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Brent In Caduta (WTI)

- Modificato il 15/10/2024 09:32
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
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E' poi un problema?























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345 Commenti
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262 di 345 - 24/1/2016 13:02
Alexys60 N° messaggi: 1842 - Iscritto da: 29/4/2013
Investite su SOPHIRIS BIO in una settimana è' salita a piccoli balzi e in maniera esponenziale del+50%! Questo fa presagire qualcosa di molto buono !!
264 di 345 - 25/1/2016 01:58
Alexys60 N° messaggi: 1842 - Iscritto da: 29/4/2013
Quindi SILVIETTINA .. Siccome ti ritengo una delle persone più esperte , preparate e oggettive di questo forum .. Ti chiedo : cosa ne sarà del prezzo del petrolio nei prossimi mesi .. Torneremo a 50 USD o andremo verso i 15 USD ?
265 di 345 - 25/1/2016 12:09
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio in calo, continua a pesare eccesso offerta

Le quotazioni petrolifere sono in deciso ribasso dopo che l'Iraq ha annunciato una produzione record che va ad alimentare un mercato già caratterizzato da un forte eccesso di offerta.

Intorno alle 11,50 italiane il contratto sul Brent per consegna marzo cede 60 cent (-1,86%) a 31,58 dollari a barile. Venerdì in uno dei maggiori rally giornalieri di sempre il futures aveva messo a segno un balzo del 10%.

La scadenza analoga sul greggio leggero Usa è in calo di 75 cent (-2,33%) a 31,44 dollari.

Il ministero del petrolio iracheno ha detto a Reuters che la produzione petrolifera a dicembre ha toccato un massimo record. I giacimenti nella regione centrale e meridionale del paese hanno prodotto 4,13 milioni di barili al giorno.

"L'eccesso di offerta terrà i mercati depressi e i prezzi bassi", commenta Hans van Cleef di ABN Amro ad Amsterdam. Venerdì la chiusura di un ingente ammontare di posizioni corte aveva provocato unforte rally, già in parte cancellato nella seduta odierna con la creazione di grande volatilità sul mercato petrolifero.



zpb-
266 di 345 - 26/1/2016 09:31
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Crollano il petrolio e l'Asia. Exxon sa perché

Viene prima l’uovo o la gallina? Ovvero: le borse asiatiche oggi crollano perché il petrolio è sceso di nuovo in poche ore sotto quota 30 dollari oppure perché è il rallentamento dell’economia del Far East a far scivolare il greggio? È il quesito di oggi, con Tokyo che ha chiuso a -2,35%, mentre Shanghai ha cominciato a ruzzolare dopo le 7,30 precipitando alle ore 7,50 a -6,6%. Hong Kong alla stessa ora era in rosso per il 2,4%.

Probabilmente una risposta importante arriva dalla pagina di apertura odierna del dorso Business & Tech. del Wall Street Journal, dove si spiega che la Cina, primo acquirente al mondo di petrolio, non ha più così tanta sete (Oil Outlook Bends to Not-So-Thirsty-China). Il colosso petrolifero Exxon, infatti, ha reso noto qualche ora fa di aver tagliato in maniera netta le attese di vendita in Cina.

Ha infatti ridotto la previsione di domanda per l’energia del Paese in maniera drammatica al 2,2% annuo da qui fino al 2025. Calcolato su una decade, scrive il Wsj, equivale a un volume di gregio superiore al consumo annuo del Brasile. Exxon sostiene nella sua analisi che la domanda inizierà a riprendersi entro il 2030.

Ed ecco che oggi gli investitori sono preoccupati in Asia dalle scorte ferme, dei conseguenti prezzi del petrolio tornati vicino a minimi pluriennali e da una Cina in forte rallentamento.

A questo si aggiunga il piano della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse fino a quattro volte nel 2016. Il che favorirebbe la fuga dei capitali dall’Asia verso gli Stati Uniti.

A peggiorare la situazione, l’Iraq che continua ad esportare in maniera sostenuta petrolio, l’Arabia Saudita che fra un’affermazione e una smentita di fatto continua a pompare e a non recedere dalla politica delle quote di mercato, e i dati sulle scorte Usa di shale in aumento (+3,5 milioni di barili la settimana scorsa secondo Platts).

