Bami - Banco Bpm (BAMI)

- Modificato il 02/1/2017 10:01
vipex N° messaggi: 9911 - Iscritto da: 10/2/2013
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12661 di 15731 - 14/1/2019 16:16
Balto3 N° messaggi: 4218 - Iscritto da: 04/3/2014
S&P: minore crescita “non ferma recupero delle banche italiane 2019”

Le stime del governo che parlano dell'1% per il 2019 sono "ottimistiche", secondo l'analista di Standard & Poor's, Sylvain Broyer (chief economist Emea), mentre l'agenzia ha recentemente tagliato le proprie proiezioni sul Pil italiano allo 0,7%.

Gli istituti bancari italiani, però, non risentiranno troppo del rallentamento delle condizioni economiche del paese e proseguiranno il loro recupero. A dirlo è un altro analista di S&P, Mirko Sanna, director per le istituzioni finanziarie, nel corso della presentazione a Milano dell’outlook per il comparto.

Il recupero del settore finanziario e la qualità complessiva del credito proseguiranno nonostante “la crescita più lenta dell’economia italiana prevista per il 2019 allo 0,7%”, spiega Sanna, il quale quale aggiunge che “lo sforzo delle banche per continuare a migliorare la qualità degli asset dipende da una continua crescita economica - ha detto Sanna - e su questo fronte rimane ancora molto da fare ad esempio per gli Npl che pur alla luce dei sensibili miglioramenti registrati rimangono ancora su valori doppi rispetto alla media europea che è al 5%”.

“Crediamo che a livello di sistema”, continua Sanna, “debbano ancora scendere di 40 miliardi nell'arco dei prossimi 18 mesi al 10%. Il mercato degli Npl probabilmente sara' meno dinamico che nel 2018 ma le Gaacs continueranno a svolgere un ruolo importante".

Le affermazioni arrivano nel giorno in cui Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) ha riferito di aver ricevuto la lettera in cui l’Unione europea ha comunicato all’istituto la necessità di “implementare nei prossimi anni un graduale aumento dei livelli di copertura sullo stock di crediti deteriorati in essere alla fine del marzo 2018”.

Nonostante la problematica dei crediti in sofferenza resta ancora un elemento di debolezza, però, Sanna afferma che “la maggior parte delle banche italiane hanno migliorato in maniera costante i loro fondamentali e questo vale anche per le banche passate attraverso autentiche bufere come Mps”.

