Tim: rilancio misto da Cdp ma a Vivendi non basterà (Messaggero)
17 Febbraio 2023 - 9:50AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'offerta non vincolante di Cdp e Macquarie per la rete di Tim
scorporata in Netco sarebbe più alta di quella presentata da Kkr ed
è strutturata diversamente perchè prevede una componente cash e una
in "natura".
Domenica pomeriggio, come anticipato ieri dal Messaggero,
dovrebbe riunirsi il cda straordinario di Cassa depositi e prestiti
per formalizzare la proposta da presentare a Tim che ha convocato
un board ad hoc venerdì 24 per esprimersi sull'offerta di Kkr e
adesso anche su quella alternativa. Tuttavia, quasi certamente il
cda della società guidata da Labriola rinvierà una decisione sulla
loro validità concedendo un periodo di esclusiva, avendo avuto poco
tempo per comparare quella del fondo Usa dell'1 febbraio di 20
miliardi, compresi gli earn out, e quella di Cassa e Macquarie che
quasi certamente sarà più alta (circa 23 miliardi) e prevede il
conferimento di Open Fiber di cui la spa pubblica ha il 60% e
Macquarie il 40%: l'offerta dovrebbe perciò comprendere una tranche
per cassa e l'altra in un asset preciso. Come si arriva a 23
miliardi? Atteso che la valutazione di Open Fiber si aggira sui 5
miliardi, la parte cash sarebbe di circa 18 miliardi, di cui circa
10 miliardi a leva forniti dalle grandi banche italiane. Il
miglioramento però potrebbe non bastare, perché il gruppo Vivendi,
primo azionista di Tim con il 23,7%, ha ben altre pretese.
L'accelerazione di Cdp è frutto anche di un probabile sostegno
del Mef, che è il suo azionista di maggioranza, a scendere in campo
in contrapposizione con il fondo Usa. Sicuramente le due proposte
sono diverse oltre che nel perimetro e nelle modalità anche nelle
condizioni. Per esempio, Kkr non condiziona l'efficacia della sua
offerta all'ok dell'Antitrust non avendo temi di concorrenza
europea; Cassa e Macquarie, invece, dovranno subordinarla al via
libera dell'Autorità a seguito del conferimento di Open Fiber che
potrebbe portare Dg Comp a imporre rimedi, come la cessione di
parti delle infrastrutture nelle aree nere e grigie in
concorrenza.
Per diradare questi nodi è stato insediato un tavolo fra Tim e
Open Fiber allo scopo di procedere allo switch-off del rame, cioè
allo "spegnimento" della vecchia infrastruttura secondaria: i
proprietari di questa infrastruttura, cioè Tim che ha il 58% di
Fibercop e Kkr il 37,5%, potrebbero ottenere compensazioni di
natura economica in forma di "stranded cost". Si ritiene pertanto
che queste agevolazioni possano aumentare in prospettiva il valore
dell'asset rendendo più appetibile l'offerta di Cdp-Macquarie.
Secondo alcune proiezioni delle banche d'affari, le compensazioni
sarebbero dell'ordine di 200 milioni per alcuni anni.
pev
(END) Dow Jones Newswires
February 17, 2023 03:35 ET (08:35 GMT)
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