Nel 2021 il mercato assicurativo italiano, con riferimento alle sole imprese con sede legale in Italia, dovrebbe registrare una crescita dei premi contabilizzati complessivi di circa il 7%, superando i 144 miliardi di euro.

Questa la previsione dell'ultimo report annuale dell'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania), relativo al 2020. Dopo la contrazione dell'anno della pandemia (-3,9%), dovuta al calo di operatività delle imprese assicurative, in particolare durante il lockdown, e alla diminuzione di sottoscrizione di contratti, la ripresa economica dovrebbe investire anche le assicurazioni. Il progredire della campagna di vaccinazione, l'abolizione a livello nazionale e internazionale delle restrizioni alla mobilità e il recupero del pil dovrebbero, infatti, contribuire alla crescita sia del settore vita (+8,5%) sia di quello danni (+2,8%). Nello specifico, sul ramo danni continuerebbe però a pesare il progressivo calo della Rc auto iniziato nel 2011: alla fine del 2021 i premi del comparto scenderebbero sotto i 12 miliardi, un valore che non si riscontrava dal 1998. Tale risultato negativo sarebbe controbilanciato da tutti gli altri sottogruppi del comparto danni, grazie soprattutto all'ipotizzata ripresa delle coperture assicurative sospese lo scorso anno.

Le variazioni positive sopra la media di alcuni specifici settori sono riconducibili a dinamiche di mercato. Nel dettaglio, sono aumentati gli acquisti di nuove vetture e di veicoli usati, quindi l'Ania prospetta uno sviluppo dei premi sui corpi terresti (+6,5%). Inoltre, si dovrebbe registrare un impulso del mercato immobiliare che aumenterebbe la domanda di assicurazione sulla property (è previsto un +8% per gli incendi e un +7,5% per altri danni ai beni). E infine le difficoltà di accesso alle strutture pubbliche riscontrate durante l'emergenza sanitaria dovrebbero innescare un aumento dell'11% delle coperture assicurative sanitarie. Nel comparto danni sta, per giunta, cambiando l'assetto nelle posizioni dominanti. Generali, dopo aver acquisito oltre il 60% del capitale sociale di Cattolica Assicurazioni, ha superato il gruppo Unipol seppur di solo qualche punto decimale. Il gruppo detiene ora infatti il 20,52% del segmento di mercato, mentre Generali il 20,9%, il che si traduce in 150 milioni di premi. Per quanto riguarda, invece, il settore vita, l'Ania non ha riscontrato dei contraccolpi rilevanti dalle incertezze della crisi da Covid-19 sulla domanda di prodotti assicurativi del comparto. Di conseguenza, è previsto un aumento entro la fine dell'anno in corso per il settore, che riuscirebbe più che a compensare il calo relativo al 2020 (-4,4%). Tale crescita riguarderebbe, in particolar modo, il ramo III (unit-linked) che crescerebbe del 45%, trainato dal recupero dei mercati finanziari e borsistici nazionali e internazionali. Mentre diminuirebbero del 3,5% i premi relativi alle polizze tradizionale di ramo I, per effetto del perdurare dello scenario di tassi di interesse molto bassi o, addirittura, negativi. Il trend nella vendita di polizze vita è evidente anche all'analisi dei dati della nuova produzione delle polizze individuali, che a fine maggio 2021 ha raggiunto un volume di nuovi premi che sfiorava i 40 miliardi contro i 30 miliardi dei primi cinque mesi dello stesso periodo dell'anno precedente, quando proprio per effetto della pandemia e del relativo lockdown i premi si contraevano di quasi il 20%.

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

December 13, 2021 02:06 ET (07:06 GMT)

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