L’analista, però, esclude la possibilità di nuove fusioni o acquisizioni (M&A) nel comparto, a causa di “condizioni non favorevoli a questo scenario per l’aumento dei costi di funding e per la situazion economica e in particolare appaiono improbabili acquisti di attività all’esterno”.
12662 di 15731 - 14/1/2019 20:13
Vshare N° messaggi: 5907 - Iscritto da: 06/8/2014
Tria "Abbiamo alcuni problemi con alcune piccole banche" ma in generale il sistema delle banche italiane è migliorato molto negli ultimi anni. Lo ha detto Giovanni Tria, ministro dell'Economia e delle Finanze in visita a Mosca, parlando all'università Hse di Mosca. "Alcune regole sono cambiate in Europa" ha aggiunto, sottolineando che "possiamo risolvere piccoli problemi, se le regole lo permettono" mentre molto più difficile è risolvere i problemi quando sono diventati più grandi. "Perchè a volte i problemi crescono", ha aggiunto la reale situazione in cui versa la Banca Popolare di Bari. Mercoledi scorso, 31 ottobre, durante le interrogazioni a risposta immediata in Aula, il cosiddetto “question time”, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha risposto ad un’interrogazione presentata dalla deputata Francesca Ruggiero del M5S. La deputata ha sprecato una grande occasione, concentrandosi sull’impossibilità di vendere le azioni e domandando al Ministro Tria una cosa impossibile, vale a dire l’intervento del Fondo Interbancario di Tutela di Depositi per pagare i pronunciamenti del Collegio dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie contro la Popolare di Bari, pronunciamenti cui la banca non sta adempiendo. L’on. Francesca Ruggiero, insomma, non ha letto il nostro “avviso ai navigati” in cui spieghiamo chiaro e tondo che a Bari mancano pochi mesi all’avverarsi dell’ennesima tragedia non solo per gli azionisti, oramai azzerati dal mercato prima ancora che dai prossimi eventi, ma anche per le migliaia di portatori di obbligazioni subordinate. Il Ministro Tria, anche a causa di domande che non si sono concentrate sulla vera essenza del problema, ossia una banca sull’orlo del dissesto, ha replicato: “Il nostro sistema bancario sta progressivamente acquistando stabilità e non si ravvisano ipotesi di intervento nel settore. Il governo sta vigilando perché il settore non venga messo in difficoltà”, Per Banca Popolare di Bari (e per Carige) non possono essere utilizzate misure preventive di schemi di garanzia dei depositi perché esse sono finalizzate a superare uno stato di dissesto o di rischio di dissesto, che non ricorre. Questo tipo di interventi è inoltre ritenuto dalla Commissione europea alla stregua di aiuti di Stato e quindi sottoposto alla condivisione dei rischi da parte dei possessori di bond e azionisti. Le affermazioni del Ministro Tria sono corrette, tranne la premessa secondo cui non ci sarebbero al momento banche in difficoltà. Il rumor di Bloomberg dello scorso maggio, secondo cui alla Popolare Bari occorrono 250-350 milioni di nuovo capitale, non è stato smentito da nessuno e, in assenza di interventi, si nota la coincidenza tra l’importo del fabbisogno di capitale della Popolare di Bari e i 300 milioni dei suoi bond subordinati. Interventi che, come giustamente fatto notare dal Ministro Tria, non possono avvenire da parte dello Stato ma, se dovessero ancora tardare, non potranno salvare non soltanto gli azionisti, oramai già spacciati, ma nemmeno i bond subordinati che stanno scambiando con una valutazione da default. Al prezzo di 60, infatti, il rendimento netto annuo dell’obbligazione è pari al 23,57%. A meno che qualche altro “navigato” se ne accorga in tempo (è rimasta solo la Banca d’Italia), il futuro è scritto: tra alcuni mesi la Banca Popolare di Bari sarà oggetto di interessamento da parte del Governo (e non solo), ma non nel senso inteso dal Ministro Tria. Anche la Popolare Bari sarà andata, insomma.
12663 di 15731 - 14/1/2019 20:22
rampani N° messaggi: 72909 - Iscritto da: 03/9/2007
MELLUSSSS studiale…



9s3ld
12664 di 15731 - 14/1/2019 20:48
vale69 N° messaggi: 884 - Iscritto da: 09/8/2013
Dichiarazioni del genere sono veramente imbarazzanti, se non fosse che c'è di mezzo il futuro di un paese ci sarebbe da ridere, ma non siamo a Zelig purtroppo....
12665 di 15731 - 14/1/2019 21:18
vale69 N° messaggi: 884 - Iscritto da: 09/8/2013
Pochi istanti fa anche Bonafede (min. Giustizia) ha parlato di vigilia di nuovo boom economico a La7 durante la trasmissione "otto e mezzo". Domani tutti a comprare a mani basse mi raccomando..... 🤣🤣🤣🤣🤣🤣
12666 di 15731 - 14/1/2019 21:54
maurizio5 N° messaggi: 2909 - Iscritto da: 19/4/2007

Quotando: rampani - Post #12663 - 14/Gen/2019 19:22MELLUSSSS studiale…

9s3ld






Gli arrivi si mettono sempre in salita !!!!