Il Brent crude europeo sta cedendo in Asia il 3,21% dall’apertura di Tokyo a quota 29,52 dollari il barile (fonte: Bloomberg, alle ore 7,50 italiane), mentre il Wti americano ha perso il 3% a 29,41 dollari dopo essere arretrato di oltre il 6% ieri durante la contrattazione di Wall Street.
269 di 345 - 03/2/2016 12:08
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio, Brent in rialzo su attesa meeting Russia-Opec per taglio produzione

I prezzi dei prodotti petroliferi sono in rialzo, sostenuti dalla notizia che la Russia ha avviato negoziati con l'Opec per un taglio della produzione.

Il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, ha dichiarato che fra i paesi produttori vi è un consenso diffuso sulla necessità di incontrarsi.

I dati dell'anno scorso sui consumi di energia, in particolar modo in Cina, stanno orientando i produttori verso una riduzione dell'output per rilanciare i prezzi, la cui caduta pesa notevolmente sui bilanci.

Partite in calo, a causa dell'attesa di un incremento delle scorte Usa, le quotazioni del greggio hanno invertito la rotta. Oggi, infatti, l'agenzia governativa Eia comunicherà idati sulle riserve di Washington. Ieri l'Api ha anticipato che, nella settimana terminata il 29 gennaio scorso, le scorte di greggio sono cresciute di 3,8 milioni di barili.

Attorno alle 11,50 italiane, il futures sulle consegne di Brent ad aprile si attesta a 33,11 dollari il barile (+0,39 dollari), dopo aver oscillato fra 32,30 e 33,40 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa sale di 0,41 dollari, a 30,20 dollari il barile, dopo aver oscillato tra29,40 e 30,60 dollari.

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270 di 345 - 08/2/2016 11:59
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio in calo su delusione per incontro Arabia Saudita-Venezuela


Il greggio cede terreno tra scambi sottili dopo un incontro tra Arabia Saudita e Venezuela, entrambi membri dell'Opec, da cui non sono emerse particolari indicazioni sull'intenzione di adottare misure a sostegno dei prezzi.

Intorno alle 11,40 italiane il contratto sul Brent per consegna aprile arretra di 52 cent (-1,5% circa) a 33,54 dollari a barile, dopo aver lasciato sul campo 40 centesimi venerdì.

La scadenza marzo del greggio leggero Usa cede 49 cent (-1,6%) a quota 30,40 dopo il calo di 83 cent registrato venerdì.

Entrambi i contratti avevano guadagnato qualche posizione nelle prime battute tra scambi altalenanti e sottili, con molti mercati asiatici chiusi per le festività del capodanno lunare.

Ieri il ministro del petrolio saudita Ali al-Naimi ha discusso con la controparte venezuelana di una possibile collaborazione tra i membri Opec e gli altri produttori petroliferi per stabilizzare il mercato globale, ma non ci sono segnali che sia stato raggiunto un accordo per un incontro tra i paesi fornitori di greggio.
271 di 345 - 15/8/2016 12:49
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
...

28tk3
272 di 345 - 15/8/2016 12:56
tocai N° messaggi: 6060 - Iscritto da: 14/3/2011
Quotando: giola - Post #271 - 15/Aug/2016 10:49... 28tk3

Ciao Giola, non vedo ciò che hai postato!!! Buon ferragosto anche a te
273 di 345 - 25/9/2016 20:54
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
...
2hbke
274 di 345 - 01/10/2016 19:36
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #273 - 25/Set/2016 18:54...
2hbke



2i9l6
275 di 345 - 09/10/2016 11:32
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
ATTENZIONE!!!

2jadx
276 di 345 - 12/10/2016 15:19
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Petrolio, via ai tagli ma la produzione sale a livelli record (La Repubblica)

Secondo il quotidiano nonostante tutti siano a favore di un taglio della produzione per favorire un rialzo dei prezzi, nei fatti continua ad avvenire il contrario: con i maggiori paesi produttori che stanno pompando greggio ai livelli più alti di sempre.

Gli ultimi movimenti del prezzo del petrolio sono stati guidati dalle dichiarazioni prima dell’Opec, che ad Algeri ha dichiarato che nel prossimo vertice di novembre potrebbe decidere di congelare la produzione, e poi di Vladimir Putin, che lunedì ha dato la disponibilità della Russia a prendere in considerazione un taglio alle quote di produzione.

