Cresce tra il 2015 e il 2020 l'efficienza del mercato Aim Italia
espressa secondo le principali variabili di misurazione:
governance, liquidità, coverage e trasparenza.
E' quanto emerge dall'Osservatorio Aim elaborato dall'ufficio
studi interno di Ir Top Consulting.
In particolare:
- migliorano i principali parametri 'standard' di Corporate
Governance; il 98% delle società Aim presenta almeno un componente
indipendente nel board (91% nel 2015), il 61% presenta almeno una
quota rosa nel Cda (42% nel 2015), l'83% presenta il voto di lista
per la nomina del Cda (59% nel 2015), il 70% delle società Aim
Presenta almeno un comitato endoconsiliare (40% nel 2015).
- sale nel periodo di riferimento 2015-2020 il controvalore
medio giornaliero (+79%), passando da 47 mila euro nel 2015 a 79
mila euro del 2020; aumentano i giorni con scambi: +15% nel 2020
rispetto al 2015.
- sale al 74% la quota delle società Aim con copertura analisti
(48% nel 2015), dato che beneficia inoltre dell'impatto positivo
della revisione della normativa che ha stabilito l'obbligatorietà
della ricerca (equity research) per gli emittenti quotati
successivamente al 3 gennaio 2018.
- migliora la trasparenza con maggior focus sulle tematiche
dello sviluppo del business, M&A e Informativa periodica
aggiuntiva. Nel 2020 la percentuale dei comunicati stampa diffusi
sulle attività aziendali e sviluppo del business sale al 46% (35%
nel 2015), segue la disclosure sulle informazioni relative alle
operazioni straordinarie (22% nel 2020 rispetto al 21% del 2015) e
l'informativa periodica aggiuntiva (11% nel 2020 rispetto al 10%
del 2015).
Aumenta inoltre la raccolta da parte delle società (da 53% nel
2015 all'86% nel 2019) e diminuisce quella 'indiretta' delle Spac
(da 47% nel 2015 a 14% nel 2020).
In termini di risultati, spiega una nota, il giro d'affari
complessivo del mercato Aim nel 2019 è pari a 5,6 miliardi di euro
(5 miliardi nel 2018).
Dall'analisi emerge un significativo trend di crescita: i ricavi
2019 registrano un incremento medio del 17% rispetto al 2018, con
una quota estero del 41%, mentre l'Ebitda registra una crescita
media del 10,2%. La crescita dei ricavi ha interessato il 77% delle
società, con tassi superiori al 50% nel 13% dei casi. Il 74% delle
società presenta ricavi inferiori a 50 milioni di euro, mentre l'8%
superiori a 100 milioni di euro. Il 73% delle società ha riportato
un risultato netto positivo nel 2019.
Sono 19 le società che distribuiscono dividendi nel 2020, per un
ammontare complessivo di 55 milioni di euro (circa 70 milioni di
euro 2019) e un dividend yield medio pari al 2,3%, (2,7% nel
2019).
Le società Aim impiegano 20.200 dipendenti (127 il dato medio,
79 il dato mediano), con una crescita, in media, pari al 13%
rispetto al 2018 (circa 19.300 dipendenti). I settori che occupano,
in media, maggior numero di risorse sono Industria (41%),
Tecnologia (15%), Servizi (10%), Moda e Lusso (8%).
Lo status di società quotata richiama l'interesse di talenti a
tutti i livelli, che possono maturare un percorso professionale
riconosciuto anche dal mercato: +50% è la crescita del numero delle
risorse impiegate dalla data di Ipo ad oggi (Cagr +17%).
Aim Italia inoltre si è rivelato un mercato più dinamico
rispetto al mercato principale in termini di Ipo: nel 2019 Aim è
diventato il primo hub finanziario europeo - tra i mercati non
regolamentati - per numero di nuove Ipo, con il 26% del totale
delle quotazioni, segnando in Italia un nuovo record con 35 nuove
società, di cui 31 Ipo e 4 ammissioni post business combination,
anche per effetto dell'introduzione della misura del Credito di
Imposta sui costi di Ipo. Nel 2019 il rapporto di IPO si è
attestato a 8 società Aim per ogni società quotata su MTA. La
raccolta di capitali nel 2019 è stata pari a 207 milioni di euro,
di cui il 14% derivante da 1 Spac (1,32 miliardi di euro nel 2018,
di cui l'89% derivante dalle Spac).
Da gennaio al 23 luglio 2020, per effetto dell'emergenza
Covid-19, le Ipo hanno subito un rallentamento: Aim Italia ne
registra 3 (18 società nello stesso periodo del 2019, di cui una
Spac e 3 ammissioni da business combination), con una raccolta pari
a euro 30 milioni di euro (114 milioni di euro nel relativo periodo
2019, di cui 30 milioni derivanti da una Spac).
Le società quotate sono 127, il giro d'affari 2019 è stato pari
a 5,6 miliardi di euro, la capitalizzazione è pari a 5,8 miliardi
di euro e la raccolta da Ipo è pari a 3,9 mld, cui si aggiunge una
raccolta da mercato secondario di 920 milioni di euro per un totale
raccolta di oltre 4,8 mld.
