Natural Gas Con Grafici (NGAS)

- Modificato il 30/11/2007 09:53
rudyz N° messaggi: 661 - Iscritto da: 02/5/2007
Qui possiamo seguire l'andamento del gas e inserire vari commenti!

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41621 di 41732 - 22/8/2022 16:32
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Goldman Sachs teme che l'implementazione del price cap sul greggio possa scatenare una vendetta di Mosca e un'impennata dei prezzi.
I target 2022 e 2023 della banca d'affari | L'Aie alza le stime sulla domanda di petrolio

41622 di 41732 - 22/8/2022 16:33
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

I prezzi del Brent sono diminuiti del 25% da inizio giugno, un po’ per la scarsa liquidità degli scambi e un po’ per le crescenti preoccupazioni di una possibile recessione, di nuove misure stringenti da parte di Pechino per contenere la diffusione del Covid-19 e di una ripresa della produzione russa migliore delle attese. “Riteniamo che le ragioni alla base di un aumento dei prezzi del petrolio restino comunque solide, anche se si dovessero verificare tutti questi shock negativi”, avvertono gli analisti di Goldman Sachs.
41623 di 41732 - 22/8/2022 16:33
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

“Ribadendo tale nostra visione rialzista, dobbiamo però spiegare la differenza tra il prezzo del Brent di giugno/luglio pari a 110 dollari al barile e quello mondiale del carburante al dettaglio equivalente al Brent pari a 160 dollari al barile. Per farlo consideriamo tre aspetti: il primo è che fino alla recente discesa, i prezzi al dettaglio (pur non negoziabili) erano vicini alle nostre previsioni nonostante le incertezze macroeconomiche; il secondo è che la differenza tra i prezzi al dettaglio e quelli del Brent era molto più ampia di quanto ci aspettassimo, lasciando i future sul Brent sotto i 130 dollari previsti per giugno-luglio; il terzo è che la minor domanda non è stata sufficiente a colmare il deficit”, spiegano, continuando ad aspettarsi che il mercato petrolifero continui a registrare un deficit insostenibile e l’unico modo per raggiungere un bilanciamento è un ulteriore riduzione della domanda.

41624 di 41732 - 22/8/2022 16:33
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Goldman Sachs stima prezzi del Brent a 110-125 dollari al barile nel terzo trimestre

41625 di 41732 - 22/8/2022 16:34
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020
Lo sconto inatteso del Brent è anche dovuto al peggioramento della crisi energetica causata da Mosca, che ha comportato un incremento dei costi di trasformazione del greggio e delle tariffe di trasporto. “Mentre assumiamo che l'eccezionale gap tra il carburante al dettaglio e i prezzi dei future sul Brent rimarrà più ampio del previsto, stimiamo anche che i prezzi del Brent dovranno salire ben al di sopra di quelli forward di mercato, toccando i 110-125 dollari al barile nel terzo trimestre di quest’anno rispetto ai 140-130 dollari stimati precedentemente, mentre le previsioni sul prossimo anno restano invariate a 125 dollari al barile”, prevedono a Goldman Sachs.
41626 di 41732 - 22/8/2022 16:34
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

La ripresa della produzione russa batte le previsioni

Un rimbalzo della produzione russa non era affatto in previsione: adesso si stima un output di circa 11,1 milioni di barili al giorno (circa 9,8 milioni soltanto di greggio), al di sotto dei 11,35 milioni registrati poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina, ma decisamente al di sopra del dato minimo dello scorso aprile pari a 10,4 milioni. Secondo gli esperti della banca d’affari Usa tale rimbalzo riflette le difficoltà che i paesi europei stanno affrontando nel sanzionare il settore petrolifero russo in un contesto di razionamento di gas.

