RISULTATI 2021 – Chiude il 2021 in significativo rosso The Lifestyle Group (nuova denominazione di WM Capital dal 25 aprile 2022).
Si tratta del primo bilancio consolidato della società, redatto dopo la costituzione di Wealty Sa avvenuta nel 2021.
I ricavi sono scesi del 60,1% a 311.000 euro, per effetto di una contrazione dei ricavi da pubblicità e del sostanziale azzeramento di nuovi ricavi da consulenza, il tutto non compensato dall’incremento del fatturato derivante dall’attività di “barter trading”.
Sono invece saliti del 36%, a 208.000 euro, gli altri proventi, per lo più riferibili a crediti di imposta e a sopravvenienze attive.
Sono scesi dell’80,9%, a 61.000 euro, i costi per consumi di materie prime (per acquisto e successiva rivendita di prodotti in ambito Health Tech, attività svolta dalla controllata Wealty Sa).
In aumento invece del 66,7%, a 100.000 euro, il costo del personale, e i costi per servizi sono quasi raddoppiati (+99,7% a 649.000 euro).
Gli altri costi operativi sono poi balzati da 11.000 a 781.000 euro; il forte incremento dei costi registrato nel 2021 è per lo più dovuto all’attività di barter trading.
E così l’ebitda è passato da un valore positivo per 216.000 euro a uno negativo per 1,07 milioni; e dopo ammortamenti e accantonamenti balzati da 158.000 euro a circa 1,6 milioni (fra cui una svalutazione di poste dell’attivo della controllante per 529.000 euro di cui 164.000 per imputazione a conto economico di un credito stralciato inerente al passaggio di asset da Wantong a WM Capital per 650.000 euro, avvenuto il 15 ottobre 2020, e 125.000 riferiti a una sopravvenienza passiva per la mancata concretizzazione di un’operazione di acquisto e rivendita di kit per il testing del Covid-19), si è passati da un utile operativo di 58.000 euro a una perdita operativa di circa 2,67 milioni.
Lieve miglioramento per il saldo negativo della gestione finanziaria, sceso da 27.000 a 21.000 euro.
Al 31/12/2021 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 138.000 euro, in aumento rispetto ai 101.000 euro di fine 2020.
Si è quindi passati da un utile ante imposte di 31.000 euro a una perdita ante imposte di 2,69 milioni; non vi è stata incidenza fiscale (imposte per 10.000 euro nel 2020, con un tax rate del 32,3%), e dopo l’imputazione a terzi di una quota di perdita di competenza per 462.000 euro, si è infine passati da un utile netto di 21.000 euro a una perdita netta di 2,2 milioni.