Banco Bpm (BAMI)

- Modificato il 10/4/2024 09:55
GIOLA N° messaggi: 30356 - Iscritto da: 03/9/2014
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2961 di 3327 - 31/12/2022 19:57
Vshare N° messaggi: 5908 - Iscritto da: 06/8/2014
Bce 2023 La BCE sta riducendo fortemente il credito, soprattutto al settore creditizio. Ne vedremo delle La BCE sta prendendo molto seriamente la propria attività di  tapering, cioè di riduzione del proprio attivo al fine di combattere l’inflazione. Ricordiamo che l’attivo di una banca centrale è principalmente costituito da titoli di stato e crediti concessi al sistema bancario, oltre che dalle riserve valutarie e in Il totale delle attività del bilancio della BCE,  è sceso di 492 miliardi di euro rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 7,98 trilioni di euro, il livello più basso dal luglio 2021, e ora è sceso di 850 miliardi di euro dal picco di giugno. La BCE aveva due tipi principali di QE: forniva liquidità alle banche attraverso prestiti gratuiti e forniva liquidità al mercato obbligazionario acquistando obbligazioni. Come potete notare la stretta creditizia è stata particolarmente forte sul settore bancario Il taglio del credito al settore bancario è stato particolarmente forte e, soprattutto, rapido. Il sistema TARP 2 , che fino ad alcuni mesi fa era usato per fornire liquidità alle banche, è stato modificato in modo tale da rendere molto più conveniente il rimborso di tali prestiti. Al contrario, almeno per ora, non si è vista una dismissione simile dei titoli di stato il cui possesso sembra essere quasi stabile Una simile stretta monetaria, unita all’incremento del costo di rifinanziamento presso la BCE, sta portando in alto il tasso di finanziamento interbancario Euribor, che ormai sfiora il 3%, con ricadute sia sul tasso dei finanziamenti ipotecari, aziendali e del credito al consumo Questo avrà una pesante ricaduta sui bilanci delle aziende più indebitate, manderà probabilmente a fondo le cosiddette “Zombie”,cioè le società che non hanno un reddito operativo tale da sostenere i costi finanziari in una situazione normale e che sono sopravvissute solo grazie a tassi di interesse negativi, ma avrà una pesante ricaduta anche sui bilanci famigliari. Gli individui che si sono indebitati a tasso variabile stanno già sentendo gli effetti di questa scelta. il problema è che i redditi non verranno adeguatamente aumentati assisteremo, soprattutto nei paesi con maggior debito privato come i Paesi Bassi e la Francia, che hanno livelli di debito provato molto vicini al 300% del PIL. Vedremo presto delle ricadute molto forti nel settore privato. Anche in Italia, nonostante le nostre banche siano state piuttosto parche nel credito, sentiremo la ricaduta di queste scelte. La recessione è veramente dietro l’angolo, accompagnata da un’ondata di fallimenti e di insolvenze del settore privato. Tutto, secondo la BCE , deve essere sacrificato sull’altare della lotta all’inflazione. Peccato che questa sia causata da fattori esterni.  
2962 di 3327 - Modificato il 03/1/2023 13:50
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

IL Banco, da qui alla Befana, può anche fare 3,666smoking🥸

2963 di 3327 - 03/1/2023 12:25
sandocan1 N° messaggi: 5894 - Iscritto da: 19/11/2016
3,6 poi stop
2964 di 3327 - 03/1/2023 13:48
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Piazza Affari, i titoli da opa e quelli che possono correre.
Chi mettere in portafoglio secondo i gestorismoking🥸

Piazza Affari ha aperto bene il 2023, nonostante le molte incertezze che aleggiano sui mercati. In questo contesto di grande cautela, come impostare il portafoglio azionario e obbligazionario? milanofinanza.it lo ha chiesto ad alcuni esperti di mercato. Piazza Affari ha aperto bene il 2023, nonostante le molte incertezze che aleggiano sui mercati. A partire dalle banche centrali in assetto da falco, all’inflazione che dovrebbe iniziare a dare una tregua pur restando ai massimi degli ultimi quarant’anni. Sullo sfondo, una Cina in deciso rallentamento, alle prese con il Covid dopo tre anni di lockdown e la guerra in Ucraina che fra poco terminerà e partirà un Boom Economico coi fiocchi e contro-fiocchi.


