Poi l'Italia è più avanti nell'installazione delle Rinnovabili (Solare-Eolico-Idro) risprtto alle altre nazioni europee...Draghi ha detto che ce la faremo 🤠

Il gas torna a indebolirsi, venerdì 9 settembre, giorno dell'incontro europeo sull'energia. I prezzi al TTF di Amsterdam cedono il 5,8% a 207 euro il megawatt ora dopo che ieri sono scesi brevemente sotto quota 200 euro, un livello che non vedevano da agosto, per poi risalire quando è emerso che i Paesi Ue non stanno trovando un accordo sul tetto al prezzo dell'energia. In molti, infatti, temono un inverno al buio e al freddo, a partire da Germania e Austria.

Il nodo è legato alle minacce del presidente Vladimir Putin di tagliare completamente le forniture di energia al Vecchio continente dopo aver chiuso il gasdotto Nord Stream 1 all'inizio di settembre. Resta però ancora attivo, anche se a scartamento ridotto (emissioni al 50% rispetto al 2021) il gasdotto Yamal che trasporta il gas dalla penisola siberiana alla Germania e alla Polonia. Se la Russia dovesse chiudere completamente gli invii all'Europa, l'Ue rischia una recessione dello 0,9% nel 2023, ha spiegato giovedì la governatrice della Bce, Christine Lagarde.

La Germania non sostiene il progetto di un limite di prezzo per il gas russo perché alcuni Paesi dipendono ancora in maniera importante da queste forniture, ha detto venerdì il ministro dell'Economia Robert Habeck a Bruxelles. L'Austria, che si trova in condizioni simili, non prevede a sua volta un cap al prezzo, ha detto a sua volta il ministro dell'Energia Leonore Gewessler.

Secondo calcoli di S&P Global, alle condizioni attuali, ovvero con solo Nord Stream chiuso, all'Ue mancano 20 miliardi di metri cubi di gas per arrivare a marzo 2023. Se chiudesse anche il canale Yamal, si arriverebbe ad un razionamento dell'energia con largo anticipo.

Intanto il prezzo del gas scambiato al TTF di Amsterdam è decuplicato nel giro di un anno con un effetto devastante sulle bollette. Secondo i calcoli degli analisti di Equita Sim, il costo della bolletta energetica per la famiglia media nel quarto trimestre del 2022 pari a circa 3 volte i valori pre-Covid del 2019.

Cna, il caro-bolletta porterà ad un lockdown produttivo

Sul caro-bolletta si rischia il lockdown produttivo, è la denuncia del presidente di Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), Dario Costantini, intervenuto in occasione degli incontri coi leader politici per un confronto tra i programmi dei partiti che si candidano a guidare il Paese e le proposte dell'associazione. "In cima alle priorità c'è l'emergenza energetica", sottolinea il numero uno di Cna.

"La situazione è insostenibile e rischiamo un lockdown produttivo. Nei primi sette mesi di quest'anno il costo dell'energia per le nostre imprese è schizzato del 300% e senza interventi è molto realistica la prospettiva di rincari del 500%, provocando un vero e proprio tsunami al tessuto imprenditoriale".

Sul tema energia, aggiunge Costantini, "abbiamo messo a punto una proposta per favorire l'autoproduzione da fonti rinnovabili. È possibile mobilitare in tre anni oltre 120mila capannoni fornendo così un contributo importante per ridurre la dipendenza dal gas e per abbassare il costo delle bollette".

Polonia, Estonia, Lituania: mettere un tetto al prezzo del gas

Sul fronte opposto a Germania e Austria, vi sono la Polonia e le repubbliche Baltiche. Gli attuali prezzi dell'energia non sono accettabili, gli Stati Ue devono reagire rapidamente per proteggere le famiglie e imprese, ha affermato venerdì il ministro del clima polacco Anna Moskwa. Oggi la riunione dei ministri a Bruxelles non prevede una votazione finale, ma le discussioni che emergeranno saranno la base per quali soluzioni adottare in futuro.

Sul problema dei prezzi troppo alti dell'energia elettrica, per lo più prodotta con il gas, è intervenuta venerdì l'Estonia. "I prezzi dell'elettricità sono a un livello talmente alto che i consumatori non possono farvi fronte. L'Estonia sostiene misure rapide, che vengano implementate in tutta Europa in modo da non avere 27 tetti dei prezzi e che siano temporanee". Inoltre l'Estonia sostiene "la separazione dei prezzi dell'elettricità da quelli del gas e anche un tetto ai prezzi delle importazioni energetiche russe e le sanzioni contro l'energia proveniente dalla Russia".

Lo ha detto la ministra degli Affari economici e delle Infrastrutture dell'Estonia, Riina Sikkut, arrivando al Consiglio sull'Energia dell'Ue a Bruxelles. "Ridurre il livello dei prezzi è possibile prima dell'inverno ma credo che tutti dobbiamo lavorare per avere abbastanza elettricità e gas nel
mercato e risparmiando energia", ha aggiunto.

