B.Mps: Tesoro torna allo showdown (MF)
14 Luglio 2021 - 8:20AM
MF Dow Jones (Italiano)
Tre settimane per decidere il futuro del Montepaschi. Sarebbe
questa la scadenza che informalmente il Tesoro ha scelto di darsi
per sbloccare il dossier finanziario più spinoso oggi sul tavolo
del governo Draghi. Due le strade percorribili: una, fortemente
auspicata da via XX Settembre (azionista al 64%), sarebbe
l'individuazione di uno o più partner privati a cui affidare la
banca; l'altra, considerata per ora come un'ipotesi residuale,
sarebbe un congelamento del processo di privatizzazione per 18-24
mesi, una soluzione insomma stand alone come si dice in gergo
finanziario.
Negli ultimi dieci giorni sono stati molti gli incontri e le
call che hanno coinvolto i funzionari del Mef coordinati dal
direttore generale Alessandro Rivera e assistiti dagli advisor Bank
of America - Merrill Lynch e lo studio Orrick. Al momento
l'approccio dei candidati al deal (dalla Unicredit di Andrea Orcel
al Banco Bpm di Giuseppe Castagna passando per la Bper di Piero
Montani e per il Mcc di Bernardo Mattarella, mentre non ci
sarebbero stati contatti con soggetti stranieri) resta molto cauto
ma a Roma si registrano segnali di convergenza che, suggerisce
qualche banker, potrebbero sfociare in un'intesa di massima entro
la fine del mese. Sia chiaro, le incognite non mancano. A partire
dalla distanza tra le richieste sussurrate dai potenziali partner e
la dote che la controparte è disposta a mettere sul tavolo. Tutti i
soggetti privati infatti sono determinati a ottenere un'operazione
non solo neutra in termini di capitale (richiesta che già era stata
formulata l'anno scorso dall'ex ceo di Unicredit Jean Pierre
Mustier), ma anche tale da sterilizzare tutti i rischi di
esecuzione, a partire da quelli relativi alla gestione del
personale.
In via XX Settembre però si lavora per accorciare questa
distanza. In primo luogo il Mef (contrario all'ipotesi di uno
spezzatino) avrebbe definito uno schema per mettere in sicurezza
un'ampia parte del rischio legale del Monte: la banca riceverebbe
infatti una dotazione patrimoniale apposita di 2-2,5 miliardi per
far fronte alle eventuali richieste dei tribunali a fronte di un
petitum complessivo di 10 miliardi.
Sul fronte della asset quality, Amco potrebbe farsi carico a
prezzi di mercato di un'ulteriore pulizia dell'attivo (sia non
performing che performing stage 2) per un importo che potrebbe
avvicinarsi ai 2,5 miliardi nominali.
fch
(END) Dow Jones Newswires
July 14, 2021 02:13 ET (06:13 GMT)
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