Continua a leggere l'articolo a pagamentosmoking🥸

Secondo nove su dieci analisti intervistati, il Paese guidato da Giorgia Meloni sarebbe quello più esposto a un selloff sui titoli governativi. Ma Patuelli, presidente dell’Abi avverte: in realtà molti più Btp finiranno nei portafogli delle banche e degli italiani

Con l'ennesimo aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea, l'Italia sarebbe il Paese della zona euro più suscettibile a una crisi del debito. Questo è quanto scaturito da un sondaggio realizzato dal Financial Times fra diversi economisti. Sondaggio che però non turba martedì 3 gennaio né il Btp decennale, il cui rendimento scende dal 4,61% al 4,46%, né Piazza Affari, che sale dell’1,5%. Italia più esposta di altri alle mosse di politica monetaria Secondo nove su dieci analisti intervistati, il Paese guidato da Giorgia Meloni sarebbe quindi quello più esposto a un selloff «non correlato nel suo mercato obbligazionario». Secondo il quotidiano economico-finanziario britannico, il deficit italiano scenderà dal 5,6% del pil del 2022 al 4,5% nel 2023 e il 3% l'anno successivo. Il debito pubblico italiano rimane uno dei più alti in Europa, con poco più del 145% del prodotto interno lordo. Gli oneri finanziari di Roma sono fortemente aumentati da quando la Bce ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse la scorsa estate . Il rendimento obbligazionario a 10 anni è salito sopra il 4,6% e la scorsa d' arancia è aumentata...

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2965 di 3327 - 03/1/2023 14:06
marameo N° messaggi: 1123 - Iscritto da: 18/9/2009
Poi cade come na pera
2966 di 3327 - 03/1/2023 14:16
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

Quotando: sandocan1 - Post #2963 - 03/Gen/2023 11:253,6 poi stop

Sarebbe solo salutare, basta pensare che chi ne ha comprate 100.000 a 2,60 e se le vende a 3,60, s' intasca ben 100.000 €uri lordi belli tondi..smoking🥸

2967 di 3327 - 04/1/2023 09:32
sandocan1 N° messaggi: 5894 - Iscritto da: 19/11/2016
Ecco i 3,6
2968 di 3327 - 04/1/2023 09:53
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

3,70🏝️🛵

2969 di 3327 - 04/1/2023 10:33
sandocan1 N° messaggi: 5894 - Iscritto da: 19/11/2016
Dai con sti 4€
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
2971 di 3327 - 04/1/2023 16:31
sandocan1 N° messaggi: 5894 - Iscritto da: 19/11/2016
Ormai è scontato che farà il doppio massimo a 3,6…..poi boh
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
2973 di 3327 - 05/1/2023 05:04
Vshare N° messaggi: 5908 - Iscritto da: 06/8/2014
"Dopo anni di politiche fiscali, monetarie e creditizie ultra-allentate e l'insorgere di importanti shock negativi dell'offerta, le pressioni della stagflazione stanno ora mettendo sotto pressione un'enorme montagna di debito pubblico e privato", scrive l'economista, avvertendo che "la madre di tutte le crisi economiche incombe e i policymaker possono fare ben poco per evitarla". Per argomentare la propria tesi, Roubini mette in evidenza i dati sul debito, definiti "a dir poco sbalorditivi". A livello globale, scrive, "il debito totale del settore pubblico e privato in rapporto al PIL è passato dal 200% nel 1999 al 350% nel 2021. Il rapporto è ora del 420% nelle economie avanzate e del 330% in Cina. Negli Stati Uniti è del 420%, un valore superiore a quello registrato durante la Grande Depressione e dopo la Seconda Guerra Mondiale". Questo over-borrowing è andato avanti per molto tempo e, viene spiegato nell'articolo, grazie ai tassi bassi ha tenuto in piedi "zombie insolventi come famiglie, società, banche, banche ombra, governi e persino interi Paesi" durante la crisi del 2008 e nel biennio del Covid. Ma ora l'inflazione, alimentata dalle stesse politiche fiscali, monetarie e creditizie ultra-allentate, ha messo fine "a questa Alba dei morti viventi finanziaria", scrive apertamente Roubini e, con le banche centrali costrette ad aumentare i tassi di interesse, "gli zombie stanno subendo un forte aumento dei costi di servizio del debito". Un cambiamento radicale che rappresenta "un triplo colpo", in quanto l'inflazione sta anche erodendo il reddito reale delle famiglie e riducendo il valore dei loro beni, come immobili e asset finanziari. "Lo stesso vale per le imprese, le istituzioni finanziarie e i governi, fragili e con un eccesso di leva finanziaria: si trovano ad affrontare contemporaneamente un forte aumento dei costi di finanziamento, una diminuzione dei redditi e dei ricavi e un calo del valore degli asset". A differenza delle crisi menzionate sopra, le politiche ultra allentate non possono più essere implementate in quanto getterebbero ulteriore benzina sul fuoco dell'inflazione, e questo, sottolinea l'economista, significa una recessione profonda e prolungata, oltre che a una grave crisi finanziaria". "Con l'esplosione delle bolle degli asset, l'impennata dei rapporti di servizio del debito e la caduta dei redditi corretti per l'inflazione di famiglie, imprese e governi, la crisi economica e il crollo finanziario si alimenteranno a vicenda", precisa l'articolo. "Certo - scrive Roubini - le economie avanzate che contraggono prestiti nella propria valuta possono sfruttare un'inflazione inattesa per ridurre il valore reale di alcuni debiti nominali a lungo termine a tasso fisso. La monetizzazione del deficit da parte delle banche centrali sarà ancora una volta vista come il minor male. Ma non si può ingannare tutti i cittadini per tutto il tempo". "La madre di tutte le crisi del debito stagflazionistiche può essere rimandata, non evitata", chiosa Roubini su Project Syndacate.
2974 di 3327 - 05/1/2023 10:06
Gianni Barba N° messaggi: 33634 - Iscritto da: 26/4/2020