L'identikit della società quotata presenta i seguenti dati medi:
Ricavi 2019 a 47,5 milioni di euro, Ebitda margin 2019 a 15,2%,
Capitalizzazione a 47 milioni di euro (34 milioni di euro al netto
Spac e business combination), Flottante Ipo al 23% e Raccolta media
in Ipo di 7,2 milioni di euro .
Le operazioni di Ipo delle 128 società sono state caratterizzate
per il 93% da aumento di capitale e per il 7% da Opv.
In termini settoriali e regionali, le società tecnologiche
rappresentano il 19% del mercato Aim Italia, le società industriali
il 17%, il settore Finanza (che include 3 Spac) il 15%, le società
Media il 14%; servizi 10%; energia e rinnovabili il 7%. Le regioni
maggiormente presenti su Aim sono: Lombardia (38% delle società),
Emilia Romagna (14%), Lazio (12%) e Veneto (8%). Le altre regioni
sono Piemonte, Toscana, Umbria, Liguria. Il mercato presenta anche
3 società estere, pari al 2% del totale.
A livello di investitori Istituzionali nel Capitale,
nell'azionariato delle società Aim sono presenti 109 Investitori
Istituzionali, di cui 25 italiani (23%) e 84 esteri (77%).
L'investimento complessivo è pari a circa 570 milioni di euro, che
corrisponde a circa il 9% della capitalizzazione del mercato. Gli
investitori italiani detengono un investimento pari a 305 milioni
di euro (54% del totale), gli esteri un investimento pari a 265
milioni di euro (46%).
Il numero complessivo delle partecipazioni detenute è pari a
845, che corrisponde a una media di 7,8 partecipazioni per
investitore. Il valore mediano della singola partecipazione è pari
a 0,2 milioni di euro. Il 23% delle partecipazioni è detenuto in
società con capitalizzazione compresa tra 16-30 milioni di euro e
il 22% è detenuto in società con capitalizzazione compresa tra
31-60 milioni di euro.
L'analisi degli investitori per Parent Company mostra che i
primi tre investitori su Aim sono Banca Mediolanum (69 milioni di
euro investiti), Azimut Holding (61 milioni di euro investiti) e
Julius Bar Gruppe (49 milioni di euro investiti).
Per quanto riguarda le operazioni M&A, tra il 2019 e i primi
6 mesi del 2020, 67 società (pari al 53%) hanno effettuato almeno
un'operazione straordinaria (acquisizioni, fusioni, cessioni, Jv,
acquisizioni/affitto di rami aziendali, reverse takeover) per un
totale di 166 operazioni (127 nel 2019 e 39 nel 2020).
Complessivamente hanno registrato un controvalore di 413 milioni
di euro, di cui 346 milioni di euro nel 2019 e 67 milioni di euro
nel 2020. Il valore medio delle transazioni è pari a 6,8 mln nel
2019 e 2,9 mln nel 2020.
Le aree geografiche su cui si sono concentrate le M&A sono
Italia (81%), Europa (11%) con Spagna, Francia, Serbia, Olanda, UK,
Grecia e Germania ai primi posti mentre il restante 8% ha
interessato società target extra europee, concentrate
principalmente in Usa, Colombia, Russia e Cina.
A livello di Corporate Governance, in media il Cda è composto da
6 consiglieri. Il 63% dei CdA presenta al proprio interno 1
amministratore indipendente. Nel 27% dei Cda sono presenti 2
amministratori indipendenti, nell'8% un numero di indipendenti pari
o superiore a 3. Nel 2% dei Cda non sono presenti amministratori
indipendenti.
In termini di Analyst Coverage il 74% delle società Aim presenta
copertura (26% non ha copertura). Il dato è in miglioramento
rispetto all'Osservatorio 2019 (66% società con coverage). A
seguito delle modifiche al Regolamento Emittenti Aim Italia lo
sviluppo di una ricerca di qualità sulle Pmi quotate si configura
come un tema da sviluppare a sostegno della valutazione delle
società e della crescita del mercato.
Infine, relativamente all'informativa non finanziaria
all'interno della relazione sulla gestione, il 22% delle società
Aim fornisce un dettaglio specifico sulle tematiche Esg
(Environmental, Social, Governance).
Riguardo all'informativa in materia di rischi ambientali e
sociali, all'interno della relazione sulla gestione, il 15% delle
società fornisce un dettaglio specifico sui rischi non finanziari.
Il 27% delle società presenta all'interno del sito web una sezione
dedicata ai temi della sostenibilità. 16 società Aim hanno dedicato
ampio spazio alla disclosure sulle informazioni non finanziarie
attraverso: bilancio integrato (Monnalisa), bilancio di
sostenibilità (9 società Energica Motor Company, Health Italia, Icf
Group, Kolinpharma, MailUp, Pattern, Poligrafici Printing, Radici
Pietro Industries&Brands, Rosetti Marino) Bilancio sociale (2
società Assiteca e Vetrya); sezione responsabilità sociale
all'interno del Bilancio (4 società Antares Vision, FOPE, TPS e
Telesia).
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July 23, 2020 08:34 ET (12:34 GMT)
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