Trecento doti educative e percorsi di accompagnamento personalizzati, misurabili nei risultati, per ragazze e giovani tra i 13 e i 24 anni in tre territori caratterizzati dallo svantaggio socio-economico nelle città di Napoli, Roma e Venezia. I piani educativi personalizzati sono definiti a partire dai bisogni, inclinazioni e aspirazioni specifiche di ciascuna persona destinataria dell'intervento stesso, e prevedono la predisposizione e la fornitura di beni o servizi. Tra gli obiettivi il sostegno al conseguimento del titolo di studio o al reinserimento in un percorso formativo, il percorso di professionalizzazione ed emancipazione, e un sostegno specifico a giovani mamme per l'accesso al mondo del lavoro e la cura dei figli.

É questa la sfida del progetto Futura che Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, hanno avviato insieme per contribuire a rimuovere gli ostacoli che impediscono a ragazze e giovani donne che vivono in condizioni di svantaggio socio-economico "di far fiorire talenti e aspirazioni nei percorsi scolastici, in quelli lavorativi e di conciliare, in alcuni casi, il percorso professionale con la maternità".

Il progetto pilota, che avrà la durata di due anni, avviato nelle città di Napoli, Roma e Venezia, prevede una presa in carico integrata, in collaborazione con le famiglie, la scuola, i servizi sociali e le associazioni attive sul territorio, di un totale di 300 ragazze e giovani donne, 100 per ciascuno dei 3 territori individuati, tra cui 50 giovani madri.

Le fasce di età di riferimento comprendono le adolescenti, tra i 13 e i 18 anni, con focus relativo al conseguimento del titolo di studio o al reinserimento in un percorso formativo, e le giovani tra i 18 e i 24 anni, in riferimento al percorso di professionalizzazione ed emancipazione. Dai dati emerge che 870.000 ragazze e giovani donne tra i 15 e i 29 anni, più di 1 su 5, ovvero io 20,5%, si ritrovano sospese nel limbo dei Neet, in una proporzione maggiore rispetto agli uomini della stessa età 17,7%. Una disparità nel raggiungimento dell'autonomia che si conferma anche negli anni successivi: il 23,2% delle giovani donne tra 25 e 34 anni risulta infatti inattiva, e tra le giovani madri meno di una su due è occupata, cioè il 45%, in un'età in cui la partecipazione al mercato del lavoro e alla vita attiva dovrebbe, al contrario, essere massima. Il loro accesso all'occupazione mostra una relazione diretta con il livello del titolo di studio conseguito, e con la presenza dei figli.

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1814:20 apr 2023

 

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April 18, 2023 08:20 ET (12:20 GMT)

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