È una controtendenza importante, seppur dolce per metà, quella italiana nello scenario globale delle attività m&a. Come rivela l'ultimo studio di Pwc, mentre a livello mondiale le operazioni straordinarie hanno registrato una battuta d'arresto nei primi 9 mesi dell'anno sia in termini di volumi (-18%) sia di valore (-36%), l'Italia è rimasta in linea con quanto fatto nello stesso periodo 2021 con oltre mille operazioni annunciate ma un valore raddoppiato a ben 88 miliardi di dollari sul dato 2021.

Lo scrive MF-Milano Finanza aggiungendo che si tratta di un segnale positivo, offuscato solo dal fatto che il merito di questo exploit italiano è dovuto principalmente all'opa lanciata su Atlantia, senza la quale si sarebbe registrato un calo del controvalore del 14%. Riducendo, al contempo, anche il numero delle operazioni con valutazioni superiori al miliardo: 12 deal tra cui Irca-Advent, Yoox-Farfetch, Autogrill-Dufry, Doc Generici-Tpg, Biofarma-Ardian o Facile-Silver Lake. Per il mercato italiano hanno giocato un ruolo importante gli investitori finanziari che nei primi nove mesi, con 395 operazioni, hanno rappresentato il 37% del totale dei deal con un aumento sull'anno prima sia per volumi (+3,9%) sia per valore (dal 34 al 44% escludendo Atlantia).

Guardando a livello globale, dopo 18 mesi di crescita senza soste il mercato ha registrato una frenata. Nel periodo sono state annunciate circa 40 mila operazioni, per un controvalore di oltre 2.500 miliardi di dollari. Il settore trainante in termini di sia di volumi e sia di deal value è stato quello della tecnologia, dei media e delle tlc, che include i mega-deal tra Activision e Microsoft e quello tra VMware e Broadcom. Il numero di mega-deal (con un valore superiore a 1 miliardo) nei nove mesi 2022 è stato di 395 rispetto a 692 dei nove mesi 2021, mentre i cosiddetti gigadeal (oltre i 5 miliardi) sono stati 55 contro 112 nei tre trimestri 2021, con una contrazione del 50% circa.

Il trend è stato spiegato da Emanuela Pettenò, deals market leader e consumer markets leader di PwC Italia, che ha sottolineato che, se «il 2021 è stato un anno record per l'attività di m&a a livello mondiale, che riflette la ripresa post-pandemica», il 2022 era iniziato all'insegna di un «forte ottimismo, con l'accelerazione di processi di exit da parte dei fondi di private equity per cogliere il momentum favorevole di mercato».

Ma che l'invasione dell'Ucraina, la pressione inflattiva sui prezzi delle materie prime e dell'energia, le valute, le condizioni meno favorevoli dell'indebitamento "hanno portato a una generale incertezza e conseguente contrazione dell'attività di m&a, sia a volumi che a valore, con un atteso impatto anche sulle valutazioni". Le aspettative del mercato, ha concluso Pettenò, "sono in un rimbalzo a partire dal secondo semestre 2023, anche se difficilmente con un ritorno ai livelli record del 2021".

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MF-DJ NEWS

2008:25 ott 2022

 

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October 20, 2022 02:26 ET (06:26 GMT)

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