41627 di 41732 - 22/8/2022 16:35
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020
Finora i 1-1,5 milioni di barili al giorno di petrolio russi, non più comperati dall’Europa a seguito dell’introduzione delle misure sanzionatorie, hanno trovato facilmente nuovi acquirenti, ovvero India e Cina. Un ammontare così piccolo è facile da allocare in altri mercati, impattando in misura minima sulla produzione russa. “È bene ricordare che tali sanzioni difficilmente rimarranno a lungo, data la difficoltà dell’Ue di raggiungere una decisione unanime in merito e la probabile opposizione da parte di membri orientali europei di implementarle”, a Goldman Sachs. Ne consegue che il rimbalzo delle esportazioni e l'indebolimento delle sanzioni Ue fanno aumentare le stime sul ritmo della produzione russa, con un calo nel 2023 stimato inferiore rispetto a prima.
41628 di 41732 - 22/8/2022 16:35
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

"Prevediamo nel secondo semestre 2022 una produzione complessiva di 10,9 milioni di barili al giorno (0,7 in più rispetto alla precedente previsione), e nel 2023 di 10,4 milioni di barili al giorno (+0,55 milioni di barili al giorno rispetto alla previsione precedente)”, stimano gli esperti di Goldman Sachs. “Il livello più elevato delle esportazioni russe è coinciso anche con una ripresa dell’economia russa e una domanda di petrolio più forti del previsto, che dovrebbe crescere di 50 mila barili al giorno nei prossimi mesi, una modesta compensazione rispetto alle maggiori esportazioni ipotizzate”, aggiungono.
41629 di 41732 - 22/8/2022 16:35
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

La soluzione del price cap per il petrolio

Concettualmente un limite al prezzo, come proposto dagli Stati Uniti, conterrebbe non solo il flusso di produzione dell’oro nero ma anche le entrate russe. Una misura del genere rischia, però, di innescare una vendetta da parte di Mosca, similmente a quanto accaduto con il gas, che a sua volta provocherebbe uno shock al rialzo nel mercato petrolifero. Anche se Cina e India non partecipassero formalmente a tale meccanismo di price cap, probabilmente vi contribuirebbero acquistando barili a prezzi leggermente al di sopra del tetto stabilito. E dal momento che sono poche le possibilità di reindirizzare i flussi in altre regioni che non applicano il price cap, il petrolio russo sarebbe comunque venduto a un prezzo scontato all'acquirente marginale, ovvero coloro che impongono il cap. In questo modo Mosca esporterebbe quantità di petrolio simili a quelle prebelliche a prezzi vicini al cap, ma solo a condizione che tale soglia sia superiore ai costi di produzione.

“In tale scenario noi ci aspetteremo di perdere circa 1 milione di barile al giorno di fornitura russa, rispetto ai livelli prebellici, a causa del reindirizzamento ad acquirenti alternativi alle potenze Nato”, sottolineano a Goldman Sachs, aggiungendo che ciò farebbe ritornare il Brent a 125 dollari al barile. Supponendo uno sconto di 20 dollari al barile, gli analisti spiegano che le entrate russe sarebbero comunque in crescita, dal momento che si stimano esportazioni per circa 6 milioni di barili al giorno a più del doppio del prezzo.

41630 di 41732 - 22/8/2022 16:36
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

“Una struttura tariffaria come deroga all'embargo dell'Ue sarebbe molto più semplice da attuare a nostro avviso, anche se concettualmente equivalente a un price cap”, proseguono, indicando che il cap si basa su un divieto che gli stessi europei stanno per allentare e che non è vincolante, mentre Paesi come l'India offrono alla Russia una sorta di garanzia e di finanziamento. Quindi, il cap dovrebbe essere strutturato più come una rinuncia all'embargo vincolante.

41631 di 41732 - 22/8/2022 16:36
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Le mosse dell’Opec per sostenere la domanda di petrolio

Non ci si attendono azioni significative da parte dell’Opec, che dovrebbe limitarsi ad aggiungere ai livelli di questo mese 1 milione di barile al giorno entro il 23 dicembre. Di questi 0,4 milioni dovrebbero provenire dalla produzione di petrolio di Libia, Venezuela e Kazakistan, mentre 0,55 milioni sarebbero forniti dai Paesi core dell’Opec (per lo più Emirati Arabi Uniti). Proprio per tale incremento, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti raggiungeranno il record trimestrale nei livelli di produzione, rispettivamente, a 11,25 e 3,5 milioni di barili al giorno entro la metà del 2023. Gli aggiustamenti al ribasso pari a -0,18 milioni e -0,34 milioni di barili al giorno per la produzione di Nigeria e Iraq relativa a questo e al prossimo anno saranno, invece, compensati dall’impiego aggiuntivo della capacità inutilizzata dell'Opec.

