RISULTATI AL 30 GIUGNO 2021 – Ricavi in aumento e redditività in miglioramento per Elica nel primo semestre 2021, grazie alla crescita della domanda e alla strategia di efficientamento messa in atto per fronteggiare la competitività del mercato. Il giro d’affari è balzato da 184,2 a 269,5 milioni (+46,3%; +50% a cambi costanti) sostenuto dall’aumento dei volumi e al favorevole effetto prezzi e mix. In particolare le vendite a marchi propri hanno evidenziato un aumento del 45,9% (+50% a cambi costanti) guidate dalla gamma piani cottura aspiranti NikolaTesla, grazie al nuovo prodotto NikolaTesla Fit, e alla crescita dei volumi OEM. La contribuzione delle vendite a marchi propri sui ricavi Cooking si attesta al 54% nel semestre in esame. Nel complesso le vendite del segmento Cooking sono cresciute del 47,4%, con un forte progresso soprattutto nel segmento OEM (+49,2%, +53,7% a cambi costanti) che nel primo semestre 2020 aveva risentito della chiusura dello stabilimento messicano per due mesi.Il business Motori (14% del fatturato totale), ha registrato una crescita del 40,1% (+40,4% a cambi costanti), spinta dalla crescita del segmento relativo all’area “heating”.L’andamento dei costi operativi, pur ricalcando l’evoluzione dei ricavi, conduce l’Ebitda a 27,2 milioni, ben il 140,4% in più rispetto agli 11,3 milioni dell’anno prima; in termini normalizzati l’Ebitda raggiungerebbe 28,6 milioni (12,2 milioni al 30/06/2020) con un margine sui ricavi in progresso dal 6,6% al 10,6%.Dopo ammortamenti pari a 11,9 milioni (-2,6%) e svalutazione per 1,6 milioni (assenti l’anno prima), l’Ebit torna positivo per 13,7 milioni rispetto al negativo per 0,9 milioni al 30/6/2020; su base rettificata l’Ebit normalizzato salirebbe a 16,7 milioni (da positivo per 70 mila euro l’anno prima).Il saldo negativo della gestione finanziaria diminuisce da 1,9 a 0,9 milioni e l’utile ante imposte ammonta a circa 13 milioni, a fronte di una perdita ante imposte pari a 2,8 milioni al 30/6/2020. Dopo imposte per 4,5 milioni e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza in aumento da 1,8 a 2,8 milioni, utile netto supera 5,7 milioni, rispetto ai 4,8 milioni di perdita netta dell’anno prima; su base normalizzata dell’utile netto di pertinenza gruppo si attesterebbe a circa 7,6 milioni, a fronte della perdita netta di pertinenza gruppo di circa 4,1 milioni al 30/6/2020.Al 30/6/2021 l’indebitamento finanziario netto ammontava a circa 55 milioni, in diminuzione rispetto a fine 2020.RISULTATI 2020 – Risultati in flessione per Elica nel 2020, a causa dell’impatto della pandemia su tutti i mercati. Il giro d’affari è diminuito a 452,6 milioni (-5,7%; -4,4% a cambi costanti), seppur in crescita nel quarto trimestre (+15,8%, +19% a cambi costanti), grazie all’aumento dei volumi e al positivo effetto prezzi-mix, soprattutto in EMEA, America e Asia. Quanto ai business, nell’esercizio le vendite del segmento Cooking nel complesso sono diminuite del 6,6%, con una flessione contenuta (-2,1%) per quelle a marchi propri, e più accentuata (-11,4%) nel canale OEM, ma in crescita a doppia cifra nel quarto trimestre sia per i marchi propri (+18,6%; + 22,4% a cambi costanti), che per quelle OEM (+13,9%; +17,1% a cambi costanti). Il segmento Motori (che rappresenta il 13,5% del giro d’affari) beneficia del significativo incremento delle vendite nell’ultimo trimestre (+11,4%) e chiude l’anno con un +0,3%.In flessione anche le principali voci di spesa, dai costi per consumi di materie prime (-4,8% a 242,8 milioni), ai costi per servizi (-1,5% a 83,4 milioni), fino a quelle del personale, diminuite del 9,1% a 85,4 milioni. Incrementano invece gli altri costi operativi, passando da 8,5 a quasi 9 milioni (+5,8%). Nel complesso l’Ebitda diminuisce dell’8,6% passando da 42,5 a 38,8 milioni. Se depurato delle voci non ricorrenti pari a 3,4 milioni, di cui 2,6 milioni per costi di ristrutturazione e 0,7 milioni per la chiusura del contenzioso in Brasile (oneri per 2,6 milioni l’anno prima, riferiti per 1,3 milioni agli oneri a per la sostituzione dell’Amministratore Delegato e per 1,3 milioni a oneri di ristrutturazione), l’Ebitda normalizzato raggiungerebbe 42,2 milioni, in calo del 6,3% rispetto ai 45 milioni del 2019, con una marginalità pari al 9,3% dei ricavi, in linea con l’anno prima (9,4% nel 2019). Dopo ammortamenti invariati a 25,4 milioni e al netto di svalutazioni per 2,7 milioni (assenti l’anno prima), l’Ebit si attesta a 10,7 milioni, il 37,5% in meno rispetto ai 17,1 milioni del 2019. Su base rettificata l’Ebit normalizzato sarebbe passato da 19,6 milioni nel 2019 a 15,9 milioni (-19,2%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 5,1 a circa 4 milioni. L’utile ante imposte ammonta così a 6,7 milioni, a fronte di 11,9 milioni l’anno prima (-44,1%). Dopo imposte per 2,5 milioni (tax rate poco variato dal 38,2% al 37,9%) e l’attribuzione ai terzi di una quota di utile salita da 4,3 a 5,9 milioni (+37,4%), l’esercizio chiude con una perdita netta di 1,8 milioni, rispetto all’utile netto di 3,1 milioni del 2019; su base normalizzata l’utile netto di pertinenza sarebbe passato da 5 a 2,6 milioni. Al 31/12/2020 l’indebitamento finanziario netto ammontava a circa 61 milioni, in leggero aumento rispetto ai 58,9 milioni di fine 2019. |