RISULTATI AL 30 GIUGNO 2021 – Fine Foods NTM, approdata allo STAR il 9 luglio 2021, ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi in forte aumento ma in rosso a causa di oneri finanziari di natura non ricorrente. Il giro d’affari è balzato del 30,7% a 98,6 milioni, ed in particolare i ricavi della business unit Food sono passati da 54,2 a 73,3 milioni (+35,2%), mentre quelli del segmento Pharma da 21,2 a 19,3 milioni (-9%), ma per effetto dei rallentamenti dovuti al trasferimento delle produzioni farmaceutiche dalla sede di Nembro a quella di Brembate. Inoltre vi è stato il contributo della neo-acquisita Pharmatek per 6 milioni. I ricavi del gruppo in Italia sono saliti del 19,3% a 35,2 milioni, e quelli all’estero ben del 38% a 63,4 milioni. Gli altri proventi, poco rilevanti, sono quasi raddoppiati da 615.000 euro a circa 1,2 milioni, per lo più a seguito di maggiori costi rifatturati ai clienti. I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura lievemente superiore al fatturato (+31,1% a 59,6 milioni), mentre meno accentuato è stato l’incremento degli altri costi. Quelli del personale sono saliti del 20,6% a 17,4 milioni, sia per l’ingresso di Pharmatek sia per il maggior peso del personale interinale. I costi per servizi sono aumentati del 26,3% a 9,2 milioni e gli altri costi operativi, peraltro poco rilevanti, del 17,2% a 717.000 euro. Così, nel complesso l’ebitda è balzato da 8,2 a 12,9 milioni (+56%); su base rettificata degli oneri non ricorrenti (nel 2021 per translisting, nel 2021 anche per emergenza Covid) sarebbe invece passato da 8,9 a 13,1 milioni (+46,9%). Dopo ammortamenti in aumento da 5,6 a 6,4 milioni, l’ebit è più che raddoppiato da 2,6 a 6,4 milioni (e anche su base rettificata sarebbe passato da 3,3 a 6,7 milioni). Ma come si è detto il saldo della gestione finanziaria è passato da un valore positivo per 3,3 milioni a uno negativo per 10,5 milioni, in entrambi i casi per effetto di valutazione a fair value dei warrant. Al 30/6/2021 la società disponeva di una liquidità netta di 20,7 milioni, in diminuzione rispetto ai 42,8 milioni di fine 2020 essenzialmente per effetto dell’acquisizione di Pharmatek con un esborso di 17,2 milioni. Si è quindi passati da un utile ante imposte di circa 6 milioni a una perdita ante imposte di 4,1 milioni, ma su base rettificata l’utile ante imposte sarebbe balzato da 2,9 a 8,9 milioni. Dopo imposte in aumento da 1,2 a 2,4 milioni (tax rate del 20,3% nel primo semestre 2020), si è passati da un utile netto di 4,7 milioni a una perdita netta di 6,5 milioni. Su base rettificata l’utile netto sarebbe invece balzato da 1,5 a circa 6,5 milioni. RISULTATI 2020 - Risultati in crescita e ritorno all’utile per Fine Foods NTM nell’esercizio 2020 (per la prima volta sono stati adottati i principi contabili IAS/IFRS e per omogeneità sono stati ricalcolati i risultati 2019 che, in base ai principi contabili OIC, evidenziavano invece un utile netto di 6,1 milioni). Il giro d’affari è salito da 159,7 a circa 172 milioni (+7,7%), ed in particolare i ricavi della business unit Food sono passati da 119,2 a 132 milioni (+10,7%), e quelli del segmento Pharma da 40,5 a 40 milioni (-1,2%). I ricavi in Italia sono diminuiti del 2,8% a 56,5 milioni, mentre quelli all’estero sono saliti del 13,8% a 115,4 milioni. Inoltre sono stati conseguiti altri ricavi in aumento da 2,4 a circa 5 milioni, di cui 3,3 ricevuti a titolo di risarcimento da parte di un cliente per una campagna di produzione conclusa senza il ritiro del prodotto, oltre a 1,1 milioni riferiti a addebiti di spese e imballi alla clientela. I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura superiore al fatturato (+12,7% a 108,8 milioni), mentre meno accentuato è stato l’incremento del costo del personale (+8,8% a circa 31 milioni, in presenza di un numero di dipendenti passato da 570 a 607 unità). I costi per servizi sono invece diminuiti del 13% a poco meno di 15 milioni e gli altri costi operativi, peraltro poco rilevanti, del 41,7% a 1,1 milioni. Così, nel complesso l’ebitda è passato da 17,5 a 21,1 milioni (+20,6%); su base rettificata degli oneri non ricorrenti (passati da 2,8 a 1,2 milioni), sarebbe invece passato da 20,3 a 22,3 milioni (+9,9%). Dopo ammortamenti in aumento da 9,4 a 11,6 milioni, l’ebit è salito da 8,1 a 9,5 milioni (+16,4%; su base rettificata l’ebit sarebbe diminuito del 2,5% a 10,7 milioni). Il saldo della gestione finanziaria è passato da un valore negativo per 8 milioni a uno positivo per 7,2 milioni, in entrambi i casi per effetto di valutazione a fair value della gestione titoli patrimoniale. Al 31/12/2020 la società disponeva di una liquidità netta di 42,8 milioni, in aumento rispetto ai 24,4 milioni di fine 2019 grazie alla generazione di cassa, che ha consentito di sostenere gli investimenti effettuati, il buy-back e la distribuzione di dividendi. Così l’utile ante imposte è passato da soli 115.000 euro a 16,7 milioni (su base rettificata sarebbe invece sceso da 15,5 a poco meno di 13 milioni, -16,4%). Dopo imposte per 3,3 milioni (tax rate del 19,9%), si è passati da una perdita netta di 2,8 milioni a un utile netto di 13,4 milioni. Su base rettificata l’utile netto sarebbe sceso del 21,2% a 9,3 milioni. Il dividendo ammonta a 0,14 euro per azione, in pagamento dal 5 maggio 2021. La società ha avviato la procedura per il passaggio dall’Aim Italia al MTA, eventualmente segmento STAR. |