RISULTATI 2021 - Peggiora nel 2021 il rosso di Giglio Group.
I ricavi, al lordo della variazione delle rimanenze, sono del resto scesi dell’8,4% a 38,5 milioni, per il venir meno dell’attività del settore Healthcare (divisione Giglio Salute), che aveva generato vendite di DPI per 10,4 milioni, prodotti in seguito non più richiesti.
Le vendite da e-commerce B2B sono scese del 10,9% a 25,3 milioni mentre quelle dell’e-commerce B2C si sono attestate a circa 13 milioni (-2,6%).
I costi per consumi di materie prime sono rimasti quasi invariati (-1,2% a 22,1 milioni), ed i costi per servizi sono scesi del 5,4% a 11,7 milioni, a seguito della diminuzione dei costi di trasporto dalla Cina determinata dalla cessazione del business mascherine.
Invece il costo del personale è aumentato del 5,4% a 5,4 milioni, del resto in presenza di un numero di dipendenti passato da 83 a 97 unità per il consolidamento di Salotto di Brera Duty Free Srl da inizio 2021 Gli altri costi operativi, poco rilevanti, sono però balzati del 74,8% a 589.000 euro.
L’ebitda è così passato da un valore positivo per 1,9 milioni a uno negativo per quasi 1,1 milioni (va detto che nel 2020 il contributo positivo all’ebitda del business mascherine era stato di 2,5 milioni).
Gli ammortamenti sono passati da 1,9 a 1,5 milioni, ma nel 2020 erano anche presenti svalutazioni per complessivi 2,4 milioni, di cui 1,6 relativi all’avviamento di Giglio Fashion e il resto a crediti commerciali.
Nel 2021 le svalutazioni sono state pari a 647.000 euro.
Così la perdita operativa è aumentata del 37,9% a 3,2 milioni.
Inoltre il saldo negativo della gestione finanziaria è passato da soli 22.000 euro a 1,6 milioni; il dato 2020 aveva beneficiato di proventi su cambi relativi a finanziamenti in dollari per 0,5 milioni e della rinegoziazione dell’earn-out di E-Commerce Outsourcing Srl per 0,6 milioni.
Al 31/12/2021 l’indebitamento finanziario netto, pari a 17,1 milioni, è aumentato rispetto ai 10,7 milioni di fine 2020 per effetto del debito derivante dall’accordo transattivo con Vertice 360 nonché della modifica dell’esposizione della posizione finanziaria netta derivante dagli orientamenti dell’ESMA del 4 marzo 2021.
La perdita ante imposte è quindi raddoppiata da 2,4 a 4,8 milioni e, dopo un effetto fiscale positivo per 191.000 euro (imposte per 284.000 euro nel 2020), la perdita netta è balzata del 74,7% a 4,6 milioni.
Su base rettificata (svalutazioni dei crediti e del magazzino per 0,8 milioni, sopravvenienze passive per 0,8 milioni e interessi passivi connessi alla causa Vertice 360 per 0,4 milioni), la perdita netta al 31/12/2021 sarebbe risultata in linea con i 2,6 milioni del 2020.