"La madre di tutte le crisi stagflazionistiche del debito può essere rimandata fino al 2029, ma non evitata", chiosa Roubini su Project Syndacate che quindi conclude con l' invito caloroso ad andare Lunghi fino al 2029, poi però si salvi chi può.

MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
2976 di 3327 - 05/1/2023 16:19
sandocan1 N° messaggi: 5894 - Iscritto da: 19/11/2016
Top titolo del 2023
2977 di 3327 - 05/1/2023 16:35
Vshare N° messaggi: 5908 - Iscritto da: 06/8/2014
L'Italia sarà il Paese dell'Eurozona più esposto a una crisi del debito in seguito alle politiche, di aumento dei tassi e di un minor acquisto di obbligazioni, portate avanti dalla Bce». Questo il verdetto emerso da un sondaggio del Ft che ha chiesto una valutazione ad alcuni economisti; di questi 9 su 10 hanno indicato l'Italia come il Paese dell'area Euro più a rischio. Il giornale economico anglosassone - pur facendo presente come il nuovo governo non abbia dato ragioni di preoccupazioni seguendo una strada di correttezza fiscale - ha messo in guardia sul fatto che il debito pubblico italiano rimane uno dei più alti in Europa, a poco più del 145% del Pil, e la scorsa settimana il rendimento del bond decennale ha superato il 4,6%, quasi il quadruplo del livello di un anno fa e il 2,1% sopra il rendimento equivalente dei titoli tedeschi.  
2978 di 3327 - 05/1/2023 18:49
Vshare N° messaggi: 5908 - Iscritto da: 06/8/2014
ASTE BOND: Usa collocano 45 mld Bill 8 settimane al 4,43% Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
2980 di 3327 - 06/1/2023 08:13
Vshare N° messaggi: 5908 - Iscritto da: 06/8/2014
Bce, Villeroy: "Stop al rialzo dei tassi entro l'estate" I tassi d'interesse della Bce potrebbero raggiungere il picco entro questa estate e i rialzi non dovrebbero essere "eccessivamente meccanici". A dirlo il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, nel suo discorso per l'anno nuovo. "Sarebbe desiderabile", ha sottolineato il banchiere centrale, "raggiungere il corretto 'tasso terminale' entro la prossima estate, ma è ancora troppo presto per dire quale sarà il livello". Villeroy ha quindi aggiunto che la banca centrale europea dovrà essere "pragmatica e lasciarsi guidare dai dati, inclusa l'inflazione sottostante, senza feticismi per aumenti troppo meccanici". L'obiettivo rimane riportare l'inflazione verso il target del 2%. Piazza Affari in lieve calo: attesa per le mosse delle banche centrali Giornata lievemente negativa per le Borse europee e per Piazza Affari, con diversi dubbi degli investitori sulle prossime mosse della Fed e della BCE. L'inflazione rallenta nel Vecchio Continente, ma sembra che la Banca centrale europea non voglia interrompere le politiche monetarie restrittive. Nel frattempo l'Fmi consiglia di non farlo alla Banca statunitense, almeno fino a quando l'inflazione non sarà scesa in maniera stabile. D'altronde gli ultimi verbali della Fed, resi noti oggi, non sciolgono affatto le perplessità sulle prossime mosse relative ai tassi d'interesse. In Italia, intanto, l'Istat segnala un'inflazione a dicembre in lieve calo su novembre. Lo prevede la prima stima preliminare dell'indice dei prezzi al consumo del mese.
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