Bilancio - Dati Fondamentali ePRICE

RISULTATI 2021 – Pur in presenza di significative incertezze sulla continuità aziendale, il Consiglio di Amministrazione di ePrice ha approvato il bilancio 2021.
L’esercizio si è chiuso con una contrazione dei ricavi pari al 44,4% a 56,5 milioni, mentre gli altri proventi, poco rilevanti, sono balzati del 54,2% a 1,7 milioni.
I ricavi “first party” delle vendite di prodotti (soprattutto elettronica ed elettrodomestici) sono diminuiti del 48,7%, ed il Gross Market Value è sceso del 32,2%, con una contrazione dell’11,5% dei volumi nel canale marketplace e una flessione molto più accentuata per le vendite dirette.
I costi per consumi di materie prime sono scesi in misura superiore al fatturato (-46,8% a 42,8 milioni), ma la contrazione degli altri costi è stata meno accentuata.
In particolare quelli del personale sono diminuiti del 18,9% a 6,8 milioni, i costi per servizi del 28% a 19,6 milioni e gli altri costi operativi, di modesto ammontare, ben del 75,9% a 910.000 euro.
In ogni caso l’ebitda negativo è sceso del 30,7%, passando da 17 a 11,8 milioni (include oneri per consulenze non ricorrenti e incentivi all’esodo per 253.000 euro).
Su base rettificata dei costi relativi ai piani di stock option e stock grant e degli oneri di riorganizzazione, l’ebitda è passato da 13,6 a 11,6 milioni (-14,6%).
Dopo ammortamenti più che dimezzati da 15,6 a 7,1 milioni, la perdita operativa si è ridotta del 42,1% (da 32,6 a 18,9 milioni).
Invece è peggiorato il saldo negativo della gestione finanziaria, passato da 164.000 euro a 1,3 milioni; d’altra parte al 31/12/2021 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 7,4 milioni, a fronte di circa 5 milioni a fine 2020.
La perdita ante imposte è comunque diminuita da 32,8 a 20,2 milioni (-38,5%) e, dopo imposte passate da 1,8 milioni a soli 8.000 euro e lo scomputo di una quota di perdita di competenza di terzi passata da 955.000 a 538.000 euro, la perdita netta è infine passata da 33,6 a 19,6 milioni (-41,6%).
A marzo 2022 ePrice ha accettato una proposta vincolante di risanamento da parte di Negma Group Ltd, che prevede fra l’altro una ripatrimonializzazione tesa a risolvere la situazione di cui all’art.
2447 C.C.
in cui si trova la società e a trasformarla in una Investment Company (piattaforma di investimenti in realtà italiane ed europee attive nel settore Tech).
Attualmente le principali incertezze sulla continuità aziendale riguardano la mancanza di risorse finanziarie che consentano al management di poter gestire l’operatività nel breve periodo (anche in considerazione dei significativi debiti scaduti verso fornitori), nonché la mancanza di un accordo con l’istituto finanziario che il 7 luglio 2022 ha presentato intimazioni di pagamento per complessivi 5,2 milioni con riferimento alle fidejussioni rilasciati da ePrice in favore dell’ex controllata ePrice Operations Srl dichiarata fallita il 30 giugno 2022, oltre infine alle incertezze relative al buon esito del previsto programma di emissione di obbligazioni convertibili a favore di Negma Group per un importo massimo fra 20 e 22 milioni.
La proposta di Negma Group è, fra l’altro, condizionata al fatto che ePrice mantenga lo status di società quotata.