Infrastrutture: le notizie della settimana
27 Maggio 2023 - 5:15PM
MF Dow Jones (Italiano)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 24 mag - Iren, via a
nuovi impianti per le materie prime critiche
Le due strutture in Toscana dedicate a metalli preziosi e
pannelli fotovoltaici
Un piano strategico al 2030 da 10,5 miliardi in cui l'economia
circolare rappresenta uno dei driver principali e in cui il
trattamento e il recupero dei Raee (i rifiuti elettrici ed
elettronici), miniera cruciale per l'approvvigionamento di materie
prime critiche, riveste un ruolo centrale. Tanto che Iren, forte
della capacità insita nelle multiutility di presidiare le diverse
fasi della filiera, già gestisce un impianto specifico su questo
terreno, nel comune di Volpiano, nel torinese, con una capacità di
oltre 20mila tonnellate l'anno, ma è pronta a scommettere su due
nuovi impianti per un investimento complessivo di circa 10 milioni
di euro: il primo in Toscana, che dovrebbe vedere la luce tra la
fine dell'anno e l'inizio del 2024, sarà destinato all'estrazione
di metalli preziosi da schede elettroniche estratte da rifiuti Raee
(come oro, argento, palladio e rame) e rappresenterà un unicum a
livello italiano; il secondo, in provincia di Siena e con la stessa
deadline, sarà invece focalizzato sul riciclo dei pannelli
fotovoltaici a fine vita e avrà una capacità di trattamento massima
di circa 9mila tonnellate annue per vetro, alluminio, rame,
plastica e silicio.
«Le multiutility come Iren sono lo strumento più potente per
abilitare la rivoluzione circolare che è diventata un'esigenza
ormai irrinunciabile - spiega al Sole 24 Ore il presidente di Iren,
Luca Dal Fabbro -. Più del 90% delle materie prime critiche che
servono alla filiera industriale vengono direttamente e
indirettamente da un unico paese che è la Cina. E l'Italia -
chiarisce ancora il manager -, pur essendo un paese ricchissimo di
rifiuti elettronici, ne esporta il 90% per farli lavorare altrove».
Con il risultato di alimentare, al pari dell'Europa, una fortissima
dipendenza dall'estero, come documenta il position paper che è
stato realizzato dalla società in collaborazione con The European
House-Ambrosetti e che sarà illustrato oggi alla presenza del
ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Se
riuscissimo a lavorare "in casa" quel tesoretto - prosegue Dal
Fabbro - riusciremo a essere indipendenti, da qui al 2040, per il
30-35% di fabbisogno da materie critiche estratre dai rifiuti».
Insomma, il potenziale non manca. Ma, insiste Dal Fabbro,
bisogna creare le condizioni per far sì che l'Italia non si trovi a
dover fronteggiare problemi di scarsità delle materie prime
strategiche a oggi più rilevanti. Che, secondo lo studio sono dieci
(dal rame al manganese, dal nichel al litio, dal cobalto al
titanio) e che sono previste rimanere tali anche al 2040. «Come
multiutility - precisa il presidente di?Iren - possiamo essere uno
straordinario abilitatore nello sviluppo di questo settore perché
siamo presenti sul territorio, raccogliamo i rifiuti e abbiamo le
capacità per poterli lavorare. Ma occorre avviare una progettualità
di recupero dei nostri Raee perché l'Italia ha delle miniere a
cielo aperto che sono i nostri rifiuti e che però, al momento, sono
poco valorizzate».
Quale sarebbe dunque la strada da battere? Dal Fabbro va dritto
al punto: «Serve un patto tra le istituzioni, l'industria e le
multiutility perché c'è da organizzare una filiera di raccolta dei
Raee unitamente alla selezione dei materiali che servono all'Italia
e che, come documenta lo studio, sono nel complesso una decina,
senza i quali metà del Pil finirebbe per piantarsi». Per invertire
il trend, dunque, «chiediamo al governo focalizzazione e processi
autorizzativi veloci». Anche perché, osserva ancora Dal Fabbro, «se
ci sono gli strumenti, l'industria risponde e anche in modo forte».
Prova ne sono il Pnrr e le linee di investimento sull'economia
circolare tra quelle in più avanzato stato di attuazione, a
cominciare dall'intervento per i "progetti faro" dedicato al
trattamento e riciclo dei Raee che ha registrato proposte
progettuali per oltre 500 milioni di euro. «Un numero che, da un
lato, certifica la domanda impiantistica - chiosa Dal Fabbro - e,
dall'altro, la disponibilità e la capacità tecnica delle imprese a
svilupparli».
(RADIOCOR) 27-05-23 17:00:02 (0124) 5 NNNN
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May 27, 2023 11:00 ET (15:00 GMT)
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