Ufficialmente sono rimasti solo 10 giorni all' Eni e agli altri partner del consorzio Kpo (Karachaganak petroleum operating), che sviluppa il giacimento di Karachaganak, per versare il conguaglio fiscale di 1,6 miliardi di dollari reclamato dal governo del Kazakhstan. Trascorso il termine del 30 settembre, Astana minaccia di voler procedere con un arbitrato.

Ma ora, scrive MF, i tempi potrebbero allungarsi a fine anno perché Eni & co avrebbero fatto una proposta alternativa al versamento cash: costruire un impianto per il trattamento del gas. Il governo kazako, che già ha abbassato la richiesta dai precedenti 2 miliardi di dollari, sembrerebbe voler rispedire la proposta al mittente perché la giudica economicamente insufficiente, prendendosi del tempo per valutarla consentendo così di allungare le trattative di qualche altro mese.

red/lab

 

(END) Dow Jones Newswires

September 19, 2017 02:16 ET (06:16 GMT)

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