L'intesa è ancora da perfezionare nel dialogo tra ministeri, ad esempio sul limite di emissione dei modelli da incentivare. Ma l'impianto dell'intervento per l'automotive è pronto: un Fondo unico per il rifinanziamento dell'eco-bonus e per interventi che favoriscano la riconversione della filiera, con una durata che potrebbe essere almeno triennale. Lo ha detto al Sole 24 ore il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, spiegando che questo schema potrà approdare già domani in Consiglio dei ministri.

Il Ministero dell'Economia ha spinto per un intervento complessivo che tenga conto di domanda e offerta, è una linea condivisa: "anche oggi ci siamo confrontati -ha precisato il ministro- L'idea è varare nel consiglio dei ministri di venerdì un Fondo unico per l'automotive che poi sarà declinato dai ministeri sia sotto il profilo degli incentivi sia sull'altro corno del problema industriale che abbiamo di fronte, cioè l'aiuto alla riconversione della nostra catena produttiva". Sull'entità del fondo, ha proseguito, "stiamo discutendo sulla base di circa 1 miliardo l'anno. Pensiamo che abbia senso solo attivare azioni pluriennali".

Il Mise intende incentivare anche una parte di modelli diesel e benzina Euro6, mentre un'ala della maggioranza (M5S) e il Mite non sembrano così d'accordo, però "supportare solo l'elettrico significa fare un favore solo a produttori stranieri. Diciamo che abbiamo sensibilità diverse, io ho la sensibilità di chi produce in Italia e non in Asia. Penso che non dobbiamo fermarci all'elettrico anche per favorire l'acquisto di vetture più economiche a favore di classi meno abbienti. Dobbiamo discuterne anche con il ministero della Transizione ecologica, ma la nostra proposta arriva fino a 135 grammi di CO2 per km perché abbiamo la responsabilità di incentivare anche una quota di produzione nazionale".

Al settore auto "dobbiamo dare risposte alla sfida che è colma di rischi della transizione dell'auto. Da un lato le evoluzioni tecnologiche, dall'altro le decisioni che abbiamo in qualche modo deciso di condividere a livello europeo ci pongono di fronte a una riconversione che deve essere gestita sotto il profilo sociale, tenendo conto che tutta la nuova frontiera dell'elettrico implica un minore impiego di manodopera".

"In questo settore -ha proseguito- convergono anche altre dimensioni ad esempio la postura di Stellantis rispetto alla produzione in Italia dopo la fusione che ha spostato parzialmente la centrale di operatività fuori dal Paese. La produzione di auto in Italia nel2020 è scesa a un quarto delle auto prodotte in Spagna. In parte l'automotive compensa con la forza di un indotto che lavora in larga parte per l'industria tedesca ma quest'ultima è fortemente esposta all'addio ai motori endotermici. O riusciamo a tenere e anche a consolidare la produzione nazionale o ci mettiamo in una situazione complicata".

"Dobbiamo fare in modo che la produttività e il costo del lavoro siano concorrenziali con altre potenziali localizzazioni. Siamo convinti che Stellantis, e la gigafactory a Termoli che supporteremo con 369 milioni di risorse pubbliche lo dimostra, debba continuare a essere ingaggiata in Italia, ma non è così scontato e non è così obbligato per loro farlo".

Stellantis ha rimborsato con un anno di anticipo il maxiprestito garantito dalla Sace. Alla domanda se sia preoccupato sul fatto che cadano i vincoli previsti a favore dei componentisti italiani, "il rischio c'è, inutile negarlo -ha affermato Giorgetti- Con loro ne abbiamo parlato al tavolo dell'automotive e abbiamo evidenziato la preoccupazione".

Sugli interventi per l'automotive, nel Pnrr "manca una precisa enucleazione di ciò che è automotive, che invece è presente in modo trasversale in varie missioni e progetti".

Nel nuovo Fondo "pensiamo a strumenti di vario tipo, anche per finanziare la nuova formazione del personale che esce da determinate forme di produzione ed entra nel processo produttivo dell'elettrico".

Sui due fondi previsti dall'ultima legge di bilancio e ancora in attesa dei provvedimenti attuativi, "sul fondo da 150 milioni per auto, turismo e spettacolo stiamo definendo la quota parte che sarà destinata a misure di supporto per i concessionari. Quanto al Fondo per la transizione industriale, che parte anche in questo caso con i50 milioni ma andrà rafforzato, stiamo definendo i settori di intervento e ce ne sono diversi altri, penso ad esempio alle raffinerie", ha concluso.

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February 17, 2022 02:27 ET (07:27 GMT)

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