Milano ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche che la contraddistinguono, dalla posizione geografica centrale in Europa ad amministrazioni che hanno mantenuto una costante attenzione al cittadino, pur partendo da posizioni politiche diverse. Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli , una delle aziende simbolo della città, interviene nel dibattito sul capoluogo lombardo ospitato da MF-Milano Finanza. Contribuendo con un auspicio: «Il giorno in cui ci si ferma si inizia ad arretrare. Milano deve rimanere una città del fare con la sensazione che le manchi sempre qualcosa e quindi con la volontà di non fermarsi mai».

Domanda. Milano 20 anni fa e oggi; che cosa ha perso la città e che cosa ha guadagnato?

Risposta. Non credo sia stato perso nulla. La città è cresciuta sotto la guida di amministrazioni di diverso colore politico, ma tutte con un'attenzione ai cittadini e al loro spirito. Un progresso costante che con Expo 2015 ha avuto un'ulteriore svolta.

D. L'Expo ha avuto un ruolo importante?

R. È stata un acceleratore. I presupposti sono stati creati da Letizia Moratti. Beppe Sala ha portato avanti il progetto e ha avuto la capacità di realizzarlo. All'interno di quel cammino di crescita di cui parlavo Expo ha permesso di accelerare in continuità con ciò che era stato già fatto in passato.

D. Quali sono le attuali peculiarità della città?

R. Intanto è una città europea, che ha la fortuna di avere piccole dimensioni in rapporto ad altre grandi città e anche di godere di una posizione geografica strategica. È una città con una forte vocazione imprenditoriale, ma anche una città inclusiva che ha saputo amalgamare le diverse anime, dalle università alle imprese, dall'amministrazione cittadina alle altre istituzioni, dal mondo della cultura al volontariato.

D. Il capoluogo lombardo sta vivendo un bel momento; più meriti o più fortuna?

R. Direi meriti. A Milano ha sede la metà delle multinazionali attive in Italia e tutte le grandi banche. Ecco, tra le peculiarità c'è proprio l'aver utilizzato al meglio le sue caratteristiche. Si tratta, in fondo, di un approccio culturale al fare.

D. Il «fare» milanese si lega molto alle imprese. Qual è la caratteristica che gli stranieri riconoscono alla città?

R. Milano ha una storia che viene da lontano. Il punto è che è «la città del fare», ma in modo non astratto, bensì concreto. Qui si fa quel che si dice. E poi chiunque voglia operare, in qualsiasi settore, a Milano trova un ambiente non ostile.

D. Esiste un modello-Milano da prendere ad esempio? Oppure la città si sta un po' staccando dal resto del Paese?

R. L'Italia è il più bel Paese del mondo, Milano ne è parte. Ogni città d'Italia ha storia e opportunità che, se colte, possono dare prospettive positive. Milano, come dicevo, ha saputo utilizzare al meglio le sue caratteristiche, ma ci sono altre città, magari più piccole, che hanno saputo fare bene.

D. Quindi non esiste un modello-Milano?

R. Direi di no. Però bisognerebbe trasferire ad altri il senso dell'opportunità e nel caso anche dare un contributo a chi non può avere la sua velocità. Milano resta parte del Paese, ma ha saputo usare bene la cultura che aveva a disposizione.

D. E poi ci sono i grandi eventi, da Expo alle future Olimpiadi invernali.

R. Che sicuramente hanno avuto e avranno un ruolo. Ma ci si dimentica di come la città è migliorata anche dal punto di vista dell'offerta culturale. Dai musei tradizionali come Brera, Poldi Pezzoli e Pinacoteca Ambrosiana, al Museo del '900, la Fondazione Prada e Pirelli HangarBicocca. A fianco della Scala anche il teatro ha continuato a rinnovarsi, dal Piccolo al Franco Parenti.

D. Che cosa manca alla città?

R. Milano ha un vantaggio: guarda poco indietro e molto avanti. A Milano manca sempre qualcosa, solo perché questo significa aver sempre nuovi obiettivi, con la coscienza che si deve fare sempre meglio e che il giorno in cui ci si ferma si comincia ad arretrare.

red/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

December 03, 2019 02:35 ET (07:35 GMT)

Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Pirelli & C (BIT:PIRC)
Storico
Da Giu 2024 a Lug 2024 Clicca qui per i Grafici di Pirelli & C
Grafico Azioni Pirelli & C (BIT:PIRC)
Storico
Da Lug 2023 a Lug 2024 Clicca qui per i Grafici di Pirelli & C