12667 di 15731 - 15/1/2019 07:00
Vshare N° messaggi: 5907 - Iscritto da: 06/8/2014
Crollo della produzione industriale europea a novembre rispetto a ottobre: nella zona euro è scesa dell'1,7%, nella Ue a 28 dell'1,3% secondo i dati Eurostat diffusi oggi. A ottobre era aumentata di 0,1% in entrambe le aree. Su base annuale la produzione industriale è crollata del 3,3% nell'area euro e del 2,2% nella Ue a 28. Il calo più ampio si registra in Irlanda (-7,5%), Portogallo (-2,5%), Germania e Lituania (-1,9%). In Italia confermato il calo di 1,6%, dato già pubblicato dall'Istat venerdì scorso. Su base annua, cioè rispetto a novembre 2017, la produzione industriale in Irlanda ha perso il 9,1%, in Germania il -5,1%, in Spagna il 2,8% e in Italia il 2,6%. ::::::::::Nella zona euro a novembre la produzione dei beni capitali è scesa del 2,3%, quella dei beni durevoli dell'1,7%, quella dei beni intermedi di 1,2%, dei non-durevoli dell'1% e dekl'energia di 0,6%. Tra i Paesi dove la produzione industriale è invece aumentata maggiormente ci sono l'Estonia (+4,5%), la Grecia (+3,1%) e Malta (+2,6%).
12668 di 15731 - 15/1/2019 07:04
Vshare N° messaggi: 5907 - Iscritto da: 06/8/2014
Le previsioni del governo italiano sul pil “sono ottimistiche“: nel 2019 la crescita sarà “dello 0,7%“ contro l’1% stimato dall’esecutivo, “con consumi stabili ma prospettive più basse, soprattutto rispetto agli altri paesi europei, per quanto riguarda gli investimenti“. Il giudizio è di Standard&Poor’s e arriva dopo che domenica il ministro dell’Economia Giovanni Tria intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato di “non vedere una recessione” ma “una situazione di stagnazione“, cioè di economia ferma.
12669 di 15731 - 15/1/2019 09:19
marameo N° messaggi: 1123 - Iscritto da: 18/9/2009
Addio prepararsi alla botta
12670 di 15731 - 15/1/2019 09:28
marameo N° messaggi: 1123 - Iscritto da: 18/9/2009
Ladri legalizzati...e noi poveri coglioni ke mettiamo i soldi comprando azioni di banke fallite
12671 di 15731 - 15/1/2019 09:39
SPANALDO N° messaggi: 2806 - Iscritto da: 01/12/2006
Sono una massa di maledetti.Si stanno pappando tutti i nostri risparmi.
12672 di 15731 - 15/1/2019 09:42
marameo N° messaggi: 1123 - Iscritto da: 18/9/2009
Colpa di questo governo fatto di ragazzini con la bocca lunga...i comunisti erano dei bastardi..ma almeno le banke erano diverse viste in Europa e senza spread
12673 di 15731 - 15/1/2019 10:15
sandocan1 N° messaggi: 5888 - Iscritto da: 19/11/2016
Non c'è nulla di illegale, siamo noi che siamo fessi.....
12674 di 15731 - 15/1/2019 10:19
sandocan1 N° messaggi: 5888 - Iscritto da: 19/11/2016
Pochino ad un possibile colpo di scena adc.....
12675 di 15731 - 15/1/2019 10:48
Balto3 N° messaggi: 4218 - Iscritto da: 04/3/2014
Non solo Mps, la Bce ha imposto svalutazioni di Npl a tutte le banche

Ogni banca avrà una propria “deadline” temporale, che sarà funzione dello stato di salute e del peso degli Npl in portafoglio. Ma per tutti gli istituti italiani (ed europei) l'aspettativa della Banca centrale europea è univoca: gli istituti sono chiamati ad aumentare le coperture fino a svalutare integralmente lo stock di crediti deteriorati in un arco pluriennale predefinito, orizzonte che mediamente si aggirerà attorno al 2026.


È questa, a quanto risulta a Il Sole 24 Ore da diverse fonti, l'indicazione che la Vigilanza bancaria ha inserito in ogni lettera Srep inviata a dicembre alle banche italiane. La richiesta di Francoforte sui crediti deteriorati emersa venerdì con il caso Banca Mps, a cui la Vigilanza ha imposto di azzerare il peso degli Npl in portafoglio entro sette anni, non è insomma isolato (con l’effetto di affossare il titolo in Borsa).

