Bper: nuovo cda, più vicino il merger col Banco (MF)
17 Marzo 2021 - 9:51AM
MF Dow Jones (Italiano)
Entro la prossima settimana i grandi azionisti alzeranno il velo
sulla nuova prima linea di Bper. Una scelta decisiva non solo per
la governance dell'istituto modenese ma anche per i riflessi che
avrà sulle direttrici del risiko bancario.
Ad aprile infatti scadrà il consiglio di amministrazione di Bper
e il rinnovo avrà luogo con le nuove regole scritte l'anno scorso
che danno carta bianca ai grandi soci. A muoversi saranno insomma
Unipol (oggi primo azionista al 18,9%) e la Fondazione Banco di
Sardegna (10,2%), mentre i fondi dovrebbero essere rappresentati da
Assogestioni. Se lo schema è chiaro, sulle candidature ancora c'è
il massimo riserbo a Modena come a Bologna. L'impressione però è
che i soci possano scegliere la strada della discontinuità con un
rinnovo di gran parte dell'organo. Un primo segnale di
discontinuità del resto è arrivato lunedì 15 con il passo indietro
del presidente uscente Pietro Ferrari. Al vertice della banca la
scelta di Ferrari era nell'aria ormai da qualche settimana e non ha
perciò destato grande sorpresa. Ciò invece su cui ci si interroga è
quali saranno scelte di Unipol che dovrà scegliere non solo un buon
numero di amministratori ma anche il ceo.
Sia chiaro. In questi anni i rapporti tra l'amministratore
delegato di Unipol Carlo Cimbri e il numero uno di Bper Alessandro
Vandelli sono stati di collaborazione. Sul deal Intesa-Ubi per
esempio il banchiere si è mosso in unione d'intenti con Unipol che,
per parte sua, non ha fatto mancare il sostegno finanziario
all'operazione. Ancora prima Modena e Bologna avevano lavorato
insieme sul deal Unipol Banca che aveva portato all'ingresso di un
fedelissimo di Cimbri come Stefano Rossetti nella prima linea di
Bper. Non è chiaro però se l'unione d'intenti valga anche per le
strategie future. La composizione del nuovo board sarà insomma
molto interessante per capire quali direzioni prenderà Bper in
materia di m&a. Se Vandelli fosse confermato, c'è per esempio
chi prevede una rapida convergenza sulla Popolare di Sondrio. Tra
Bper e l'istituto guidato da Mario Pedranzini le affinità elettive
non mancano, inoltre proprio l'anno scorso Unipol ha acquisito poco
meno del 2% della popolare valtellinese. Coincidenze? Si vedrà; di
certo nei prossimi mesi Sondrio dovrà affrontare i temi della
trasformazione in società per azioni, fissata per la fine di
quest'anno, e della ricerca di un partner.
Un altro dossier caldo è però quello di una fusione alla parti
tra Bper e Banco Bpm, un'opzione particolarmente gradita sia a
Cimbri che al ceo di piazza Meda Giuseppe Castagna. Dopo una fase
di rallentamento a inizio anno sembra che nelle banche d'affari
l'ipotesi stia riprendendo quota, complice proprio l'imminente
rinnovo del vertice di Bper. Una strada in discesa quindi? Non è
detto. Non solo perché a Milano come a Modena le correnti di
pensiero in materia di m&a sono decisamente più d'una, ma anche
perché sul gruppo guidato da Castagna ha messo gli occhi anche
Unicredit. Forse, si mormora nelle sale operative, in questi giorni
l'ipotesi di un matrimonio sull'asse Milano-Modena ha ricominciato
a correre proprio per evitare la rete di un cacciatore come Andrea
Orcel.
fch
MF-DJ NEWS
1709:34 mar 2021
(END) Dow Jones Newswires
March 17, 2021 04:36 ET (08:36 GMT)
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