41632 di 41732 - 22/8/2022 16:37
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020
Gli analisti poi non si aspettano un nuovo accordo sul nucleare iraniano: “riteniamo che l’Iran non sia più incentivata a farlo, dati i prezzi elevati delle sue esportazioni, l’arricchimento record e i suoi obiettivi nucleari finali a medio termine”, spiegano gli analisti. Inoltre, il limite di breakout attorno al quale era stato progettato l'accordo originale è adesso irrilevante considerando il progresso tecnologico dell'Iran. A ciò si aggiunge il crescente avvicinamento tra Iran e Russia dopo lo scoppio del conflitto ucraino che riduce la probabilità di un accordo non solo per questo e il prossimo anno, ma anche per un futuro più lontano.
41633 di 41732 - 22/8/2022 16:37
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Stime sulla produzione dei Paesi non Opec

Al di fuori dei Paesi Opec e degli Stati Uniti, gli esperti rivedono al ribasso l’offerta globale per il 2022 e il 2023 di circa 200 mila barili al giorno. Tale revisione è dovuta ai ritardi nell’implementazione dei progetti e ai lavori di manutenzione straordinaria in Brasile e Norvegia in particolare. Leggermente ridotte le attese sulla produzione in Canada per il prossimo anno, mentre continua a superare le aspettative la Cina.

La produzione onshore statunitense ha riportato un dato deludente nel secondo trimestre, in parte dovuto alle condizioni meteorologiche, mentre dovrebbe accelerare a partire dal terzo trimestre. “Stimiamo la produzione di greggio Usa di luglio a 11,9 milioni di barili al giorno, in rialzo di +0,25 milioni dallo scorso dicembre e 0,1 milioni in più del previsto. Tuttavia, i problemi di logistica appaiono sempre più complessi e ci stanno portando a ridurre le nostre previsioni di crescita della produzione di greggio Usa per il 2023 da 0,82 milioni fino a 0,79 milioni di barili al giorno”, precisano gli esperti.

41634 di 41732 - 22/8/2022 16:37
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Meno investimenti per i player del settore

Nelle ultime settimane il numero delle attività di perforazione si è ridotto impattando sugli utili delle società petrolifere. “Ribadiamo la nostra posizione sulla crescita limitata dello shale e prevediamo per il prossimo anno che la capacità crescerà di appena 0,8 milioni di barili al giorno”, fanno sapere da Goldman Sachs, aggiungendo che “ci aspettiamo che ci sia un'accelerazione dell'offerta onshore statunitense nel terzo trimestre di quest’anno, ma al contempo riduciamo il tasso di crescita per il periodo compreso dall’ultimo trimestre del 2022 alla fine del 2023”. Ne deriva che la crescita della produzione statunitense onshore è stimata a 0,6 milioni nel 2022 e a 0,79 milioni di barili al giorno nel 2023. In compenso, crescerà più del previsto la produzione Usa di gas naturale liquefatto con stime a 1,19 e 1,17 milioni di barili al giorno, rispettivamente, nel 2022 e nel 2023 (1,13 milioni e 1,08 milioni le stime precedenti).

Da Goldman Sachs evidenziano, infine, che, al di là della posizione Usa, la scarsa risposta dell'offerta globale rimane preoccupante: le prospettive a medio termine per la crescita della produzione rimangono tiepide con livelli al di sotto rispetto a quelli del 2019 e la volatilità sostenuta dei prezzi unita ai timori di una recessione continuerà a deprimere le iniziative di investimento dei player del settore.

41635 di 41732 - 25/8/2022 10:41
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Il messaggio di Big Oil agli investitori: sul ribasso del petrolio vi sbagliate

di Anna Hirtenstein

Dopo l’iniziale rally, i prezzi del greggio sono in calo ad agosto e gli investitori hanno ridotto la loro esposizione. Il rallentamento globale è il motivo delle attese di un ulteriore ribasso. Ma petrolieri e analisti sostengono il contrario | L'Arabia Saudita avverte dei tagli alla produzione dell'Opec

L'Arabia Saudita e la Goldman Sachs sono d'accordo: Gli investitori si stanno sbagliando sulla direzione del mercato del petrolio.

