RISULTATI AL 30 GIUGNO 2021 - Risultati in forte contrazione e margini negativi per Eurotech nel primo semestre 2021, anche a seguito delle decisioni di ottimizzazione costi e riprogrammazione delle attività da parte di alcuni clienti (annullamento di un programma HPEC e rinvio di vari Proof of Concept nel settore IoT). Così i ricavi sono scesi del 26,1% a 26,7 milioni (-21% a cambi costanti); in particolare quelli industriali sono diminuiti del 32,3% a 22,5 milioni, ma quelli per servizi sono balzati del 43,4% a 4,2 milioni in relazione a maggiori ricavi derivanti dalle fasi iniziali dei progetti IoT e di alcuni progetti embedded. Quanto agli andamenti nelle diverse le aree geografiche, il fatturato nell’Unione Europea è sceso del 19,3% a 5,2 milioni, negli Stati Uniti del 26,7% a 10,9 milioni, in Giappone del 33,5% a 8,2 milioni e nel resto del mondo del 4,3% a 2,5 milioni. Gli altri proventi, poco rilevanti, si sono ridotti dell’88% a 34.000 euro. I costi per consumi di materie prime sono scesi in misura inferiore al fatturato (-21,4% a 13,5 milioni), il costo del personale del 5% a 10,2 milioni (in presenza però di un numero di dipendenti passato da 326 a 331 unità per alcune assunzioni nelle aree ricerca e sviluppo e supporto alla vendita, e difatti la riduzione di tale costo è esclusivamente dovuta all’effetto cambi). Invece i costi per servizi sono saliti del 15,2% a 7,2 milioni, ma vi sono inclusi oneri non ricorrenti per 1,4 milioni derivanti dalla risoluzione del rapporto con l’ex Amministratore Delegato. Gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni sono passati da 1,5 a 1,8 milioni. Nel complesso l’ebitda è passato da un valore positivo per 3,6 milioni a uno negativo per 2,5 milioni (su base rettificata sarebbe stato negativo per 1,7 milioni); e dopo ammortamenti e accantonamenti in crescita da 2,5 a 2,9 milioni, si è passati da un utile operativo di 1,1 milioni a una perdita operativa di 5,4 milioni (su base rettificata sarebbe stata di 4 milioni). Il saldo della gestione finanziaria è passato da un valore positivo per 185.000 euro a uno negativo per 374.000 euro, determinato per lo più dalla gestione cambi. Al 30/6/2021 il gruppo disponeva di una liquidità netta di 5,8 milioni, a fronte di 8,5 milioni a fine 2020, anche a seguito di investimenti per 3,3 milioni. Si è quindi passati da un utile ante imposte di 1,3 milioni a una perdita ante imposte di 5,8 milioni; vi è stato un effetto fiscale positivo per soli 25.000 euro (imposte per 719.000 euro nel primo semestre 2020 con un tax rate del 55,5%), e si è quindi giunti a una perdita netta di circa 5,8 milioni a fronte di un utile netto di 577.000 euro al 30/6/2020. RISULTATI 2020 - Risultati in forte contrazione per Eurotech nell’esercizio 2020 per effetti imputabili, direttamente o indirettamente, alla pandemia. I ricavi sono infatti diminuiti da circa 102 a 69,3 milioni (-32,1%, ed a cambi costanti la flessione sarebbe stata del 31,6%). Tutte le aree geografiche hanno evidenziato una contrazione del fatturato, ed in particolare nell’area americana le vendite sono risultate in diminuzione del 46,9% (soprattutto imputabile a un cliente che ha un modello di business per commessa e ha registrato una flessione dei ricavi nel 2020), nell’area giapponese del 10,3% (nonostante si sia riusciti a vendere prodotti a maggiore marginalità) e in Europa del 27,5% per il susseguirsi dei diversi lockdown e il conseguente ritardato avvio delle produzioni di serie basate su prodotti IoT. I costi per consumi di materie prime sono scesi in linea con l’andamento del fatturato (-33,1% a 32,8 milioni), ma gli altri costi sono diminuiti in misura meno accentuata. Il costo del personale si è attestato a 20,1 milioni (-1,4%), in presenza di un numero di dipendenti passato da 318 a 323 unità. I costi per servizi sono scesi dell’8% a 12,2 milioni, mentre gli altri costi operativi sono saliti del 6,2% a 1,5 milioni. La riduzione dei costi è stata meno che proporzionale rispetto ai ricavi dato che la struttura dei costi del gruppo è in gran parte fissa. Così l’ebitda è passato da 20,5 a 6,6 milioni (-67,7%); e dopo ammortamenti e accantonamenti in crescita da 3,9 a 4,2 milioni, l’utile operativo è sceso da 16,6 a 2,4 milioni (-85,3%). Il saldo negativo della gestione finanziaria, poco rilevante e per lo più dovuto alla gestione cambi, è peggiorato, salendo da 486.000 a 668.000 euro; al 31/12/2020 il gruppo evidenziava una liquidità netta di 8,5 milioni a fronte di 12,2 milioni a fine 2019, anche perché il capitale circolante netto è salito da 14,9 a 15,8 milioni in quanto si sono registrati incrementi dei crediti verso clienti non compensati dalla riduzione delle rimanenze di magazzino. Così l’utile ante imposte è passato da 16,1 a 1,8 milioni (-88,6%) e, dopo imposte per 1,7 milioni (tax rate del 92,8%, contro un effetto fiscale positivo di 3,1 milioni nel 2019 per utilizzo delle perdite fiscali), l’utile netto è diminuito da 19,2 milioni a soli 132.000 euro (-99,3%).
|