Meta serve ad esempio investire quasi 580 dollari (dato al 14 novembre). Ne occorrono tra 140 e 150 per assicurarsi un'azione di Nvidia, anche se prima del frazionamento azionario 1:10 completato a giugno il titolo era volato a oltre 1.200 dollari. Care, dunque, ma forse nemmeno troppo e nemmeno tutte: confrontando i multipli price/earnings (p/e) con la media di S&P 500 (26,9) e Nasdaq 100 (35,6) sul portale Bloomberg, solo Nvidia e Tesla sembrano clamorosamente fuori scala (si veda tabella in pagina). La questione, ora, è se - e come - il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca inciderà sul corso di questi titoli. La risposta non + scontata, motivo per cui gli analisti al momento sono stati cauti nel modificare rating e target price. Tesla + senza dubbio la più coinvolta nella sterzata della politica americana. Il suo patron, Elon Musk, sarà stretto consulente di Trump, il che potrebbe spingere il titolo della casa automobilistica, cresciuto non a caso di circa il 30% - quanto gli altri sei messi insieme - dal giorno delle elezioni. Ma gli analisti di Morgan Stanley avvertono che "è difficile prevedere se, e quanto, Tesla potrebbe essere impattata dal rapporto di Musk con Trump". Ilneo-presidente, ad esempio, potrebbe rivedere i sussidi all'auto elettrica. "Tesla e i suoi concorrenti potrebbero perdere le sovvenzioni, con un conseguente calo delle vendite", sottolinea Seth Goldstein, equity analyst di Morningstar. "Ma Tesla à meglio posizionata, essendo giù redditizia. Inoltre, Trump continuerà a imporre dazi per tenere fuori dal mercato statunitense i veicoli elettrici cinesi a basso prezzo e ciò consentirebbe a Tesla di mantenere la sua posizione di leader"". Quanto alle quotazioni in borsa, dove Tesla ha un p/e quasi cinque volte superiore alla media dell'S&P 500, per Goldstein le azioni sono "sopravvalutate". Anche Apple sembra poter contare su un rapporto almeno cordiale tra il suo amministratore delegato, Tim Cook, e Trump: in un podcast-intervista uscito a ottobre, Trump ha lodato Cook, dicendo che Apple non sarebbe cresciuta così tanto nemmeno con Steve Jobs. In più, l'ad della Mela si sarebbe confrontato con il tycoon sulle difficoltà che la società sta trovando nel conformarsi alle leggi europee. Tuttavia, eventuali dazi aggiuntivi che Trump decidesse di imporre alla Cina danneggerebbero Cupertino, che deve al Paese quasi un quinto del fatturato annuale, fermo restando lo spostamento in corso di parte della produzione verso Vietnam e India. Gli analisti, però, al momento si concentrano sui prossimi prodotti, in particolare su Apple Intelligence, con alcune novità in arrivo a dicembre. "L'attuale ciclo di aggiornamenti guidato da Apple Intelligence è destinato a durare anni e potrebbe superare le aspettative degli investitori grazie a margini robusti e un mix innovativo", sostiene Goldman Sachs. Nvidia, invece, è attesa alla prova dei conti del terzo trimestre, in arrivo mercoledì 20. E le aspettative sono alte. Il colosso dei chip dovrebbe essere sostenuto soprattutto dalla domanda di unità grafiche per i data center, settore in cui fornisce una quantità "sproporzionata" di valore rispetto ai competitor. Anche Microsoft ha legato il suo destino all'intelligenza artificiale, fronte su cui ha investito decine di miliardi. In questo campo Trump sembra avere grandi ambizioni e potrebbe sposare la filosofia di Musk, sostenitore di un'AI meno regolamentata. Il che, secondo Daniel Ives di Wedbush Securities, potrebbe avvantaggiare i grandi player del settore: Microsoft, Google, Amazon. Su Meta e Amazon pende l'incognita dei rapporti con Trump, con cui le due società sono entrate più volte in conflitto. Trump, ad esempio, è stato bandito dai social di Mark Zuckerberg e in passato li ha definiti "nemici del popolo". Analogamente il ceo di Amazon, Jeff Bezos, non ha sempre avuto feeling con Trump: la società ha accusato l'ex presidente di aver fatto pressioni per escluderla da un contratto da 10 miliardi di dollari con il Pentagono per motivi politici. Nell'ultima campagna elettorale, però, Zuckerberg ha mantenuto un profilo tutto sommato basso e Bezos ha bloccato l'endorsement del Washington Post, giornale di sua proprietà, a favore di Kamala Harris, suscitando le proteste della redazione. Mosse che potrebbero facilitare il dialogo con Trump. Intanto i due titoli non hanno perso terreno in borsa dopo le elezioni: Amazon ha guadagnato circa l'8%, Meta il 2,9%. Per Alphabet, infine, le scelte politiche di Trump potrebbero diventare una questione di sopravvivenza. La società sta affrontando due procedimenti antitrust, uno dei quali in fase avanzata: ad agosto il giudice Amit Mehta ha stabilito che Google ha instaurato un "monopolio illegale" nel campo dei motori di ricerca. Mercoledì 20 sono attesi i rimedi ufficiali, ovvero le azioni che il Dipartimento di Giustizia degli Usa chiederà a Google per ripristinare la concorrenza, e tra le ipotesi c'è anche la vendita di alcuni segmenti della compagnia, come il browser Chrome o il sistema operativo Android. Trump ha più volte criticato Google, anche di recente, sostenendo che diffonde solo notizie negative su di lui. Tuttavia, tra i primi provvedimenti che il presidente potrebbe prendere dopo il suo insediamento, il 20 gennaio, c'è la nomina dei vertici della Federal Trade Commission, l'Antitrust americano.
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Ultimo messaggio: 13/Gen/2025 20:55
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