Ma secondo La Repubblica la descrizione puntuale di quanto sta avvenendo l’ha data Goldman Sachs. In un report, gli analisti della banca d’affari americana hanno scritto: “L’accordo per la riduzione delle quote di produzione ora ha maggiori probabilità di successo, ma le probabilità che si trasformi in un successo sono ancora basse”.


2jrmb
277 di 345 - 15/10/2016 14:40
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Petrolio, le indicazioni di Goldman Sachs

Gli analisti di Goldman Sachs ritengono che ci siano maggiori probabilità di un taglio alla produzione di greggio, alla luce delle recenti dichiarazioni provenienti dall’Arabia Saudita e dalla Russia.

Tuttavia, gli esperti hanno sottolineato che le possibilità di successo di questa strategia sono ancora basse, in seguito all’incremento della produzione di petrolio in Libia, Nigeria e Iraq.

Goldman Sachs ha evidenziato che la prossima riunione dell’OPEC in programma per il prossimo 30 novembre possa fornire indicazioni più precise in merito all’accordo sul taglio alla produzione.

2k7i1
278 di 345 - 16/10/2016 14:18
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Futures del greggio - previsione settimanale: 17 - 21 ottobre


I futures del greggio hanno segnato un calo lo scorso venerdì, ma hanno registrato il quarto aumento settimanale consecutivo, in attesa dei dettagli sul taglio della produzione OPEC.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a dicembre è sceso venerdì dello 0,15%, attestandosi a 51,95 dollari alla chiusura degli scambi. Sulla settimana, hanno segnato un aumento di 2 centesimi, o dello 0,04%, dopo tre aumenti settimanali consecutivi.

Il contratto ha segnato lunedì un’impennata al massimo di un anno di 53,73 dollari, dopo che la Russia si è detta pronta a prendere parte all’accordo sulla riduzione della produzione per sostenere il mercato.

L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio ha deciso di ridurre la produzione ad un range tra 32,5-33,0 milioni di barili al giorno, nell’ambito dei lavori della Forum sull’energia tenutosi in Algeria il mese scorso.

Tuttavia, i mercati restano scettici sull’accordo e sulla sua effettiva implementazione.

Il gruppo di 14 stati ha dichiarato che l’accordo verrà finalizzato durante il vertice di Vienna del 30 novembre.

Il Brent ha ceduto parte dei guadagni dopo il report mensile OPEC pubblicato mercoledì, nel quale si legge che la produzione è salita a settembre ai massimi di otto anni. Il cartello ha prodotto 33,39 milioni di barili al giorno lo scorso mese, 220.000 milioni di barili al giorno in più rispetto ad agosto.

Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a novembre ha chiuso la seduta di venerdì in calo di 9 centesimi o dello 0,18%, per chiudere la settimana a 50,35 dollari al barile.

Nonostante le perdite di venerdì, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York hanno segnato un aumento settimanale dell’1,07% o di 54 centesimi, segnando il quarto aumento settimanale consecutivo. Il 10 ottobre è stato toccato il massimo di 4 mesi di 51,6 dollari al barile.

Gli operatori continuano a seguire i dati sull’attività estrattiva statunitense, dopo che Baker Hughes ha dichiarato che il numero degli impianti di estrazione negli Stati Uniti è salito di 4 unità la scorsa settimana, a 432, segnando il quindicesimo aumento nelle ultime 16 settimane.

Secondo alcuni analisti, la recente impennata dei prezzi potrebbe incoraggiare i produttori di scisto a produrre di più, alimentando ulteriormente il problema dell’eccesso di scorte.

L’Energy Information Administration ha mostrato che le scorte di benzina e le scorte di prodotti raffinati, che comprendono il combustibile da riscaldamento hanno offerto un certo supporto, nonostante le scorte di greggio siano salite per la prima volta in sei settimane.

Questa settimana gli operatori attenderanno inoltre i dati USA sulle scorte di martedì e mercoledì alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte.

Gli operatori continueranno a seguire gli aggiornamenti sulle interruzioni delle forniture in atto in diverse zone del mondo, alla ricerca di indicazioni sull’andamento del mercato.

In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.

Martedì 18 ottobre

L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.

Mercoledì 19 ottobre

La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.

Venerdì 21 ottobre

Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti.

Investing.com


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279 di 345 - 17/10/2016 15:53
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
1...2...3...SELL STOP 50.9

2kf0z
280 di 345 - 18/10/2016 15:45
GIOLA N° messaggi: 34908 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #279 - 17/Ott/2016 13:531...2...3...SELL STOP 50.9

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