RISULTATI AL 30 GIUGNO 2021 - Ricavi in lieve flessione ma margini in deciso aumento per Orsero nel primo semestre 2021. La contrazione dei ricavi (-1,5% a 513,1 milioni) è stata essenzialmente determinata dal fatto che il primo semestre 2020, a seguito dell’insorgere della pandemia, era stato contraddistinto da una situazione di “panic buying” da pare dei consumatori. Al lordo degli aggiustamenti infrasettoriali, il settore Import e Distribuzione ha registrato una riduzione dell’1,3% a 481,8 milioni (anche perché le aste di banane destinate alla GDO in Italia sono state contraddistinte da prezzi non remunerativi per la filiera), il settore Shipping del 5,7% a 49,7 milioni (ma solo per effetto del deprezzamento del dollaro) e il settore Servizi del 12,6% a 4,9 milioni. Per quanto riguarda l’andamento nelle diverse aree geografiche, le vendite in Europa sono scese di circa il 2% a 488,2 milioni (-4,5% a 230,5 milioni per l’Italia, ma +4,7% a circa 92 milioni per la Francia e +3,5% a 139,6 milioni per la Spagna), mentre in America Latina e Centroamerica sono salite del 9,2% a 24,9 milioni. Il costo del venduto è però sceso in misura superiore al giro d’affari (-2,5% a 465,4 milioni), dando luogo a un utile lordo industriale in aumento del 10,1% a 47,7 milioni. Le spese generali e amministrative sono aumentate del 6,6% a 35,5 milioni, in particolare per un maggior costo del personale (i dipendenti sono passati da 1.580 a 1.690 unità), mentre gli altri oneri operativi, poco rilevanti, sono scesi da 928.000 a 165.000 euro; così l’ebit è balzato del 32,6% a 12,1 milioni. A livello rettificato delle poste non ricorrenti l’ebit sarebbe passato da 10,9 a 12,6 milioni (+15,3%). L’ebitda rettificato è anch’esso salito da 23,5 a 26,6 milioni (+13,1%); quello del settore Import e Distribuzione è salito del 14,2% a 18,6 milioni e quello del settore Shipping del 15,3% a 11,7 milioni, mentre quello del settore Servizi, fisiologicamente negativo, ha peggiorato il suo valore da 3 a 3,7 milioni (+26,4%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 779.000 euro a 1,4 milioni; ciò essenzialmente per un minore contributo positivo della gestione cambi, mentre al 30/6/2021 l’indebitamento finanziario netto era pari a 91,4 milioni a fronte dei 103,3 milioni di fine 2020. Ciò grazie all’apporto di un cash flow operativo di 21,8 milioni, e nonostante investimenti per 10,5 milioni (di cui 3,1 milioni per maggiori diritti d’uso IFRS 16) e la distribuzione di un monte dividendi di 3,5 milioni. In ogni caso l’utile ante imposte è salito del 27,9% a 10,7 milioni; dopo imposte per 2,5 milioni (tax rate in diminuzione dal 25,5% al 23%) e lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi quasi invariata a 205.000 euro, si è giunti a un utile netto di 8 milioni, il 33,1% in più rispetto ai 6 milioni al 30/6/2020. Su base rettificata l’utile netto sarebbe passato da 7,5 a 8,6 milioni (+14,7%). RISULTATI 2020 - Risultati molto positivi per Orsero nell’esercizio 2020. Il giro d’affari è salito del 3,6% a 1.041,5 milioni, grazie al settore Import e Distribuzione (+3,4% a 982,8 milioni, per il buon andamento delle aziende operanti in Italia e Spagna e la ripresa in Francia) e allo Shipping (+11,8% a 95,3 milioni, in presenza di un load factor di circa il 94% e maggiori efficienze operative in ambito di navigazione), mentre il settore Servizi ha visto scendere i ricavi del 14,9% a 10,5 milioni per minori fatturazioni infragruppo. Il costo del venduto è salito in misura inferiore al giro d’affari (+2,8% a 953,7 milioni), dando luogo a un utile lordo industriale in aumento ben del 12,9% a 87,8 milioni. Le spese generali e amministrative sono rimaste invariate a 67,7 milioni e sono stati evidenziati altri oneri operativi in discesa da 1,7 a 1,3 milioni; pertanto l’ebit è più che raddoppiato, balzando da 8,4 a 18,8 milioni. A livello rettificato delle poste non ricorrenti l’ebit sarebbe passato da 13 a 22,4 milioni (+72,3%). L’ebitda rettificato è anch’esso salito da 38,7 a 48,4 milioni (+25,1%); quello del settore Import e Distribuzione è salito del 25,4% a 36,7 milioni e quello del settore Shipping del 26,2% a 17,7 milioni, mentre quello del settore Servizi, fisiologicamente negativo, ha peggiorato il suo valore da 4,5 a 5,9 milioni (+31,1%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 4,6 a 3,7 milioni; ciò del resto in presenza, al 31/12/2020, di un indebitamento finanziario netto pari a 103,3 milioni a fronte dei 126,9 milioni di fine 2019. Ciò grazie all’apporto di un cash flow operativo di 38 milioni, e nonostante investimenti per 21,7 milioni (di cui 3,7 milioni per maggiori diritti d’uso IFRS 16) e acquisti di immobili strumentali per 17,8 milioni, più che compensato però dallo stralcio del relativo valore del diritto d’uso ex IFRS 16 che ammontava a 27,5 milioni. Pertanto l’utile ante imposte è balzato da 5,5 a 16,7 milioni; dopo imposte per 4,1 milioni (tax rate in forte diminuzione dal 58,6% al 26,4%), si è giunti a un utile netto di 12,2 milioni, contro soli 2 milioni al 31/12/2019. Su base rettificata l’utile netto sarebbe quasi triplicato, balzando da 5,3 a 14 milioni. Il dividendo ammonta a 0,2 euro per azione, in pagamento dal 5 maggio 2021. |