B.Mps: pronta per la banca unica (MF)
13 Gennaio 2023 - 8:44AM
MF Dow Jones (Italiano)
B.Mps è pronta per la banca unica. Chiuso l'aumento di capitale
da 2,5 miliardi, Siena vuole accelerare sugli obiettivi del piano
strategico e, in particolare, sul recupero di efficienza e sul
controllo dei costi.
In questa direzione andrà l'integrazione nella capogruppo delle
due principali controllate, cioè la corporate bank Mps Capital
Services e la fabbrica prodotto Mps Leasing & Factoring.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza il lavoro sul progetto
(sottoposto all'autorizzazione della Bce) sarebbe partito con il
nuovo anno e l'obiettivo è quello di arrivare alla fusione entro il
mese di giugno. L'assetto operativo del resto è già stato impostato
sul modello della banca unica e non ci dovrebbero essere ulteriori
cambi di rotta nei prossimi mesi. Anche sul fronte del personale
l'assetto raggiunto con gli accordi dello scorso anno resterà
stabile. Le fusioni avranno quindi effetti soprattutto sul fronte
contabile visto che, come previsto dal piano, dovrebbero garantire
a Mps sinergie in termini di costi e ricavi incrementali. Il ceo
Luigi Lovaglio punta infatti a conseguire una centralizzazione dei
vari centri di costo in un'unica unità e a un'ottimizzazione della
rete distributiva che dovrebbero far emergere importanti benefici a
livello di conto economico. In questa direzione è già andata
l'integrazione del consorzio operativo che Bce ha autorizzato in
autunno, consentendo la finalizzazione entro fine 2022.
Tutti questi interventi, oltre a ottemperare agli impegni presi
con l'Europa, potrebbero sortire l'effetto di rendere appetibile il
gruppo Montepaschi in vista della privatizzazione. Per il momento
non sembra che il dossier abbia preso quota ed è plausibile che
nulla si muoverà prima della decisione sul direttore generale del
Tesoro. Qualche indicazione comunque è già arrivata da Palazzo
Chigi. Nella conferenza di fine anno la premier, Giorgia Meloni, ha
detto che il governo sta lavorando per creare più poli bancari in
Italia e la privatizzazione di Mps contribuirà alla realizzazione
di tale scenario.
«È stato fatto un aumento di capitale, c'è una ristrutturazione
che ci sembra abbastanza solida, lavoriamo per assicurare un'uscita
ordinata dello Stato e per creare le condizioni per cui in Italia
ci siano più poli bancari», ha spiegato Meloni. Diversi osservatori
prevedono che la ricerca del partner possa ripartire già nella
seconda metà dell'anno. Alcuni contatti preliminari tra il Tesoro e
le principali banche italiane sarebbero del resto già avvenuti
nelle ultime settimane del 2022, anche se per il momento non ci
sarebbero ancora trattative concrete. Quel che è certo è che sul
mercato arriverà una banca molto diversa da quella che nel 2021 il
ceo di Unicredit Andrea Orcel voleva comprare gratis e con una dote
di 7 miliardi. Il Monte ricapitalizzato e rilanciato dal ceo Luigi
Lovaglio sarà valutato ai multipli di una normale banca commerciale
e l'aggregazione si preannuncia come un vero e proprio deal di
mercato. Chi si avvicenderà? Le speculazioni sono molte, ma
l'ipotesi favorita in ambienti finanziari rimane l'intervento di
Banco Bpm, sostenuto da Credit Agricole. Il dossier comunque nel
radar anche di Bper-Unipol che potrebbe muoversi in coppia con un
altro gruppo, come avvenuto nell'operazione Ubi. Più defilata
appare Unicredit che però, a determinate condizioni, potrebbe
riaffacciarsi sulla partita senese.
alu
fine
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1308:28 gen 2023
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