ROMA (MF-NW)--L'uscita da Mediobanca è valsa a Vincent Bollorè una plusvalenza da 53,4 milioni di euro. Nel 2022 il finanziere bretone oggi impegnato in Italia sui dossier Tim e Mediaset ha liquidato la storica partecipazione nell'istituto di Piazzetta Cuccia.

Nel dettaglio, scrive MF-Milano Finanza, la holding Financière du Perguet ha ceduto sul mercato titoli per un valore lordo di 134,2 milioni, azzerando in questo modo il 2% residuo che ancora manteneva nel capitale della merchant bank guidata da Alberto Nagel. L'operazione ha consentito di staccare una cedola di 52,3 milioni (rispetto ai 54 milioni del 2021) su un utile di esercizio di 54,6 milioni.

Si è chiusa così la lunga permanenza di Bollorè nell'azionariato di Mediobanca. Entrato nel 2001 su invito di Antoine Bernheim, Bollorè diventò il cardine di quel fronte francese che, forte delle quote di Groupama e Serge Dassault, si presentò come alleato (temporaneo) dell'allora amministratore delegato Vincenzo Maranghi.

La partecipazione lievitò progressivamente fino a raggiungere il 7,9%, consentendo così a Bollorè di diventare secondo socio della banca dopo Unicredit. Per quasi un decennio il finanziere ha fatto parte del board, dove è stato rappresentato anche dalla figlia Marie che a 26 anni era stata la più giovane consigliera di Piazzetta Cuccia.

Nel 2018 la svolta: insieme alla Italmobiliare della famiglia Pesenti, l'imprenditore transalpino è uscito dal patto della merchant (che allora blindava il 28% del capitale). Da allora la quota è stata ridotta di anno in anno. Già nel 2021 la Financière du Perguet aveva registrato una plusvalenza di quasi 56 milioni sui titoli di Piazzetta Cuccia, mentre la liquidazione definitiva ha avuto luogo nei primi mesi del 2022.

Tornando ai conti della holding, lo scorso anno i ricavi da partecipazioni sono stati di soli 88 mila euro frutto della residua quota in Unipolsai che a fine 2022 valeva 1,2 milioni. L'uscita da Mediobanca ha infatti costretto Bollorè a rinunciare al dividendo 2021-22 dell'istituto di Nagel che, nell'esercizio precedente, aveva garantito cedole per 12,2 milioni.

L'uscita da Mediobanca non significa comunque l'addio all'Italia per il finanziere bretone che, grazie a Vivendi (controllata al 29,5%), è oggi il principale azionista di Tim (con il 23,7%) e ha il 23,8% di Mediaset dove sono in corso delicate partite finanziarie dall'esito ancora incerto

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1308:52 ott 2023

 

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