Immobiliare: in 2022 volume investimenti corporate a 11,6 mld (Gabetti)
13 Febbraio 2023 - 12:03PM
MF Dow Jones (Italiano)
Nel 2022, sul territorio italiano, si è registrato un volume
complessivo di investimenti corporate pari a 11,6 miliardi di euro,
in crescita del 25% se comparato con il 2021. Nonostante la frenata
atipica del quarto trimestre, risulta essere il secondo miglior
anno finora analizzato negli ultimi 8 anni). Una risposta positiva
del mercato malgrado la complessità degli ultimi tre anni segnati
dalla pandemia da Covid-19, il conflitto russo ucraino e il
cambiamento climatico (quest'ultimo già presente da almeno un
decennio nel dibattito internazionale tra gli operatori). Tutte
dinamiche che hanno innescato la crescita dell'inflazione e dei
tassi di interesse, rendendo i cicli immobiliari più dinamici e
permettendo al mercato di rimanere in territorio positivo, il tutto
in un'ottica più attenta al rispetto degli standard ESG e all'
efficientamento energetico. Quasi tutti i settori, infatti, sono
stati capaci di trasformare in opportunità i nuovi driver emersi
dall'attuale contesto geopolitico ed economico/finanziario, nonché
dalle nuove esigenze degli utilizzatori finali.
Secondo Claudio Santucci, direttore capital markets Italia di
Gabetti Agency, "i diversi settori analizzati si sono dimostrati
pronti nell'adeguarsi alle diverse sfide del mercato, performando
in modo ottimale nonostante la difficile situazione geopolitica ed
economica che stiamo vivendo. Penso agli uffici ma anche alle nuove
forme di ospitalità legate al turismo esperienziale. Il settore
della logistica cresce in parallelo alla domanda di shopping online
e si avvicina sempre più al cliente tramite una localizzazione
dell'ultimo miglio, che ha permesso a questa asset class di essere
ancora più attrattiva per gli investitori. Il 2023 sarà segnato
sicuramente, nella prima parte dell'anno, da investimenti più
moderati che seguiranno la scia di ciò che ha anticipato il quarto
trimestre del 2022. Fa ben sperare la crescita del PIL italiano, al
di sopra della media europea".
Il settore che ha meglio performato in tutti e quattro i
trimestri è stato quello degli uffici, totalizzando nel 2022 un
volume di 4,5 miliardi di euro, il 39% del totale investito,
informa una nota. Si tratta dell'asset class che, più di tutte, si
è saputa adattare alle nuove esigenze di mercato, delineando non
solo un cambiamento strutturale, legato alla modularità e
flessibilità, ma anche un approccio più etico e sostenibile
dell'edificio e di chi lo vive, attraverso l'adozione dei parametri
Esg.
Segue il comparto industrial/logistica che si conferma tra le
asset class di maggiore interesse per gli investitori, con un
volume di 2,2 miliardi di euro, il 19% del volume complessivo, in
lieve crescita rispetto al 2021 nonostante un netto rallentamento
di operazioni importanti registrate nell'ultimo trimestre
dell'anno. Questo settore sta sviluppando un interesse crescente
verso il contesto in cui è situato, adottando strategie volte alla
sostenibilità ambientale: sempre più sono infatti i nuovi progetti
che prevedono la costruzione di edifici con certificazione Leed o
Breeam.
Segue il settore hospitality con 1,3 miliardi di euro investiti
(il 12% del volume complessivo), stabile rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. Grazie a un intuito innovativo legato
alle nuove forme di ospitalità, quali turismo esperenziale, smart e
co-working room e digitalizzazione, è stato capace di riprendersi
dalla crisi pandemica, complice anche il ritorno dei turisti. Gli
investitori si sono concentrati in attività di rebranding e
riposizionamento verso il segmento upscale, upper upscale e luxury
(4 stelle, 5 stelle e 5 stelle lusso). Tra le province su cui si è
concentrato il maggior numero di investimenti vi sono Roma, Siena,
Venezia e Milano, dove l'interesse degli operatori si è rivolto
principalmente verso i trophy asset.
Il settore living nel 2022 conferma la sua progressiva crescita
dei volumi investiti con 1,1 miliardo di euro (10% del totale
investito) in netto aumento rispetto al 2021. Milano è stata la
principale città sotto il radar degli investitori, in cui si
concentrano importanti operazioni che hanno riguardato sviluppi
immobiliari soprattutto inerenti le nuove forme dell'abitare, quali
multifamily, student housing e built to rent.
Riprende, seppure più lentamente rispetto alle altre asset
class, la crescita dei volumi investiti nel settore retail con 740
milioni di euro da inizio anno (6% del volume complessivo)
concentrati prevalentemente nel nord Italia. Il volume complessivo
2022 beneficia di investimenti nel segmento retail park,
supermercati e big box. In controtendenza il settore
sanitario/assistenziale che registra 230 milioni di euro (il 2% del
totale), volume d'investimento in calo rispetto al 2021. Infine, il
comparto a uso misto totalizza un volume complessivo di 900 milioni
di euro, che ha riguardato principalmente immobili con destinazione
d'uso uffici/retail.
Nel 2022 il volume maggiore di investimenti, riconducibili a una
specifica area geografica, si è realizzato nel Nord Italia (62%),
segue il Centro con il 15% e il Sud con il 3%. Il restante 20%
risulta composto da portafogli sparsi nel territorio nazionale.
Dal punto di vista della provenienza dei capitali, gli
investitori esteri (il 62%), principalmente dagli USA, risultano
gli operatori più attivi nei settori uffici, logistico e
residenziale. I capitali domestici rimangono focalizzati
principalmente sul prodotto uffici concentrato, quasi
esclusivamente, su Milano.
com/alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it
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