RISULTATI AL 30 GIUGNO 2021 - Migliorano nettamente i risultati di Prima Industrie nel primo semestre 2021, anche se la chiusura è stata ancora in lieve rosso esclusivamente per l’incidenza fiscale. Il giro d’affari è salito del 16,8%, passando da 157,6 a 184 milioni. In tale ambito (al lordo delle partite infrasettoriali) la divisione Prima Power ha visto aumentare i ricavi del 15,6% a 170,3 milioni e la divisione Prima Electro del 19,1% a 24,8 milioni. Per quanto riguarda l’andamento delle diverse aree geografiche, nell’area SEMEA i ricavi sono saliti del 34,7% a 62 milioni e nell’area APAC del 75,8% a circa 32 milioni (trainati da Cina e India), ma nelle Americhe sono rimasti stabili a 49,5 milioni (-0,2%) e nel Nord Europa sono diminuiti del 7,3% a 40,6 milioni (quest’area non aveva però risentito della pandemia nel primo semestre 2020), (male soprattutto la Cina). Il costo del venduto è salito in linea con il fatturato (+16,7% a 145,3 milioni), dando luogo a un utile lordo industriale in aumento del 17,3% a 38,7 milioni, di cui 36 riferiti alla divisione Prima Power (+16,4%) e circa 3 alla divisione Prima Electro (+40%). Poco variate le spese generali e amministrative (+1,2% a 12,2 milioni), mentre quelle di vendita sono salite dell’11,9% a 11,9 milioni e le spese di ricerca e sviluppo dell’11,2% a 12,5 milioni. Si è così passati da una perdita operativa di 913.000 euro a un utile operativo di 2,1 milioni; in tale ambito l’utile operativo di Prima Power è balzato da 1,6 a 3,5 milioni mentre la perdita operativa di Prima Electro si è dimezzata da 2,4 a 1,2 milioni. Su base rettificata degli oneri non ricorrenti (2,2 milioni nel primo semestre 2021) l’ebit del gruppo avrebbe raggiunto 4,3 milioni. Quanto all’ebitda del gruppo, è salito del 17,7% a 11,8 milioni, con una crescita del 10,9% a 11,5 milioni per Prima Power, mentre quello di Prima Electro è balzato da 11.000 a 522.000 euro. Sull’ebitda hanno inciso oneri non ricorrenti quasi invariati a 2,1 milioni; l’ebitda rettificato al 30/6/2021 sarebbe stato pari a 13,9 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 2,8 a 2,1 milioni; al 30/6/2021 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 88,4 milioni, in diminuzione rispetto ai 100,5 milioni di fine 2020 grazie alla generazione di cassa operativa. Nel complesso si è passato da una perdita ante imposte di 3,7 milioni a un utile ante imposte di 71.000 euro. Dopo imposte per 614.000 euro (effetto fiscale positivo per 557.000 euro nel primo semestre 2020) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza per 86.000 euro (quota di perdita di competenza di 321.000 euro al 30/6/2020), la perdita netta è scesa del 77,8%, passando da 2,8 milioni a 629.000 euro. In particolare l’utile netto di Prima Power è sceso del 18,3% a 463.000 euro, mentre 40,7% a 4,6 milioni, mentre la perdita netta di Prima Electro si è ridotta del 44,1% a 884.000 euro. RISULTATI 2020 - Chiude in rosso il 2020 Prima Industrie. D’altra parte il giro d’affari è sceso ben del 22,1%, passando da 427,6 a circa 333 milioni. In tale ambito la divisione Prima Power ha visto scendere i ricavi del 22% a 310,8 milioni e la divisione Prima Electro del 19,7% a 41,1 milioni. Per quanto riguarda l’andamento delle diverse aree geografiche, nell’area EMEA i ricavi sono diminuiti del 27,8% a 189,9 milioni, nelle Americhe dell’8,1% a 99,1 milioni e nell’area APAC del 22,8% a 44 milioni (male soprattutto la Cina). Il costo del venduto è sceso in misura inferiore al fatturato (-19,9% a 264,3 milioni), dando luogo a un utile lordo industriale in flessione del 29,8% a 68,7 milioni, di cui 65,3 riferiti alla divisione Prima Power (-24,7%) e 3,5 alla divisione Prima Electro (-67,5%). In discesa del 17,9% a 22,3 milioni le spese generali e amministrative e del 26,7% a 22,9 milioni quelle e di vendita, mentre le spese di ricerca e sviluppo sono salite ben del 14,9% a 28,7 milioni. Si è così passati da un utile operativo di 14,4 milioni a una perdita operativa di 5,3 milioni; in tale ambito l’utile operativo di Prima Power è sceso del 43% a 8,9 milioni mentre la perdita operativa di Prima Electro è balzata da 975.000 euro a 14 milioni. Va rilevato che nel 2019 le svalutazioni del goodwill di Prima Electro – Business Unit Laser e di progetti di sviluppo di Prima Power avevano pesato per circa 1,6 milioni, ma nel 2020 l’impairment della divisione Prima Electro – Business Unit Laser è stato di ben 10,5 milioni e complessivamente gli oneri non ricorrenti dell’esercizio sono ammontati a 11,7 milioni. Su base rettificata l’ebit del gruppo nel 2020 sarebbe stato positivo per 6,5 milioni. Quanto all’ebitda del gruppo, è sceso del 29,4% a 27,2 milioni, con una flessione del 23,3% a 25,4 milioni per Prima Power, e del 59% a 1,8 milioni per Prima Electro. Sull’ebitda hanno inciso oneri non ricorrenti passati da 2,6 a 1,3 milioni; l’ebitda rettificato sarebbe passato da 41 a 28,4 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 6,5 a 3,1 milioni; al 31/12/2020 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 100,5 milioni, in diminuzione rispetto ai 111,6 milioni di fine 2019. Il 2019 aveva poi beneficiato di proventi per 2,6 milioni, riferiti alla plusvalenza da cessione del 60% del business OSAI. Nel complesso si è passati da un utile ante imposte di 10,5 milioni a una perdita ante imposte di 10,6 milioni. Dopo un effetto fiscale positivo per 3,1 milioni (imposte per 1,6 milioni nel 2019, con un tax rate del 15,7%) si è giunti a una perdita netta di 7,2 milioni, a fronte di un utile netto di 9 milioni al 31/12/2019. In particolare l’utile netto di Prima Power è sceso del 40,7% a 4,6 milioni, mentre Prima Electro è passata da un utile netto di 1,6 milioni a una perdita netta di 9,9 milioni. |