Ma se è vero che la Vigilanza Bce ha rivolto l'invito di alzare progressivamente le svalutazioni sui crediti deteriorati (già esistenti a marzo 2018) a tutte le banche europee (119 banche), è anche vero che il tema riguarda da vicino soprattutto il settore italiano del credito, su cui pesa il fardello più rilevante dei crediti deteriorati su scala europea: a novembre, il sistema bancario contava 37,5 miliardi di sofferenze nette. Un ammontare di Npl che, a questo punto, in teoria dovrà essere gradualmente svalutato da qua ai prossimi anni insieme ad altri 60 miliardi di inadempienze probabili nette (pari a 86 miliardi lordi coperti al 30%).

Dopo i pesanti ribassi registrati in Borsa ieri intanto il settore bancario fatica a riprendere quota a Piazza Affari con i titoli di Ubi Banca, Banca Pop Er e Banco Bpm a guidare le perdite.
12676 di 15731 - 15/1/2019 10:48
Balto3 N° messaggi: 4218 - Iscritto da: 04/3/2014
In altre parole, siamo tornati alla situazione di 2 anni fa ...
12677 di 15731 - 15/1/2019 10:55
SoldatinoKingDartagnan N° messaggi: 860 - Iscritto da: 24/2/2017
Mi diverte leggere le troiate di storici profili classificabili come troll provocatori.
Scende tutto il settore bancario. Scendono di più le azioni delle banche maggiormente esposte con la speculazione shortista. Bami è in testa in questa classifica, ma stanno picchiando duro pure su UBI e BPER, pur sapendo benissimo che il capitale di quest'ultima per oltre il 70% è in mano a Unipol. Che gliene frega tanto quanto perché favorirà la fusione con Unipol Banca.
Queste sono occasioni per acquistare, forse non oggi, domani o dopo. Verrà il momento per chi movimenta oggi verso il basso di ricoprirsi, e si scanneranno fra loro. Prossima tappa sarà il Cda per comunicare il consuntivo 2018 e il trend dall'ultimo trimestre 2018.
Nel merito, Bami è oggi la banca che ha sostenuto lo sforzo maggiore per ripulire il proprio bilancio dagli npl e lo ha già ribadito il suo Ad in diverse occasioni: NON HA NECESSITA' di ricorrere ad adc. Erano partiti con 30 Miliardi di npl nel 2016 e oggi ne rimangono da smaltire una decina, con contemporanea salita del tasso di copertura.
E' che vogliono giocare.
12678 di 15731 - 15/1/2019 10:55
SoldatinoKingDartagnan N° messaggi: 860 - Iscritto da: 24/2/2017
Mi diverte leggere le troiate di storici profili classificabili come troll provocatori.
Scende tutto il settore bancario. Scendono di più le azioni delle banche maggiormente esposte con la speculazione shortista. Bami è in testa in questa classifica, ma stanno picchiando duro pure su UBI e BPER, pur sapendo benissimo che il capitale di quest'ultima per oltre il 70% è in mano a Unipol. Che gliene frega tanto quanto perché favorirà la fusione con Unipol Banca.
Queste sono occasioni per acquistare, forse non oggi, domani o dopo. Verrà il momento per chi movimenta oggi verso il basso di ricoprirsi, e si scanneranno fra loro. Prossima tappa sarà il Cda per comunicare il consuntivo 2018 e il trend dall'ultimo trimestre 2018.
Nel merito, Bami è oggi la banca che ha sostenuto lo sforzo maggiore per ripulire il proprio bilancio dagli npl e lo ha già ribadito il suo Ad in diverse occasioni: NON HA NECESSITA' di ricorrere ad adc. Erano partiti con 30 Miliardi di npl nel 2016 e oggi ne rimangono da smaltire una decina, con contemporanea salita del tasso di copertura.
E' che vogliono giocare.
12679 di 15731 - 15/1/2019 11:14
42aldospa N° messaggi: 423 - Iscritto da: 08/10/2012
Precipita negli abissi. La colpa purtroppo è nostra perché abbiamo dato modo con i nostri sudati risparmi ad alimentare le tasche di questi luridi ladroni che gestiscono le banche italiane.
12680 di 15731 - 15/1/2019 11:20
crisby1 N° messaggi: 11125 - Iscritto da: 19/2/2015
Eh infatti han perso il 99% in 20 anni..ora stai a guardare le briciole joy
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