Banche: il poker di Cimbri (Mi.Fi.)
20 Dicembre 2021 - 8:25AM
MF Dow Jones (Italiano)
Ubi Banca avrebbe potuto riuscirci. Sulla nascita di un terzo
polo del credito l'Antitrust aveva espresso idee molto nette
nell'ambito dell'istruttoria sull'opas di Intesa Sanpaolo. A parte
Ubi, «nessuna delle banche di medie dimensioni potrebbe svolgere il
ruolo di aggregatore, con la conseguenza che autorizzare
l'operazione (l'opas di Intesa, ndr) significherebbe rinunciare
alla creazione di un terzo polo bancario, a fronte dell'ulteriore
rafforzamento del leader di mercato», spiegava nel maggio 2020
l'authority guidata da Roberto Rustichelli.
Previsione errata. A meno di due anni dal blitz della Ca' de
Sass, una versione alternativa del terzo polo sta prendendo forma
tra Modena e Bologna. Se l'offerta non vincolante presentata lo
scorso 14 dicembre su Carige andasse in porto, attorno a
Bper-Unipol nascerebbe un gruppo in grado di distaccare gli altri
pesi medi del settore e di avvicinarsi alle due big. Per ironia
della sorte le basi per la nascita di questo polo sono state
gettate proprio dallo smembramento di Ubi, visto che nella
primavera del 2020 la ex popolare emiliana era al fianco di Intesa
nell'assedio al gruppo di Victor Massiah. In quella e in altre
operazioni si è rivelata decisiva la determinazione di Carlo
Cimbri, ceo di quella Unipol che è non solo primo socio di Bper al
18,9% ma anche interlocutore molto attento alla strategia.
Quando in piena crisi del debito sovrano Cimbri pilotò Unipol
verso il salvataggio di Fonsai l'impresa poteva sembrare ambiziosa
fino all'azzardo. Non solo per le fibrillazioni dei mercati ma
anche perché dal capezzale del gruppo di casa Ligresti erano
scappati giocatori di peso come la francese Groupama. Qualcuno
scrisse di un salto nel vuoto per via Stalingrado, che però alla
fine completò la missione malgrado le bordate delle Procure e i
colpi di coda dei Ligresti. L'integrazione di Fonsai non fu meno
complessa, ma oggi nella city milanese pochi dubitano che 8 anni fa
Cimbri abbia fatto un affare. Anche perché, con quell'operazione di
sistema all'attivo, Unipol si è guadagnata un ruolo di primo piano
nello scacchiere finanziario. Un ruolo certificato non solo dal
peso assunto nell'azionariato di Mediobanca (2%) e di Rcs (4,9%),
ma anche dalla partecipazione nello Ieo Monzino di cui Cimbri è
presidente. Da allora il terreno di conquista è cambiato. Dal 2016
Unipol ha gradualmente spostato l'attenzione verso il comparto
bancario. Il primo target è stata Bper della quale la compagnia ha
gradualmente acquisito il 18,9% del capitale, cementando
un'alleanza finanziaria e industriale che nel 2019 è stata
ulteriormente consolidata con la cessione di Unipol Banca. Nel
2020, come ricordato, Unipol si è schierata al fianco di Intesa
nella conquista di Ubi. Il ricco bottino dell'opas sono state le
630 filiali con cui Bper ha allargato il proprio network nel Nord
Italia compiendo così un passo decisivo verso la creazione di un
polo alternativo a Intesa e Unicredit.
fch
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December 20, 2021 02:10 ET (07:10 GMT)
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