Alessandro Profumo diversifica nel vino. Il Presidente di B.Mps ha infatti acquistato - a titolo personale, assieme alla propria famiglia - l'azienda vitivinicola Mossi ad Albareto di Ziano Piacentino, nella prima zona collinare della bassa Val Tidone, al confine con l'Oltrepò pavese e la Bassa padana.

A ridosso dell'estate, il banchiere genovese ha rilevato il 45% dell'azienda, quota analoga a quella acquistata contestualmente dalla moglie, Sabina Ratti, attuale responsabile della Sostenibilità dell'Eni. Il restante 10% delle quote fa invece capo al figlio Marco, a cui è anche affidata la gestione operativa dell'azienda. Quest'ultima ha per oggetto sociale "l'attività agricola, la coltivazione di fondi, silvicoltura, allevamento di bestiame e tutte le attività connesse".

Nel Cda - che si è insediato a inizio giugno e resterà in carica fino all'approvazione del bilancio 2016 - Marco Profumo figura come a.d., carica che nel prossimo biennio condividerà con l'ex proprietario dell'azienda, Luigi Mossi, scelto per accompagnarlo e assisterlo nella nuova avventura che ha comportato un cambio di vita radicale (in precedenza si occupava di informatica a Milano, ndr).

Nel Board siederanno anche il padre Alessandro, come semplice consigliere, e Sabina Ratti, Presidente con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, tra i quali figura quello di autorizzare - con la firma congiunta del figlio Marco - "investimenti in immobilizzazioni per un ammontare superiore a 200.000 euro" e "sottoscrivere, risolvere, modificare o sciogliere contratti con fornitori" superiori alla medesima soglia.

Sul fronte operativo, ha spiegato Marco Profumo a MF DowJones "produciamo 600-700.000 bottiglie all'anno, in gran parte Gutturnio e Bonarda destinati alla Gdo. Abbiamo poi una produzione più di nicchia, rappresentata per lo più da Ortugo e Spumanti".

Proprio il rilancio dell'Ortugo viene considerato uno dei punti di forza dell'azienda, la cui attività venne avviata a metà del 1500. Nel sito corporate viene infatti sottolineato "l'aver per prima creduto nell'Ortrugo, antico vitigno autoctono ormai scomparso, che ha fatto conoscere e ha rilanciato con successo, tanto che oggi è considerato, assieme al Gutturnio, la punta di diamante del settore vitivinicolo piacentino".

L'offerta della casa piacentina non si ferma qui: oltre ai vini già citati vengono infatti prodotti Malvasia, Barbera e uno Sfogliarino Rosso. Vengono infine prodotti e commercializzati olio e aceto, grappe, marmellate, miele e polpa di pomodoro.

ofb

oscar.bodini@mfdowjones.it

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