Webuild: ricerca nuovi soci (MF)
21 Ottobre 2021 - 9:46AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nove volte su dieci quando Webuild partecipa a una gara poi la
vince e in più il Pnrr ha messo sotto i riflettori le
infrastrutture. Non a caso non c'è analista che non consideri la
società guidata da Pietro Salini tra quelle che potranno
maggiormente beneficiare dei fondi del recovery.
Insomma, crescita assicurata ma anche molti lavori da gestire,
tanto che fonti di mercato ben informate assicurano che l'assetto
societario potrebbe allargarsi. A luglio 2021 Webuild aveva 9,6
miliardi di nuovi ordini acquisti o in via di definizione e gare in
cui risultava come miglior offerente, 13,1 miliardi di lavori
legati al progetto ferroviario Texas High Speed Rail per la linea
ad alta velocità Dallas-Houston ma anche 5 miliardi di nuovi
progetti in Italia. Il punto, ricordano alcuni esperti del mercato,
è che quello infrastrutturale è per definizione un settore a
rischio investimenti, soprattutto quando legato alle lungaggini
della burocrazia. In questo contesto sarebbe maturata l'idea di far
entrare nuovi capitali in società, anche se non sembra che ci siano
operazioni già approvate o in via di definizione. Di sicuro, il
ruolo di Webuild nel contesto di sviluppo delle infrastrutture in
Italia rimane centrale e non a caso il piano denominato Progetto
Italia ha portato nell'azionariato della società un soggetto come
Cassa Depositi e Prestiti.
Progetto Italia è un'operazione di consolidamento del settore
delle costruzioni nazionali promossa da Webuild (quando ancora si
chiamava Salini Impregilo) con l'idea di dar vita a un grande
gruppo di costruzioni capace di supportare la ripresa del settore
nel Paese e aumentare la competitività delle aziende italiane sui
mercati internazionali. Il primo passo di questo progetto ha
previsto l'integrazione di Astaldi all'interno di Webuild,
operazione che ha dato vita a un gruppo da 6,4 miliardi di
fatturato con un portafoglio ordini complessivo di 41,7 miliardi.
Attualmente l'azionariato di Webuild vede Pietro Salini con il
45,21%, Cassa Depositi e Prestiti con il 18,68% e poi Unicredit e
Intesa Sanpaolo rispettivamente con il 5,37% e 4,77%, ma è
possibile che un eventuale ingresso di nuovi azionisti rimescoli
l'attuale compagine. Il titolo Webuild da inizio anno ha messo a
segno un rialzo superiore all'86% (ieri ha chiuso in lieve calo, a
2,16 euro), portando la capitalizzazione a 2,17 miliardi.
fch
(END) Dow Jones Newswires
October 21, 2021 03:31 ET (07:31 GMT)
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