Sostenibilità: motore d'impresa (MF)

Di fronte a un 2023 che per le aziende si profila come un anno complesso, le società guardano al futuro consapevoli del percorso che le attende sulla strada della sostenibilità. Una di queste, scrive MF-Milano Finanza, è Leonardo che, come ha spiegato Riccardo Angelini Rota, head sustainability planning & projects del colosso della difesa durante il Sustainable Future Forum, organizzato da Class Cnbc, "cerca di creare valore sostenibile, integrando la sostenibilità in ogni strategia". Questo perché, ha proseguito Rota, "la sostenibilità sia una leva di competitività: rendere il business più sostenibile significa anche mitigare i rischi di contesto e una strategia di sostenibilità integrata per noi è la chiave per mettere al riparo il business".

Ma la sostenibilità va misurata, "perché non è un accessorio ma è un driver della competitività", ha sottolineato poi Chantal Hamende, responsabile Esg piani, progetti e reporting di Terna, "e quindi vanno identificati degli obiettivi, anche se adesso il grosso sforzo è tradurre tutto questo in euro, ovvero il tema della finanza sostenibile: il fatto che un'azienda sostenibile sia oggi più attraente per gli investitori è un grosso passo avanti".

Allo stesso modo "c'è finalmente una cultura delle rinnovabili che prima purtroppo non c'era", ha fatto invece notare Raimondo Grassi, presidente di Tea Energia, "anche se nel settore dobbiamo cercare di non creare una dipendenza da soggetti terzi soprattutto dall'Oriente". E per cercare di usare meno energia c'è l'esempio di Epson, il cui head of sales office print, Luca Motta, ha parlato dell'ultima novità del proprio settore. Ovvero "una tecnologia di stampa a freddo che porta un contributo virtuoso alla sostenibilità e va a competere con un'altra più matura che è la tecnologia laser".

Sul fronte della mobilità, Stefano Pini, managing director and partner di Bcg, ha poi spiegato che "l'intero settore automotive ha ben capito gli obiettivi della Ue di arrivare ad azzerare i veicoli a emissioni di Co2 e, guardando ai player europei più grandi, gli investimenti stanziati per i prossimi anni sono di oltre 260 miliardi di euro". Del fatto invece che "bisogna continuare a innovare tenendo conto sempre della sostenibilità" è convinto Benedetto Vigna, ceo di Ferrari.

"Abbiamo un chiaro piano di azzeramento delle emissioni entro il 2030 e riteniamo che la sostenibilità sia lo step ultimo di una vera innovazione di sistema", ha aggiunto il top-manager. "Se vogliamo raggiungere la net neutrality dobbiamo prima imparare come si misura l'impatto delle emissione", spiega Alessandro Manzardo, docente di ingegneria all'Università di Padova. "Solo chi conosce la quantità di Co2 che emette può capire qual è la migliore strategia da adoperare", ha aggiunto, "ed è bene ricordare che senza la ricerca non può esserci cambiamento". Oltre alla scienza, però, nella lotta all'inquinamento hanno un ruolo decisivo anche i divieti normativi. "Da quando è stato introdotto l'obbligo di ridurre del 90% la Co2 i permessi sono diminuiti. Così è diventato sempre più costoso, e meno conveniente, inquinare", ha rivelato Andrea Ronchi, fondatore di Datrix-3rdPlace. Eppure, le disparità tra Stati potrebbero vanificare gli sforzi per l'ambiente. "Sul mercato Ue la Co2 costa 100 euro per tonnellata", ha proseguito Ronchi, "ma esistono altri mercati, come quello cinese, dove il prezzo di una tonnellata è più basso".

"C'è uno scollamento tra proclami e realtà: le emissioni continuano a crescere", è intervenuta invece Patrizia Feletig, presidente dell'Associazione Copernicani. Che ha concluso: "Siamo vicini ai massimi del 2019, ci restano due possibilità: stimolare la natura ad assorbire più carbonio o trovare tecnologie che lo rimuovano".

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