I gestori di fondi che si preparano a un rallentamento globale dell’economia hanno ritirato le scommesse sul petrolio e su altre materie prime, contribuendo a far scendere i prezzi. Ma la loro attenzione al potenziale calo della domanda non è condivisa da alcune delle figure più potenti del settore, né dalle banche d'investimento, che indicano una serie di altre ragioni per cui i prezzi dovrebbero salire.

Questa settimana, il principe saudita Abdulaziz bin Salman ha dichiarato che il mercato dei futures del petrolio è diventato sempre più scollegato dalla domanda e dall'offerta di energia. L'Arabia Saudita sta prendendo in considerazione tagli alla produzione Opec+ per cercare di bilanciare questa situazione, una mossa che anche altri membri del cartello petrolifero hanno dichiarato di poter sostenere. Questo suggerimento ha spinto al rialzo i prezzi del petrolio, con il Brent che ha fatto un balzo di quasi il 4% martedì 23 e ha prolungato il rialzo mercoledì 24.

41636 di 41732 - Modificato il 27/8/2022 00:52
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

BIT:NGAS - 27 Ago 2022 00:49

________________PREVEDO UN CROLLO DEL GAS🥸

41637 di 41732 - Modificato il 27/8/2022 01:03
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

🤠

41638 di 41732 - Modificato il 05/9/2022 14:37
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Gas, crollano le utilities tedesche con Nord Stream 1 ancora chiuso. JP Morgan resta underweight sul settore

di Emma Bonotti
41639 di 41732 - 07/9/2022 04:18
Vshare N° messaggi: 5908 - Iscritto da: 06/8/2014
Per contrastare l'effetto delle sanzioni occidentali alla Russia, la compagnia Gazprom e la cinese CNPC hanno firmato un accordo per l'uso esclusivo di rubli e yuan per la vendita di gas russo alla Cina. Intanto il ministero per lo Sviluppo economico di Mosca prevede per l'anno in corso una contrazione del Pil "solo" del 2,9%, una perdita circa tre volte inferiore rispetto alle stime di aprile della Banca centrale. L'economia russa, almeno stando ai dati ufficiali, sembra quindi risentire decisamente meno del previsto delle durissime restrizioni imposte dai Paesi occidentali in seguito alla cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina. E uno dei fattori principali che ha consentito a Mosca di resistere è l'impennata dei prezzi del gas. Da febbraio ad agosto, calcola il Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea), basato in Finlandia, la Russia ha incassato 158 miliardi di euro dalle esportazioni di petrolio, gas e carbone, rispetto ai 100 miliardi di euro che il Cremlino avrebbe speso per l'offensiva. L'Ue è rimasta il principale importatore di combustibili fossili dalla Russia, per un controvalore di 85 miliardi di euro. Mosca continua comunque i suoi sforzi per potenziare le esportazioni verso est, in primis la Cina. Nel febbraio scorso, durante una visita a Pechino, il presidente Vladimir Putin ha firmato con il suo omologo cinese Xi Jinping un contratto per la fornitura di gas attraverso una nuova conduttura che dovrebbe trasportare 10 miliardi di metri cubi all'anno, da aggiungere ai 16,5 miliardi già venduti nel 2021. In gran parte attraverso il già esistente gasdotto Sila Sibiry (Forza della Siberia). La Russia, sempre contando sulla sponda cinese, sta cercando di sviluppare strumenti valutari alternativi al dollaro e all'euro, oltre che per gli scambi bancari, soprattutto con il ricorso al Cips, il concorrente cinese dello Swift utilizzato da 1200 istituzioni finanziarie di 100 Paesi, di cui una ventina russe.
41640 di 41732 - 07/9/2022 11:22
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Ormai il gas scende perchè gli europei consumano cibi precotti da cucinare col micro-onde e nell'inverno si scalderanno con le metalline che gli passeranno tutti i governi delle nazioni 🥸

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