Sulla stessa linea d'onda anche la Lituania. "La Russia sta portando avanti una guerra energetica con l'Europa sul gas, i prezzi stanno aumentando vertiginosamente. La Lituania sostiene la proposta della presidente sul tetto ai prezzi del gas". Lo ha detto il ministro lituano dell'Energia, Dainius Kreivys, all'arrivo al Consiglio Energia a Bruxelles, sottolineando che "dobbiamo agire subito, non c'è tempo da perdere".

Per venerdì è previsto un abbattimento delle temperature a causa di una corrente artica in arrivo sull' EuropaBrrrrrrrrrrrrrr🥸'camadonnaaaaaaaaa

Vertice Xi-Putin a Samarcanda: da gas e petrolio a metà prezzo al caso Taiwan,

che cosa c'è da sapere di Elena Dal Maso

Parte la due-giorni (15 e 16 settembre) in Uzbekistan dove i due leader, Xi e Putin, si incontrano per la prima volta dall'invasione dell'Ucraina. E' il primo viaggio internazionale di Xi dallo scoppio del Covid. Presenti anche i leader amici di India, Pakistan e Iran. I temi sul tavolo | Shanghai in netto rosso. Deficit monstre del Giappone per il caro energia, 4 volte il 2021

La Cina paga il gas russo la metà di quello europeo

Pechino ha infatti sempre fornito un sostegno verbale a Mosca da allora, con il terzo più importante funzionario della seconda maggiore economia al mondo, Li Zhanshu, che ha recentemente detto ai politici russi che i leader di Pechino "comprendono pienamente la necessità" delle azioni intraprese. Tuttavia, la Cina ha evitato di inviare rifornimenti militari o sostegno finanziario, un fatto che la renderebbe bersaglio di sanzioni economiche che Washington e altri Paesi occidentali hanno applicato alla Russia. Pechino sta però comprando gas e petrolio russi a prezzi scontati sostituendo in questo modo l'Europa fra i grandi clienti di Mosca.

Infatti, secondo quanto risulta a Caixin, l'impianto di gas Sakhalin-2 LNG che si trova nell'Estremo Oriente russo, ha spedito diverse commesse di materia prima in Cina per la consegna fino a dicembre a quasi la metà del prezzo spot attuale in una gara che si è conclusa all'inizio di questa settimana. Una bella concorrenza all'Europa che non riesce a fare quadrato attorno alla decisione comune di porre un tetto al prezzo del gas, a partire da quello russo.

Tgcom24

Gas, Goldman Sachs: prezzo potrebbe dimezzarsi entro inizio 2023 -
I Paesi europei potrebbero resistere al taglio del gas da parte della Russia durante l'inverno. Lo affermano gli economisti della banca Goldman Sachs, rilevando come il prezzo del gas potrebbe dimezzarsi questo inverno, grazie all'efficacia delle misure adottate dagli Stati membri dell'Unione europea. I prezzi all'ingrosso del gas naturale in Europa potrebbero scendere da circa 215 euro al megawattora a meno di 100 euro al MWh entro la fine del primo trimestre del prossimo anno, ipotizzando condizioni climatiche invernali tipiche.

Prezzo del gas sotto 180 euro, ecco quanto può resistere il mercato europeo in caso di stop ai flussi russi dal 1° novembre

di Francesca Gerosa

Il gigante russo del gas Gazprom ha sospeso le sue forniture di gas naturale all'Italia durante il fine settimana. Ma non è più un duro colpo. Cingolani: distinguere timori sul costo da quelli sulla mancanza. Due gli scenari dell'Aie | Bollette del gas, la Germania mette a rischio l'unità europea | Gli attacchi a Nord Stream 1 e 2 rischiano di diventare un casus belli

Gas, accordo di Enel con Sonatrach

Intesa con il gruppo algerino per ricevere forniture extra già da quest'anno. Concordato anche un aggiustamento dei prezzi di vendita | L'Algeria conferma le forniture extra all'Italia

Partnership più forte

Gli accordi, fanno sapere da Enel, "confermano la volontà delle parti di rafforzare la storica partnership che lega i due gruppi, consolidando la relazione commerciale nel campo del gas naturale con l’Algeria, da sempre fornitore affidabile, garantendo stabilità e certezza alle forniture di gas e contribuendo così a rafforzare la sicurezza energetica per i clienti".
Più gas algerino all' Enel. Si conferma il ruolo del Paese africano come fornitore chiave dell'Italia, che ormai ha ridotto al 10% i volumi importati dalla Russia. Il gruppo guidato dall'ad Francesco Starace ha siglato con la compagnia petrolifera statale algerina una serie di accordi che rafforzano i contratti di fornitura di gas naturale già in essere. In particolare, Enel e Sonatrach hanno concordato una fornitura di volumi addizionali per il 2022 e la possibilità di volumi incrementali negli anni successivi, ma anche un aggiustamento dei prezzi di vendita che tenga conto delle attuali condizioni di mercato.

