Milano: Tronchetti, ecco i segreti della città (MF)
03 Dicembre 2019 - 8:50AM
MF Dow Jones (Italiano)
Milano ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche che la
contraddistinguono, dalla posizione geografica centrale in Europa
ad amministrazioni che hanno mantenuto una costante attenzione al
cittadino, pur partendo da posizioni politiche diverse. Marco
Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli , una delle
aziende simbolo della città, interviene nel dibattito sul capoluogo
lombardo ospitato da MF-Milano Finanza. Contribuendo con un
auspicio: «Il giorno in cui ci si ferma si inizia ad arretrare.
Milano deve rimanere una città del fare con la sensazione che le
manchi sempre qualcosa e quindi con la volontà di non fermarsi
mai».
Domanda. Milano 20 anni fa e oggi; che cosa ha perso la città e
che cosa ha guadagnato?
Risposta. Non credo sia stato perso nulla. La città è cresciuta
sotto la guida di amministrazioni di diverso colore politico, ma
tutte con un'attenzione ai cittadini e al loro spirito. Un
progresso costante che con Expo 2015 ha avuto un'ulteriore
svolta.
D. L'Expo ha avuto un ruolo importante?
R. È stata un acceleratore. I presupposti sono stati creati da
Letizia Moratti. Beppe Sala ha portato avanti il progetto e ha
avuto la capacità di realizzarlo. All'interno di quel cammino di
crescita di cui parlavo Expo ha permesso di accelerare in
continuità con ciò che era stato già fatto in passato.
D. Quali sono le attuali peculiarità della città?
R. Intanto è una città europea, che ha la fortuna di avere
piccole dimensioni in rapporto ad altre grandi città e anche di
godere di una posizione geografica strategica. È una città con una
forte vocazione imprenditoriale, ma anche una città inclusiva che
ha saputo amalgamare le diverse anime, dalle università alle
imprese, dall'amministrazione cittadina alle altre istituzioni, dal
mondo della cultura al volontariato.
D. Il capoluogo lombardo sta vivendo un bel momento; più meriti
o più fortuna?
R. Direi meriti. A Milano ha sede la metà delle multinazionali
attive in Italia e tutte le grandi banche. Ecco, tra le peculiarità
c'è proprio l'aver utilizzato al meglio le sue caratteristiche. Si
tratta, in fondo, di un approccio culturale al fare.
D. Il «fare» milanese si lega molto alle imprese. Qual è la
caratteristica che gli stranieri riconoscono alla città?
R. Milano ha una storia che viene da lontano. Il punto è che è
«la città del fare», ma in modo non astratto, bensì concreto. Qui
si fa quel che si dice. E poi chiunque voglia operare, in qualsiasi
settore, a Milano trova un ambiente non ostile.
D. Esiste un modello-Milano da prendere ad esempio? Oppure la
città si sta un po' staccando dal resto del Paese?
R. L'Italia è il più bel Paese del mondo, Milano ne è parte.
Ogni città d'Italia ha storia e opportunità che, se colte, possono
dare prospettive positive. Milano, come dicevo, ha saputo
utilizzare al meglio le sue caratteristiche, ma ci sono altre
città, magari più piccole, che hanno saputo fare bene.
D. Quindi non esiste un modello-Milano?
R. Direi di no. Però bisognerebbe trasferire ad altri il senso
dell'opportunità e nel caso anche dare un contributo a chi non può
avere la sua velocità. Milano resta parte del Paese, ma ha saputo
usare bene la cultura che aveva a disposizione.
D. E poi ci sono i grandi eventi, da Expo alle future Olimpiadi
invernali.
R. Che sicuramente hanno avuto e avranno un ruolo. Ma ci si
dimentica di come la città è migliorata anche dal punto di vista
dell'offerta culturale. Dai musei tradizionali come Brera, Poldi
Pezzoli e Pinacoteca Ambrosiana, al Museo del '900, la Fondazione
Prada e Pirelli HangarBicocca. A fianco della Scala anche il teatro
ha continuato a rinnovarsi, dal Piccolo al Franco Parenti.
D. Che cosa manca alla città?
R. Milano ha un vantaggio: guarda poco indietro e molto avanti.
A Milano manca sempre qualcosa, solo perché questo significa aver
sempre nuovi obiettivi, con la coscienza che si deve fare sempre
meglio e che il giorno in cui ci si ferma si comincia ad
arretrare.
red/fch
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December 03, 2019 02:35 ET (07:35 GMT)
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