Focus: lo stallo giudiziario può essere fatale a Carige

Il passaggio che avverrà in Tribunale a Genova il prossimo 9 agosto rischia di essere un momento esiziale per il futuro di Carige. Se il giudice dovesse confermare la sospensiva chiesta da Malacalza Investimenti, al netto della possibilità di appello della sentenza, il futuro della banca genovese, che sembrava ormai al sicuro nell'operazione di fusione con Bper, potrebbe tornare ad essere in bilico.

Infatti qualora le delibere dell'assemblea venissero annullate definitivamente la banca si troverebbe senza un consiglio in grado di portare avanti l'operazione di fusione in Bper secondo la road map programmata. Questo, in particolar modo, metterebbe a rischio le 400 milioni di Dta che per potere essere incassate hanno bisogno che l'operazione di integrazione venga realizzata entro il 31 dicembre del 2022.

Senza quei 400 milioni cambierebbe in maniera definitiva il razionale economico e finanziario dell'operazione che sarebbe eccessivamente sbilanciato sulla banca guidata da Piero Montani. Una sopravvenuta onerosità che cambierebbe radicalmente lo scenario tanto che l'operazione stessa potrebbe essere soggetta a ripensamenti. Uno scenario del genere non solo metterebbe a rischio la banca, ma anche la tenuta stessa del tessuto sociale ligure. Nessuno infatti vuole pensare all'eventualità che il dossier per il partner di Carige possa essere riaperto in questa fase storica, con le turbolenze che scuotono l'economia, inflazione galoppante e un settore bancario che si prepara a sopportare le conseguenze di questi fattori sui conti delle aziende e delle famiglie.

Ancora una volta, in questa vicenda, l'interesse particolare rischia di mettere a repentaglio quello generale. La speranza è che prevalga il buon senso.

glm

gabriele.lamonica@mfdowjones.it

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2719:16 lug 2022

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