(di Paola Valentini - milanofinanza.it)

Si tinge ancora di più di rosso la raccolta dell'industria italiana del risparmio gestito. In base ai dati della mappa mensile di Assogestioni, a marzo i flussi netti sono stati negativi per 6,04 miliardi di euro, dopo il passivo per 1,93 miliardi di febbraio, portando il totale dei tre mesi sotto la parità per 8,90 miliardi. Il settore ha risentito dei deflussi dalle gestioni istituzionali (in particolare i mandati assicurativi) che hanno chiuso il mese a -6,44 miliardi (-9,20 miliardi nei tre mesi), mentre le gestioni retail sono positive per 920 milioni (+1,46 miliardi da gennaio). Le gestioni assicurative potrebbero aver risentito delle turbolenze provocate dal caso Eurovita e soprattutto dalla concorrenza dei titoli di Stato, Btp in primis che con rendimenti del 4% sono un'alternativa alle polizze Vita (i cui mandati sono in parte contabilizzati all'interno delle statistiche di Assogestioni). Dal canto loro, i fondi comuni aperti limitano le uscite a 642 milioni dopo i -356 milioni di febbraio portando il saldo dei tre mesi a -1,64 miliardi. Leggermente in attivo i fondi chiusi che chiudono il mese di marzo con flussi per 127 milioni dai +140 milioni di febbraio (+481 milioni nel trimestre).

Intanto, nonostante la raccolta negativa, il patrimonio gestito dell'industria è cresciuto grazie all'effetto mercato e a fine mese si è attestato a 2.255 miliardi, in aumento di oltre 12 miliardi rispetto a febbraio. A influire sul dato, l'andamento positivo degli asset finanziari che l'ufficio studi dell'associazione del risparmio gestito presieduta da Carlo Trabattoni stima in un +0,8%.

Prosegue il consolidamento dei trend degli ultimi mesi sul fronte dei fondi aperti: sono rimasti in territorio positivo i fondi azionari (+588 milioni, da inizio anno 3,65 miliardi), mentre quelli obbligazionari hanno avuto un exploit grazie all'aumento di tassi di interesse che ha fatto tornare l'attenzione su questa asset class visto che ormai i rialzi del costo del denaro dovrebbero essere arrivati quasi al termine, secondo le attese del mercato. Se a febbraio i nuovi afflussi erano valsi alla categoria degli obbligazionari 570 milioni, marzo porta in dote oltre 2 miliardi di nuovi capitali per un totale di 3,19 miliardi da inizio anno. Per contro, i fondi bilanciati e flessibili hanno fatto segnare ancora deflussi mensili pari rispettivamente a 1,16 miliardi (-2,51 miliardi da gennaio) e 1,75 miliardi (-4,83 miliardi da inizio anno). Sempre in rosso anche i fondi monetari (-316 milioni per un totale nel trimestre di -1,10 miliardi). Guardando ala passaporto dei fondi comuni, nel mese la raccolta negativa è stata causata dai comparti di diritto estero (-1,17 miliardi), mentre sono in positivo quelli di diritto italiano (535 milioni).

Sul fronte delle singole società di gestione, tra i big è in rosso Intesa Sanpaolo (-865 milioni) a causa dei deflussi da Eurizon (-1,02 miliardi), mentre è positiva per 162 milioni Fideuram. In negativo anche Generali (-2,82 miliardi), Amundi (-409 milioni), Anima (-500 milioni) e le Poste (-2,1 miliardi). Proprio il gruppo Generali precisa che "il risultato di raccolta registrato a marzo è dovuto principalmente a flussi dei mandati assicurativi gestiti per conto della compagnia". A raccogliere di più nel mese sono stati Allianz (415 milioni), il gruppo Montepaschi (278 milioni) e Mediobanca (267 milioni). Seguono Mediolanum con 246 milioni e Arca con 217 milioni. Infine si segnala che Azimut (non presente nelle statistiche di Assogestioni perché non fa più parte dell'associazione) nel mese ha raccolto 621 milioni, portando il totale nei tre mesi a +2,6 miliardi.

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2714:34 apr 2023

 

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