"Occorre introdurre il price-cap, non dico per tornare ai prezzi di un anno e mezzo fa ma almeno per evitare certi picchi inaccettabili. Poi occorre disaccoppiare il prezzo dell'energia per fare in modo di slegare almeno quella prodotta con le fonti rinnovabili da quello del gas».

Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un'intervista a La Stampa. I prezzi "non torneranno al livello di un anno e mezzo fa dopo che nel frattempo si sono in pratica decuplicati, questo deve essere chiaro. Però, sicuramente, con queste misure possono essere ridotti in maniera sostanziale. Bisogna mettere in campo un nuovo disegno del mercato dell'energia, però serve tempo. Per questo nell'attesa bisogna mitigare l'impatto sulle bollette», ha aggiunto Cingolani sottolineando che "vecchio o nuovo governo sarebbe stato lo stesso. Questa è una crisi che investe tutti i paesi, ma almeno sul fronte degli approvvigionamenti siamo messi meglio di tanti altri".

«La lettera che abbiamo scritto rappresenta un macigno, anche perché è firmata da molti paesi tra cui alcuni molto grandi come Francia, Spagna e Polonia. Devo dire la verità: se una istanza di questo livello fosse ignorata bisognerebbe farsi qualche domanda», ha proseguito.

Quanto all'attacco a Nord Stream il gasdotto russo-tedesco «per noi ha un ruolo marginale, perché da lì ci arriva molto poco», ha spiegato Cingolani sottolineando che "il problema è che il Ttf, il mercato del gas di Amsterdam, oggettivamente non funziona: ha una volatilità tale che basta una dichiarazione per far ballare i prezzi. Negli ultimi tempi le quotazioni erano scese molto grazie alla pressione sull'introduzione di un tetto ai prezzi ed ora dopo le esplosioni sono risaliti in maniera vertiginosa. Adesso speriamo solo che si chiariscano le cause. Ora ci sono delle indagini ed è difficile fare delle supposizioni. Però bisogna certamente chiedersi a chi giova. Se ho ben capito la Russia propone di fare una ispezione congiunta e questo mi sembra un segnale interessante. Speriamo si possa fare».

Quanto, infine, al raggiungimento dell'Italia in anticipo del 90% del riempimento degli stoccaggi, "dobbiamo ringraziare tutti gli operatori, in particolare Snam che ha fatto un lavoro eccellente, e poi il Gestore dei servizi energetici, l'Autorità per l'energia e l'Eni, che ha messo molte riserve a disposizione. È stato un lavoro di squadra che ha funzionato. Adesso questo piccolo vantaggio temporale ci consente di stoccare altro gas: arrivare al 92/93% è cruciale perché ci assicura la flessibilità necessaria per affrontare con più tranquillità il prossimo inverno i giorni in cui dovessero manifestarsi picchi particolari di consumi», ha concluso.

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MF-DJ NEWS

2909:45 set 2022

 

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