Il risultato venuto fuori dalle urne francesi non è ottimale ma i mercati guardano oltre e, visto il cauto ottimismo di oggi della Borsa parigina, sembra che gli investitori si aspettino che una soluzione si troverà. La nuova Assemblea Nazionale nasce con una profonda spaccatura ma, qualche modo, il Nuovo Fronte Popolare e la coalizione di Macron troveranno una soluzione per governare, magari con il supporto della destra moderata. Si guarda già a quella che viene definita “la maggioranza Ursula”, ovvero quella composta da Partito Popolare Europeo, Partito Socialista Europeo e Liberali. I mercati hanno scampato il peggio e oggi possono tirare un sospiro di sollievo. Il Cac40 nella seconda parte della seduta è in progresso dello 0,17% e ha visto il rosso soltanto in apertura di contrattazioni. Anche lo spread Oat/Bund a 10 anni è sotto controllo a 60 punti base.

MACRON CHIEDE AD ATTAL DI RIMANERE

Segnali rassicuranti di continuità sono arrivati già stamattina, quando il presidente Emmanuel Macron ha chiesto al primo ministro Gabriel Attal di rimanere al suo posto, dopo che aveva presentato le dimissioni, proprio perché è “il momento per garantire la stabilità del Paese”, come ha riferito Le Monde, citando l'Eliseo.

PERICOLO SCAMPATO PER I MERCATI

“La sensazione è che, con la sconfitta del Rassemblement National, le Borse e i bond abbiano scampato il peggio e ci si possa aspettare una reazione positiva. Certo, dovrà essere gestita una situazione difficile con un Governo di transizione e senza una maggioranza netta, ma per i listini la cosa importante è non avere qualcosa di incerto, che in questo caso era rappresentato dalla maggioranza assoluta della destra”, sottolinea a Radiocor Antonio Cesarano, Chief global strategist di Intermonte.

LA MAGGIORANZA URSULA

Si aprono diversi scenari possibili che piacerebbero ai mercati. Una prima opzione sarebbe un governo composto da partiti moderati, tra i quali il Partito Socialista, la destra moderata e il partito di Macron. Tuttavia per gli analisti di Ubs è improbabile che una simile configurazione possa durare a lungo. Tale governo probabilmente proporrebbe nuove spese a favore delle famiglie e delle imprese, finanziandole con la riforma del lavoro e risparmiando sulle spese di funzionamento degli enti locali.

ALLEANZA SINISTRE E MACRON

“Sarà difficile per la Francia formare un governo e il risultato più probabile è ora un accordo tra alcune parti della sinistra e Macron”, ha commentato Holger Schmiedling, economista capo di Berenberg. “Questo potrebbe significare qualche inversione di tendenza delle riforme. Direi che il risultato è meno negativo di quanto avrebbe potuto essere. Avrebbe potuto essere molto peggiore”.

MELENCHON ISOLATO

Del resto Jean-Luc Melenchon sa di non avere i numeri per governare da solo. Un governo di questa unione probabilmente tenterebbe di annullare le recenti riforme, in particolare quella sulle pensioni e quella sulla disoccupazione e potrebbe alzare il reddito minimo, profilando un significativo peggioramento del deficit di bilancio, di quasi 160 miliardi di euro in un anno. Di certo, “un passo indietro sulla riforma delle pensioni sarebbe un segnale negativo per i mercati” e con un governo sospeso, guidato dalla sinistra, “i mercati potrebbero assistere a un aumento dell'incertezza politica”, come dicono gli analisti di Equita.