Le banche chiedono al Tesoro un prolungamento della garanzia pubblica sulle cartolarizzazione oltre la scadenza del prossimo 6 marzo. Una richiesta su cui via XX Settembre avrebbe iniziato a ragionare già in queste ultime settimane dell'anno.

La garanzia, scrive MF, introdotta nel 2016 dopo una lunga trattativa con Bruxelles, è già stata oggetto di un paio di rinnovi per agevolare la dismissione dei crediti deteriorati. Quasi tutti gli istituti medio-grandi infatti hanno fatto ricorso allo strumento per dismettere importanti portafogli a condizioni di prezzo migliorative rispetto a quelle registrate sul mercato.

La gacs consente infatti di avere l'investment grade sulla tranche senior della cartolarizzazione, quella più sicura che solitamente viene acquistata dalla banca originator. Proprio questo elemento di convenienza rispetto alle cessioni tout court ha dato una forte accelerazione alla dismissione di crediti deteriorati tra il 2017 e il 2018. Molte banche però non hanno ancora completato il processo di derisking e un rinnovo della garanzia oltre la scadenza del prossimo 6 marzo sarebbe molto utile. Se il Tesoro non ha chiuso la porta alle richieste del sistema, le condizioni della misura potrebbero cambiare rispetto al passato, in particolare in termini di prezzo. Finora la garanzia è costata quanto viene pagata in media sul mercato la protezione dal rischio di default sul debito di emittenti italiani, finanziari e corporate, classificati investment grade. Dal primo al terzo anno viene pagato il cds di riferimento a tre anni. Nel quarto e quinto anno viene pagato il cds di riferimento a cinque anni più un premio, nel sesto e settimo anno si paga il cds a sette anni più un premio e per gli anni successivi vale il cds di riferimento a sette anni. Il paniere oggi è composto tra gli altri dai cds su Ubi, Unicredit , Intesa Sanpaolo , Enel , Acea , Telecom Italia , Finmeccanica e Mediobanca .

Con l'ultimo rinnovo scattato a settembre sono state introdotte novità proprio su questo paniere: per le richieste pervenute dopo il 6 settembre il corrispettivo della garanzia va infatti calcolato considerando per ciascun cds sia la media semestrale che quella bimestrale. La scelta tra le due dipenderà dalla consistenza della variazione. Oggi a Roma qualcuno pensa di riscrivere il provvedimento per renderlo più penalizzante per gli istituti di credito, ma al momento non è ancora chiaro quale direzione verrà presa.

red/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

December 19, 2018 02:23 ET (07:23 GMT)

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