Algeria primo fornitore dell'Italia

Anche Eni ha raggiunto un accordo strategico per importare più gas dall'Algeria attraverso il gasdotto Transmed. Dal Paese nordafricano arriveranno all'Italia 25,2 miliardi di metri cubi di gas, di cui 21,6 miliardi stabiliti dagli impegni contrattuali e 3,6 miliardi sul mercato spot. Dal gasdotto Transmed arrivano in Italia una media di 70 milioni di metri cubi al giorno, il 36% delle forniture complessive per i consumi italiani e più di 3 volte quelle che arrivano ormai dalla Russia.

Prezzo del gas sopra 200 euro a MWh

L'Italia ha oggi nell'Algeria il primo fornitore di gas e ha concordato un ulteriore supplemento di 4 miliardi di mc, funzionale al piano di sganciarsi completamente dalla Russia tra 2024 e 2025. Alla Borsa di Amsterdam il prezzo del gas non smette di salire, segna un +5% a 204 euro a MWh.

Gas, debito comune Ue per aiutare famiglie e imprese. Ma poi la Germania smentisce

di Luca Carrello

Dopo le polemiche sullo scudo da 200 miliardi, era girata voce che Berlino fosse disponibile all'emissione di debito comune contro lo shock energetico, purché sotto forma di prestiti. Dopo l'indiscrezione era sceso lo spread
| Draghi: dal prossimo consiglio europeo risposte concrete | Von Der Leyen: guerra dell’energia al cuore dell’Europa
La Germania apre a una strategia europea contro il caro energia. Il cancelliere Olaf Scholz, secondo Bloomberg, avrebbe dato il suo assenso all'emissione di debito comune all'interno dell'Unione europea, strumento che consentirebbe ai Paesi membri di finanziare le misure a sostegno di famiglie e imprese.
Il dietro-front del governo tedesco arriva dopo le critiche per il piano di aiuti da 200 miliardi di euro, e avrebbe una condizione: i fondi devono essere trasferiti agli Stati sotto forma di prestiti, non di sovvenzioni. Peccato che in serata una fonte dell'esecutivo abbia detto all'agenzia Reuters che "questi piani non sono a conoscenza del governo".

Una smentita non fortissima, comunque. Ipotizzando che la prima indiscrezione fosse vera. allora il modello di riferimento potrebbe essere il programma pandemico Sure, con cui la Ue ha fornito prestiti fino a 100 miliardi di euro. Scholz avrebbe segnalato l'apertura all'utilizzo di tale strumento a margine del vertice Ue svoltosi a Praga la prima settimana di ottobre. L'emissione di debito congiunto rappresenterebbe una svolta per la Germania, che insieme all'Olanda si è sempre opposta alla misura per non sobbarcarsi il debito di Paesi come Italia e Grecia. La notizia ha causato una decisa contrazione dello spread, sceso a 231 punti base.

Il piano tedesco di sgravi fiscali a famiglie e imprese

La discesa del differenziale, conferma un analista a MF DowJones, è dovuta proprio alle indiscrezioni sulla Germania. "È un'apertura al debito comune, agli Eurobond, che allenta decisamente le tensioni", puntualizza l'esperto. Ma sul gas arriva un'altra novità, sempre dalla Germania, anche se questa volta riguarda il mercato interno al Paese. La Gaspreiskommission, la Commissione per il prezzo del gas, ha suggerito al governo tedesco di sborsare subito cinque miliardi per saldare le bollette di dicembre di famiglie e imprese. Un regalo di Natale, a cui seguirebbe poi l'introduzione di un tetto al prezzo del gas (degli sgravi), non prima di marzo.

Da allora, fino ad aprile 2024, lo Stato tedesco dovrebbe garantire uno sconto sull'80% dei consumi delle famiglie e sul 70% di quelli delle imprese. "Per l'80% e il 70% del fabbisogno il prezzo sarà ridotto, rispettivamente, a 12 centesimi per i nuclei familiari e a 9 centesimi per le aziende. Il resto lo metterà il governo", spiega VeroniKa Grimm, membro della Gaspreiskommission. Per le famiglie, il risparmio potrebbe arrivare fino a 1.366 euro.

Gas, accordo in extremis al consiglio europeo dopo quasi dodici ore di tensioni, attacchi incrociati, musi lunghi. Poi l'ok accordo al fotofinish. L'Ue salva l'unità di fronte al nemico russo sul dossier più difficile, quello dell'energia. Lo fa limando, parola per parola, delle conclusioni che restano abbastanza ambigue da lasciare tutti e 27 soddisfatti a metà ma, per il partito del price cap e del nuovo Sure sull'energia, l'intesa registra dei passi avanti.