MILANO (MF-NW)--L'idroelettrico, che è responsabile ancora oggi della generazione del 40% delle rinnovabili italiane, è un settore fondamentale per raggiungere gli obiettivi fissati nel Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (Pniec), su cui bisogna continuare a investire in maniera urgente. Ne è convinto l'amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, che, nel corso del suo intervento agli Stati Generali della Green Economy alla fiera di Ecomondo a Rimini, ha sottolineato che di fronte a un idroelettrico che nel nostro Paese "è stato costruito per lo più nella prima metà del secolo scorso", sarebbero necessari "15 miliardi di investimenti urgenti per tornare alla produzione storica e introdurre i pompaggi che oggi sono forse la fonte di batteria piú naturale" e che nel nostro Paese sono pochissimi.

SU RINNOVABILI NECESSARIO ACCELERARE

Accanto all'idroelettrico, a giocare un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi del Pniec sono le rinnovabili, soprattutto solare ed eolico. Se guardiamo i dati, ha dichiarato l'ad, "in questo momento siamo in una situazione in cui vediamo che a gennaio del 2022 abbiamo installato 100 megawatt e a gennaio 2023 500 megawatt", quindi "abbiamo fatto cinque volte la velocità in questi 18 mesi, ma per arrivare alla velocità che ci serve per il Pniec dovevamo fare per otto". Una performance comunque non male rispetto alla calma piatta, ammette il Ceo, anche se a suo avviso il problema è il modo in cui stiamo operando.

PREOCCUPA IL COSTO DEL PERMITTING

"Non può passare l'idea per cui in qualunque modo si installino rinnovabili vada bene", ha sottolineato. "Il problema è quanto producono, quanto costa il megawatt di produzione e poi il tema del permitting che ci sta dietro. È questa la cosa che mi preoccupa. E' evidente che una pala eolica e un pannello solare se ben posizionati producono il piú basso costo di energia elettrica che ci sia. Non c'è impianto fossile o nucleare che tenga. Però basta che pannello lo inclini diversamente e immediatamente i conti cambiano. E se il costo del permitting invece di essere il 5% del costo dell'impianto diventa il 30% allora i conti continuano a cambiare". Inoltre, avverte, "siamo in una situazione in cui abbiamo Terna completamente congestionata dalle richieste per 300 giga di progetti di cui la maggior parte non ha robustezza di tipo tecnico e finanziaria, cioè presentati da persone che non saranno mai in grado di realizzare quegli impianti".

PRIORITA' GUARDARE ANCHE A MOLECOLE GREEN

Quanto ai prossimi passi da fare per raggiungere gli obiettivi del Pniec, secondo Mazzoncini la priorità è "trovare il sistema di sviluppare le rinnovabili - e quindi gli elettroni green - in quantitá sufficiente, ma anche le molecole green. Oggi noi stiamo discutendo sull'elettrone green perchè è chiaro che è acqua sole e vento e rifiuti. Dall'altro lato sulle molecole green siamo indietro. Parliamo di idrogeno, biometano e carburanti sintetici. Però oggi la certezza di quali saranno le molecole green e di quando ce le avremo nelle mani non ce l'abbiamo ancora. Quindi bisogna investire molto in ricerca, supportare aziende che se ne occupano", ha spiegato, ricordando anche il ruolo importante dei rifiuti, che "sono una miniera importantissima che dobbiamo utilizzare".

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serena.zagami@mfnewswires.it

 

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November 08, 2023 09:01 ET (14:01 GMT)

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