Il Ftse Mib (-0,17% a 19.185 punti) riduce le perdite dopo la pubblicazione dei dati macroeconomici americani.

Nel dettaglio, le vendite al dettaglio di novembre sono aumentate dello 0,7% m/m (consenso +0,4% m/m), le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 294.000 unità (consenso 297.000 unità) e i prezzi import di novembre hanno visto un calo dell'1,5% (-1,8% consenso).

"I dati superiori alle attese continuano a dimostrare che l'economia americana è solida e cresce a passo sostenuto. I listini Ue hanno ridotto le perdite ma comunque la volatilità resta alta per via della Grecia. Attendiamo ora l'apertura delle Borse americane dal momento che in vista del meeting della Fed della prossima settimana gli investitori si focalizzano sulle tempistiche del rialzo dei tassi", spiega un trader contattato da MF-Dowjones.

A piazza Affari restano contrastate le banche: B.P.Milano -2,76%, Mediobanca -2,63%, B.Popolare -1,9%, B.P.E.Romagna -1,65%, Intesa Sanpaolo -0,4%, B.Mps stabile a 0,5815 euro, Unicredit +0,27% e Ubi B. +1,17%.

In calo Stm (-1,4% a 5,995 euro) con Ubs che ha tagliato sul titolo la raccomandazione a sell da neutral e il prezzo obiettivo a 5,5 euro da 5 euro.

Proseguono gli acquisti su Telecom I. (+4,06% a 0,961 euro). Sull'azione si riaccende l'appeal speculativo dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui Oi, Claro e Vivo potrebbero offrire 12 mld euro per Tim Brasil.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

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