RISULTATI AL 30 GIUGNO 2022 - Risultati in crescita per Azimut Holding nel primo semestre 2022, anche se l’utile netto ha risentito di una maggiore incidenza fiscale. Il margine di interesse, poco rilevante, è rimasto negativo ma è migliorato scendendo del 18% a 6,5 milioni. Complessivamente però le commissioni nette sono balzate del 26,4% a circa 384 milioni, come risultati di un incremento di quelle attive pari al 23,6% a 603,8 milioni mentre le passive sono aumentate in misura inferiore (+19% a 219,8 milioni). Le commissioni di acquisizione, poco rilevanti, sono però scese del 16,6% a 6,3 milioni; quelle ricorrenti, che rappresentano la quota prevalente dei ricavi del gruppo, sono cresciute del 21,1% a 552,3 milioni, e le commissioni di gestione variabili sono balzate del 46% a circa 40 milioni. In forte aumento anche gli altri ricavi (+87,4% a 22 milioni), mentre i ricavi assicurativi si sono ridotti del 28,5% a 45,7 milioni. Il risultato netto della gestione assicurativa ha ridotto il valore negativo del 6,8% a 97,4 milioni. Pertanto il margine di intermediazione primario è balzato del 46,3% a 208 milioni. L’apporto dei ricavi finanziari è diminuito del 18% a 160,9 milioni, essenzialmente in relazione a un minor contributo delle attività/passività a fair value (sceso da 195,3 a 157,9 milioni). Il margine della gestione finanziaria e assicurativa è comunque aumentato del 13,8% a circa 441 milioni, ed i costi operativi sono cresciuti in misura meno che proporzionale: +11,8% a 177,3 milioni, anche se il costo del personale è salito del 19,4% a 79,7 milioni, in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 1.359 a 1.490 unità. Nel primo semestre 2022 è inoltre proseguito il reclutamento di consulenti finanziari e private banker, e Azimut e le sue divisioni hanno registrato 64 nuovi ingressi, portando il totale delle reti del gruppo a 1.863 unità al 30/6/2022. Il risultato operativo netto è così salito del 15,1% a 263,7 milioni. Grazie a un apporto delle partecipazioni passato da soli 0,8 a 10,7 milioni, l’utile ante imposte ha raggiunto 274,4 milioni (+19,3%). Ma, come si è detto, le imposte sono complessivamente passate da soli 1,2 a 70,4 milioni (e il tax rate dallo 0,53% al 25,7%; il primo semestre 2021 beneficiava di imposte differite/anticipate per 38,5 milioni), e dopo lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi in lieve diminuzione da 2,7 a 2,3 milioni, l’utile netto si è attestato a 201,7 milioni, il 10,8% in meno rispetto ai 226,1 milioni al 30/6/2021. Al 30/6/2022 il totale delle masse gestite e amministrate ammontava a 81,2 miliardi includendo il risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato, con un’incidenza del business internazionale pari al 44%. RISULTATI 2021 - Un quarto trimestre molto positivo ha spinto ancora all’insù i risultati di Azimut Holding nell’esercizio 2021. Il margine di interesse, poco significativo data l’attività svolta, è rimasto negativo e si è attestato a 16,2 milioni (-3,9%). Ma le commissioni nette sono balzate del 49,5% a 898,8 milioni; in particolare le commissioni di acquisizione, poco rilevanti, sono però balzate del 59,9% a 16,2 milioni; quelle ricorrenti, che rappresentano la quota prevalente dei ricavi del gruppo, sono cresciute del 24,8% a 965,7 milioni, ma le commissioni di gestione variabili sono addirittura più che raddoppiate, balzando da 149 a 321,8 milioni. Il risultato della gestione assicurativa è anch’esso salito del 14% a circa 159 milioni, in relazione sia alla crescita delle masse gestite sia a maggiori commissioni variabili registrate nell’esercizio su tali tipologie di prodotti. Sicchè il margine di intermediazione primario è nel complesso balzato del 43,9% a 1.041,6 milioni. Il saldo positivo della gestione finanziaria, sebbene poco rilevante, è anch’esso balzato da 9,3 a 37,4 milioni, soprattutto per un maggior contributo delle attività/passività valutate a fair value (da 8,9 a 35,5 milioni). Il margine della gestione finanziaria e assicurativa (coincidente con il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa) è quindi salito del 47,2% a circa 1.088 milioni. I costi operativi sono nel complesso saliti del 22,1% a 357,5 milioni, ed in particolare il costo del personale è balzato del 32,6% a 152,3 milioni, in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 1.162 a 1.441 unità. Inoltre nel 2021 è proseguito il reclutamento di consulenti finanziari e private banker, e Azimut e le sue divisioni hanno registrato 141 nuovi ingressi, portando il totale delle reti del gruppo a 1.840 unità al 31/12/2021. Anche le altre spese amministrative sono aumentate del 9,6% a 151,3 milioni. Il risultato operativo nel complesso è balzato del 63,9% a 721,5 milioni, mentre al netto degli ammortamenti l’ebitda è passato da 486 a 751 milioni (+55%). Dopo proventi per partecipazioni (da rivalutazioni) per 6,3 milioni, l’utile ante imposte è balzato del 65,7% a 727,8 milioni; dopo imposte per 115,7 milioni (tax rate in aumento dall’11,53% al 15,9%) e lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi in lieve diminuzione da circa 7 a 6,6 milioni, l’utile netto ha raggiunto 605,5 milioni, il 58,6% in più rispetto ai 381,7 milioni al 31/12/2020. Il dividendo ammonta a 1,3 euro per azione, in pagamento dal 25 maggio 2022. Al 31/12/2021 il totale delle masse gestite e amministrate ammontava a 83,2 miliardi includendo il risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato (non includendo le case terze ammontava a 54,1 miliardi). Nel 2021 la raccolta è ammontata a 18,7 miliardi, trainata anche dall’acquisizione di Sanctuary Wealth; il business internazionale rappresenta il 40% del patrimonio complessivo del gruppo ed ha visto salire i ricavi del 68% a 249 milioni e l’ebitda del 16,7% a 70 milioni. |