L'advisory board dell'Aim Italia, tra i tanti tavoli di lavoro aperti, starebbe rivedendo le regole per l'ammissione della società alla quotazione. Secondo quanto ha appreso Mf-Dowjones, la raccolta minima necessaria per accedere al mercato diventerebbe pari a 2,5-3 milioni di euro mentre rimarrebbe stabile la regola del flottante al 10%.

L'advisory Board Aim di Borsa Italiana, contattato da Mf-Dowjones, conferma che ci sono dei tavoli di lavoro ma tutto è allo stato embrionale.

Se passassero queste regole, gli operatori interpellati da Mf Dow Jones fanno rilevare che un terzo della società che oggi sono quotate su Aim - che hanno varato aumenti di capitale, lanciato minibond e avviato piani industriali - non si sarebbero potute quotare rimanendo per la parte finanziaria legate ai prestiti delle banche.

Gli operatori dell'Aim fanno notare inoltre che se questi parametri venissero applicati oggi al listino delle società ad alto potenziale di crescita, le aziende per quotarsi dovrebbero avere 30 milioni di capitalizzazione allo sbarco sull'Aim: ovvero 27 mln di euro come valore iniziale più i 3 mln euro raccolti durante l'ipo (attualmente non è prevista una dimensione minima o massima della società in termini di capitalizzazione ne' sono previsti requisiti particolari in tema di corporate governance ne' requisiti economico-finanziari specifici. Il requisito fondamentale è la presenza del Nomad sia in fase di pre-ammissione che in quella post).

"Ritengo - afferma Giovanni Natali di 4Aim Sicaf contattato da Mf-Dowjones - che se questo fosse vero sarebbe una follia per l'Aim; va contro le Pmi e costringe le imprese a rivolgersi solo al sistema bancario che di solito non finanzia le Pmi. Tutto questo va contro le 4 milioni di Pmi presenti nel sistema produttivo italiano".

I membri del nuovo advisory board sono stati nominati a marzo e su indicazione di Borsa Italiana, Matteo Zanetti, numero uno del gruppo tecnico credito e finanza dell'associazione degli Industriali, è stato nominato Presidente.

L'advisory board ha un ruolo propositivo e di indirizzo strategico. Gli ambiti di riferimento dell'organismo riguardano le iniziative e le strategie volte a promuovere l'efficienza e lo sviluppo dei mercati italiani per le Pmi oltre alle proposte di modifica al regolamento del mercato.

Ai lavori dell'advisory board partecipano anche i rappresentanti di Abi, Aifi, Assogestioni, Assonime, Assosim, Confindustria ed esperti di mercato.

Attualmente il mercato Aim Italia comprende 79 società.

Nel 2016-2017 si sono registrate 15 Ipo - Smre, Energica Motor Company, Vetrya, Abitare In, Industrial Stars of Italy 2, Innova Italy 1, Dominion Hosting Holding, Fope, Scm Sim, Siti B&T Group, 4Aim Sicaf, Health Italia, Telesia, Crescita e Tps - che hanno raccolto 349,7 milioni di euro. Sono state inoltre realizzate le business combination di Gpi con la Spac Capital For Progress 1 e di Orsero con la Spac Glenalta Food.

red/dc

 

(END) Dow Jones Newswires

May 09, 2017 11:56 ET (15:56 GMT)

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